FRAZZANO’ – FRAGALA’ – CASCATA DALLE PARETI DELLE ROCCHE DEL CRASTO
La cascata Fragalà è un salto d’acqua straordinariamente bello che precipita dal versante sud delle Rocche del Crasto. La cascata si compone di una sequenza di almeno tre salti grandi, oltre tanti altri salti piccoli e intermedi. Il salto più grande ha un’altezza che supera i 50 metri ed in ordine di quota è l’ultimo. Il secondo salto ha un’altezza di circa 15-20 metri, il primo salto ha un’altezza di 15 metri. |
I tre salti provengono dallo scorrimento di un piccolo torrente che si dirige nella zona in questione attraverso una serie infinita di carambole e di rimbalzi che costringono l’acqua a trivellare le rocce e a solcare in esse dei veri e propri canali verticali profondi anche due metri. Per questo motivo spesso la cascata rimane occultata all’interno del cunicolo che percorre. L’effetto è tale che anche il forte fragore delle sue acque in caduta libera viene spesso smorzato. Stranamente a quanto si potrebbe pensare questa cascata non è in un posto irraggiungibile e lontano, ma si trova proprio a portata di mano, anzi può capitare di passarci davanti senza neanche accorgersene. Chiunque percorre la Strada Provinciale che collega Frazzanò con Longi, dopo il bivio per l’Abbazia di Fragalà, si trova a passare davanti a questa meraviglia della natura, senza accorgersene. La strada provinciale in questione è stata costruita sopra il brevissimo tratto orizzontale che collega il secondo salto della cascata con il terzo. Considerate le notevoli modifiche all’assetto dei luoghi apportate dalla costruzione di questa arteria stradale supponiamo che la Cascata in passato avesse un percorso differente, ma comunque sempre spettacolare, forse molto più spettacolare dell’attuale. Il motivo per quale transitando con la macchina di fronte al secondo salto non ci si rende conto della sua presenza è dovuto alla circostanza che in tale tratto l’acqua precipita a valle all’interno di uno di quei cunicoli verticali cui abbiamo fatto riferimento sopra. Dalla strada comune non è visibile l’intero salto in quanto parte dello stesso continua al di sotto del piano viario ancora per diversi metri ed esce poi allo scoperto attraverso l’apertura del ponte ad arco che sostiene la carreggiata in tale attraversamento. Uscendo dal ponte le acque di questo piccolo torrente si trovano davanti un baratro di oltre cinquanta metri nel quale sono costrette a precipitare con un volo spettacolare e suggestivo. A monte della strada e del secondo salto, invece, il torrente prima di avvicinarsi alla Provinciale compie il primo di questi tre salti. La presenza della strada è un vantaggio perché consente di ammirare da vicino il secondo salto e di apprezzare dall’alto la maestosità del terzo salto, ma dal punto di vista naturalistico è un grosso inconveniente perché turba notevolmente la bellezza indiscutibile di questo prezioso gioiello dei Nebrodi. Inoltre, come già accennato, siamo certi che l’originario percorso di caduta era molto più grande e più suggestivo e che l’intervento dell’uomo lo ha modificato in peggio. Il primo salto e il terzo salto sono difficilmente raggiungibili dal basso, per essere apprezzati in tutta la loro maestosità e bellezza occorre fare molti sacrifici e superare pericoli non indifferenti. Il primo salto è il più semplice da raggiungere in quanto è anche il più vicino. Sfruttando le pareti rocciose delle Rocche, in direzione Longi è possibile individuare dei passaggi ripidi che permettono di scalare questo costone e di raggiungere il torrente. Durante questo percorso bisogna fare molta attenzione a non far precipitare nella sottostante strada massi e pietre che potrebbero coinvolgere i mezzi in transito. Inoltre nei pressi del torrente la vegetazione spontanea è molto intricata e rende alquanto complesso il percorso finale. Sempre con tanta attenzione e destrezza, a causa dei grandi pericoli esistenti, è possibile anche ridiscendere il torrente fino ad arrivare al punto in cui le acque si buttando nel secondo salto. Questo punto è estremamente pericoloso. La parte più interessante e più suggestiva dell’escursione riguarda il terzo salto, quello immediatamente al di sotto della strada. Per raggiungere la cascata in questione dal di sotto e poterne ammirare la sua grande imponenza e bellezza è necessario proseguire verso Longi e immettersi nella prima deviazione che si incontra sulla sinistra, ossia in quell’arteria stradale che serve i fondi a valle della Provinciale. Non esiste un percorso che conduce a questa cascata e le condizioni del terreno non molto difficili sia per le pendenze ripidissime dei costoni rocciosi da attraversare, sia per le numerose e pericolose pietraia che li interessano, sia per la vegetazione intricatissima e selvaggia che ammanta tutte le aree da percorrere. E’ possibile muoversi sulla strada solo per un breve tratto iniziale, dopo occorre proseguire a piedi seguendo un percorso immaginario che occorre stabile sul posto in base alle proprie capacità e alle difficoltà riscontrate. Noi non ci sentiamo di incoraggiare nessuno in questa impresa, che per le notevoli difficoltà che comporta e per i grandi pericoli che riserva, ha tutte le caratteristiche di un’avventura. Comunque la bellezza della cascata ripaga ogni fatica ed è meritevole di essere attenzionata maggiormente dalle autorità competenti per la realizzazione di un facile percorso che consenta di raggiungere il posto in questione senza pericoli estremi. Bisogna inoltre ammettere che una grave piaga che deturpa lo spettacolare scenario della cascata è originata dalla inciviltà di tutte quelle persone che associano alla forza dell’acqua in caduta la funzione di discarica. Proprio nei punti più belli e più vicini alla cascata molti detriti derivanti da rifiuti volontariamente gettati dall’uomo sporcano e imbruttiscono lo spettacolo selvaggio della natura. Raggiunta la cascata ci si rende conto che in realtà al terzo salto ne segue un quarto, anch’esso pregevole. Il torrente, dopo l’impatto con il terreno scorre lungo un pendio molto ripido e stracolmo di pietre e massi, quindi si perde in mezzo a una lunga successione di cunicoli che convogliano le acque all’interno della Stretta. Siamo certi che anche questa parte del percorso è estremamente interessante e ci proponiamo di esplorarla in futuro. La bellezza del posto non è determinata solo dalla presenza dei salti d’acqua, concorre, infatti, alla realizzazione dello spettacolare contesto in cui gli stessi sono inseriti uno scenario fantastico creato dalla stretta vicinanza dei due strapiombi che precipitando a valle delimitano il percorso della sottostante Fiumara Galati. Le pareti verticali delle Rocche del Crasto e di Pizzo Scalì solcano il territorio formando un lungo e sinuoso corridoio naturale rivestito di boschi lussureggianti. Questo contesto naturale è dominato in alto dalle verdi e imponenti pendici della parte più alta della Catena dei Nebrodi. L’escursione regala grandi emozioni e, nonostante sia penalizzata dalla presenza della Provinciale, immette all’interno di un mondo straordinariamente bello, sopra il quale spesso si passa senza neanche rendersene conto. Ringraziamo con gioia il Signore per averci dato la possibilità di scoprire questo spettacolo naturale e per averci fatto apprezzare ancora una volta la grandiosità del creato e l’essenza dell’amore che lo anima.
Capo d’Orlando 02/05/2013
Dario Sirna