SALMO 11
Buongiorno a tutti,
Il cammino di oggi è illuminato dalle parole del Salmo 11, di seguito riportato:
Salvami, Signore! Non c’è più un uomo fedele; *
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell’uomo.
Si dicono menzogne l’uno all’altro, *
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
Recida il Signore le labbra bugiarde, *
la lingua che dice parole arroganti,
quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, †
ci difendiamo con le nostre labbra: *
chi sarà nostro padrone?».
«Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, †
io sorgerò, dice il Signore, *
metterò in salvo chi è disprezzato».
I detti del Signore sono puri, †
argento raffinato nel crogiuolo, *
purificato nel fuoco sette volte.
Tu, o Signore, ci custodirai, *
ci guarderai da questa gente per sempre.
Mentre gli empi si aggirano intorno, *
emergono i peggiori tra gli uomini.
Argomento del Salmo è la menzogna e il male che essa produce al prossimo cui è diretta. All’effetto della menzogna si contrappone quello della verità contenuta sempre nella parola di Dio. La prima è opera degli empi e del maligno e deriva dall’intento di produrre apparenti e fugaci effetti benefici al singolo individuo che la pronunzia a danno del prossimo e della società, la seconda, invece, è opera di Dio e ha lo scopo di salvare tutti, senza danneggiare nessuno, glorificando, nel contempo, il nome di Dio. Le relazioni umane sono fondate sulla comunicazione verbale, lo erano al tempo in cui il Salmo è stato scritto e lo sono ancor più oggi con l’avvento dei potenti mezzi di comunicazione che permettono di abbattere tutte le distanze materiali tra gli uomini. La parola è dono che Dio offre all’uomo come strumento di amore, di comunione e di unione, affinché tramite questo strumento ogni uomo possa condividere con tutti gli altri uomini le sue emozioni e i suoi sentimenti. Il dono della parola è dunque dono che dovrebbe unire tutti gli uomini intorno al bene, ossia intorno a Dio. Purtroppo, tale dono è stato maltrattato e travisato, cosicché, invece di essere utilizzato per realizzare unione è spesso utilizzato per dividere e per realizzare non l’interesse collettivo ma individuale interesse egoistico. Con tale uso improprio la parola si spoglia della verità per travestirsi di menzogna e da bene si trasforma in male, cattiveria ed empietà. Il lamento del Salmista è esperienza personale che si allarga alla condizione comune per diventare meditazione, preghiera, invocazione, esortazione e ricerca di salvezza per tutto il popolo, per ogni uomo. La menzogna è il punto di forza dell’empio, egli grazie ad essa si rende capace di ingannare chiunque pur di arrivare al suo scopo, non risparmiando tramite essa di accusare e far condannare l’innocente. L’empio si fa vanto di questa sua capacità tanto da arrivare a pensare di essere, grazie ad essa, uomo libero e potente, uomo che non ha padroni perché in grado di gestire perfettamente la sua vita e la vita di tutti gli altri uomini, mettendola al servizio di se stesso. Ma in realtà questa sua dipendenza dalla menzogna, anziché farlo libero lo rende schiavo di essa e del male, a cui comandi è costretto a sottostare per non esser mai scoperto. L’empio diventa succube della sua menzogna e costretto a vivere sempre nella tenebra malefica della sua ombra. La menzogna decade infatti in peccati molto più gravi, da cui chi ad essa si sottomette non riesce mai a liberarsi. Ma la calunnia degli empi e la menzogna dei malvagi è detestata da Dio, che interviene sempre per salvare i miseri dall’oppressione e i poveri dalla sofferenza dei loro calunniatori e dei loro ingiusti accusatori. Il Salmista è cosciente della salvezza assicurata da Dio e non ha paura del male degli empi e dell’effetto della menzogna perché egli si affida totalmente a Dio, mettendosi sotto la sua sicura custodia. Questa certezza del giusto deriva dalla sua fede nella parola di Dio. Egli, infatti, comprende che la verità assoluta è contenuta nelle promesse di Dio e che Dio è fedele alla sua parola e alla sua alleanza. Di fronte all’ingiustizia dell’empio la forza del giusto diventa la parola di Dio e la sua fiducia totale in essa. Per questo egli si rende amico della verità aborrendo dalla sua vita la bugia. Cristo è il Verbo di Dio, la Parola divina che viene nel mondo per realizzare quell’unità che l’uomo ha distrutto trasformando il dono del linguaggio in menzogna, ossia in strumento di divisione, di male , di offesa, di peccato e di morte. Cristo è la Verità che salva ogni uomo in quanto Egli è la Parola che è fedele alla promessa in essa contenuta. Con Cristo le promesse di salvezza in cui confida il Salmista diventano realtà storica che si realizza e si perpetua in eterno per la salvezza di ogni uomo. Con l’avvento di Cristo la testimonianza fornitaci dal Salmista diventa realtà incontestabile cui occorre aderire senza indugio alcuno. E’ Cristo, infatti, la Parola vivente che ci procura salvezza, unità, vita e comunione con Dio.
Capo d’Orlando, 23/11/2012
Dario Sirna