LE CASCATE DEL CATAOLO A GUALTIERI SICAMINO’
![]() |
Precisiamo questa circostanza per mettere in rilievo un fatto molto importante che riguarda questo comune e il suo territorio. Non è infatti un caso che tale comune abbia un rapporto viscerale con il fiume, anzi, è proprio un fatto estremamente importante che permette di individuare con grande precisione l’identità di questo paese. Gualtieri Sicaminò, anonimo e sconosciuto centro del messinese, è un caposaldo del patrimonio torrentistico siciliano, una delle perle più importanti della Sicilia, il fiore all’occhiello dei Peloritani, il gioiello più prezioso della costa tirrenica messinese. Osiamo collocare questo paese nei primi posti delle bellezze dell’isola non senza motivo, ma con tanto di documentazione che testimonia la verità di quanto asserito. La natura, come nelle persone, anche nei luoghi osa esprimersi in maniera sempre differente concentrando tutti i sui sforzi su alcuni elementi particolari. Così, come esistono individui dalla bellezza superiore alla norma esistono anche luoghi la cui bellezza è incomparabile con la restante parte del territorio. Gualtieri Sicaminò è un comune nel cui territorio ricadono alcuni di questi luoghi eccellenti. Vediamo di capire il perché. La ragione di tutto sta in quel piccolo ed insignificante torrente sul cui letto la popolazione locale ha ritenuto conveniente edificare il paese. Sicuramente ciò non è avvenuto per rendere onore alle bellezze di questo corso d’acqua, ma a noi piace trovare una lettura dei fatti che, pur se non supportata da elementi storici e certificati, è comunque sostenuta dalle intuizioni e dalle coincidenze. Siamo liberi di fantasticare e in tale libertà possiamo pensare che la gente del posto anticamente, quando il legame con il territorio era molto più intimo di ora, abbia voluto in un certo qual modo pregiarsi di tali bellezze collocando le proprie case sulle rive del torrente che le genera, come quasi a rivendicarne l’appartenenza e ad esaltarne il vanto. E bene fanno sicuramente tali cittadini a vantarsi di queste grandi bellezze, perché ne hanno valido motivo. Scendendo dalla dorsale dei Peloritani il torrente di Gualtieri S. scava nelle valli che scendono ortogonalmente alla spina della catena montuosa, dirigendosi verso la costa del Tirreno, diverse gole di grande bellezza all’interno delle quali è possibile assistere allo spettacolo di numerose cascate, di cui almeno sette distinte e di altezza superiore ai dieci metri. L’unicità di tale posto consiste in vari fattori di cui il principale è sicuramente l’elevata concentrazione delle cascate e la loro perenne alimentazione, anche nei periodi più siccitosi dell’anno, quali appunto quelli estivi. Vi sono altre realtà nell’isola in cui i corsi d’acqua precipitando a valle coprono grandi dislivelli in pochissimo spazio grazie ad una successione di salti e cascate, vedi ad esempio tutti i ruscelli che scendono dalle pareti meridionali delle Rocche del Crasto, versante di Longi, ma si tratta di corsi d’acqua stagionali e di strutture completamente differenti in cui non esistono gole e il fiume non ha un andamento semi orizzontale. Il torrente di Guatieri S. scende invece lungo delle valli che in alcuni tratti si trasformano in strettissime gole orizzontali all’interno delle quali il dislivello è coperto dal fiume attraverso le cascate. Ciò significa che nel caso di Gualtieri S. esiste una realtà avente caratteristiche strettamente idonee al torrentismo oltre che alla speleologia, mentre nei restanti casi abbiamo solo approcci di tipo speleologico. Gualtieri Sicamino in tal senso offre molto di più con una ricchezza di ambienti naturali che può accontentare veramente tutti, dallo scalatore all’esploratore di torrenti, dall’escursionista della domenica al pescatore di trote, dall’appassionato di roccia all’amante della gita fuori porta. Tutto questo accade perché il fiume ha una morfologia tale da soddisfare le esigenze di tutti. Il tratto preso in considerazione oggi è quello delle prime cascate, le notissime cascate del Cataolo. Per raggiungere il posto è sufficiente seguire tutte le indicazioni dell’efficiente segnaletica stradale che dal centro di Gualtieri S. consente di giungere proprio all’interno del Cataolo. La strada è asfaltata e velocemente si inerpica nell’entroterra attraversando il bellissimo borgo dell’antica Sicaminò, una sorta di baronia feudale. La stretta strada di campagna passa attraverso le colline dei Peloritani facendone apprezzare appieno la loro caratterista ed articolatissima conformazione, nonché la loro selvaggia natura. I ripidissimi pendii delle colline, oramai non più coltivati, sono ammantati di una fitta vegetazione spontanea, tipica della macchia mediterranea, conferendo al posto la bellezza e il respiro di un’oasi incontaminata di verde. L’area antistante il Cataolo è stata attrezzata in passato con opere pubbliche importanti, aventi lo scopo di accogliere i visitatori e di offrire loro non solo un cammino pulito e guidato, ma anche un posto ove sostare abbondantemente per fare base e per godersi lo spettacolo delle cascate e della natura che le circonda. Unica nota stonata di questa melodia è il pessimo stato di conservazione in cui versano tali opere, in atto completamente abbandonate a se stesse e oggetto di atti vandalici. Le casate del Catoalo sono dunque facilmente raggiungibili per tutti, grandi e piccini, uomini e donne, esperti e non. Esse possono essere ammirate restando seduti sui numerosi sedili in marmo che fanno parte dell’arredo dell’area attrezzata e del sentiero, oppure inoltrandosi direttamente all’interno della gola verticale che le ospita. In questo secondo caso in inverno è necessario indossare gli stivali. Le prime cascatelle si trovano alla base e non richiedono un impegno fisico particolare, le altre sono collocate ad altezze maggiori e possono essere raggiunte solo in parte, in quanto quelle poste alla quota più alta sono isolate da vertiginosi strapiombi di roccia. Precisiamo che le cascate del Cataolo sono solo una parte delle cascate di Gaultieri Sicaminò e che la gola del Cataolo è solo la punta di un iceberg di grande bellezza, il cui corpo è invisibile dal basso e si trova ben oltre le cascate. Dedicheremo a queste zone altri reportage. All’interno del Cataolo è comunque possibile vivere esperienze naturalistiche di grande effetto e provare fortissime emozioni. Gli stadi contemplativi si succedono a ritmi incalzanti mano mano che ci si avvicina al posto e che ci si immerge in esso. Le esperienze più forti si possono provare nell’area centrale della gola, ove sgorgano le cascate intermedie. Qui, attraverso la contemplazione delle grandi bellezze naturali del posto, la mano del Creatore sembra allungarsi e offrirsi ripetutamente e con insistenza verso il visitatore affinché questi dalla dimensione terrena si innalzi verso la dimensione cosmica e divina ove unico protagonista è l’amore. Un amore che sa sempre dare, un amore che ha sempre da dare, un amore che ci insegna a dare.
Capo d’Orlando, 15/01/2014
Dario Sirna.
Con la collaborazione di Sebastiano Mirici