Gole Ranciara – Prima Parte
Le gole Ranciara si trovano in quel lembo del versante ionico dei monti Peloritani che si affaccia su Sant’Alessio Siculo. Ricadono nel territorio comunale di Antillo e sono facilmente raggiungibili grazie alla provinciale che dalla riviera ionica, in corrispondenza del centro abitato di S.Alessio Siculo, sul versante sud del Torrente Agrò, sale verso la frazione Scifì di Forza d’Agrò, la attraversa e da lì si porta in direzione di Antillo.
Le gole si trovano prima del bivio per Casalvecchio Siculo, e in effetti sono raggiungibili anche da tale direzione, utilizzando la provinciale che collega la costa ionica con Savoca, Casalvecchio Siculo e Antillo. Le due provinciali segnalate fanno anello proprio all’altezza delle gole Ranciara, ma delle due vie la meno tortuosa e la più breve è sicuramente la prima. Le gole Ranciara si trovano proprio nel tratto terminale del percorso in discesa del Torrente Agrò, da tale punto in poi il torrente si muove in piano allargandosi in un letto di sabbia molto ampio e profondo divenendo una grande fiumara. Giunte nella fiumara le acque del torrente difficilmente riescono a restare in superficie, frequentemente sono inghiottite dal grande materasso di sabbia che occupa l’intero alveo della fiumara. Solo durante le precipitazioni più importanti esse saturano l’alveo ed emergono in superficie, talvolta, in occasioni di violente sciroccate autunnali, diventano pure disastrose e irriconoscibili., tanto da riuscire a distruggere e travolgere i ponti e le passerelle a traliccio che le sovrastano.
L’escursione, come tutte le escursioni nei torrenti, è impegnativa. E’ consigliata, specie per il tratto a monte della cascata, solo a escursionisti esperti di torrentismo e dotati di idonea attrezzatura. Nel periodo delle piogge il primo tratto, quello a valle della cascata può comunque essere percorso con il semplice uso di stivali cosciali. Ovviamente raccomandiamo la massima attenzione e una dose illimitata di prudenza. L’escursione, limitata a tale zona, si esaurisce nel tempo di un paio di ore, contando anche le soste nei punti più interessanti e belli.
L’ambiente della gola è quello tipico delle gole di rocce calcaree. Le pareti che delimitano il corridoio in cui si sviluppa la gola sono strapiombi parzialmente rivestiti da vegetazione spontanea di tipo prettamente mediterraneo. Il letto del fiume è una vera e propria galleria d’arte allestita dalla natura con opere lapidee monumentali e dalla stessa realizzata attraverso l’azione lenta, continua e inarrestabile di eventi rovinosi durante i quali l’acqua nel corso dei vari millenni di storia, aiutata dalla forza degli altri agenti naturali, ha staccato dalla montagna enormi massi, li ha frantumati e collocati nel greto fluviale. Questi massi accavallati l’uno sull’altro e spinti dall’azione della corrente, insieme all’acqua, scavano il basamento della gola ed esaltano gli effetti della sua profondità. Il cammino richiede l’abilità di saltare da un masso ad un altro, di arrampicarsi sui più grandi, di sapersi muovere nei meandri dei labirinti formati dalla corrente fluviale Il tutto effettuato con senza fretta e con prudenza risulta molto divertente e regala grandi emozioni.
La gola con la sua affascinante bellezza riesce a dare al visitatore l’idea di una creazione sempre dinamica, imprevedibile e inimitabile, espressione di un amore Superiore che non conosce limiti e che non si lascia condizionare dalla risposta della persona a cui è diretto, restando immutabile nella sua grandezza e sorprendente nella sua manifestazione.
Capo d’Orlando 03/11/2014
Dario Sirna