ISAIA 2, 2-5
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino di oggi è guidato dalle seguenti parole del Profeta Isaia:
Alla fine dei giorni, †
il monte del tempio del Signore *
sarà elevato sulla cima dei monti
e sarà più alto dei colli; *
ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno: †
«Venite, saliamo sul monte del Signore, *
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci indichi le sue vie *
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge *
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti *
e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri, *
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo, *
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, vieni, *
camminiamo nella luce del Signore.
Il Profeta ci illustra i dettagli di una visione ricca di immagini e di significati importanti. Egli focalizza la sua attenzione sulle realtà finali dei “giorni” mostrandoci la realizzazione del disegno di Dio sull’umanità in cammino. Nella profezia di Isaia il cammino dell’uomo è il pellegrinaggio di tutti i popoli della terra, un pellegrinaggio che ha come obbiettivo il conseguimento della santità. “Molti popoli”, infatti, inviteranno gli altri popoli a incamminarsi verso il Santuario di Dio, ossia verso la santità. Il tempio del Signore sarà eretto sulla cima di un monte le cui basi poggiano sulla cima di tutti i monti. Esso sarà cioè il più alto di tutti i santuari della terra divenendo, così, visibile per tutti i popoli ed esercitando la sua benefica attrazione su ogni uomo del mondo. L’altezza del tempio raggiungerà il vertice più alto della terra, sarà quindi alla base del cielo e strettamente connesso con esso. Questa dettagliata descrizione della posizione dominante del tempio ci consente di capire che Dio si pone nella vita di ogni uomo come l’unica vera e importante meta da conseguire. Nella posizione alta il tempio diventa visibile a tutti, esercitando su ogni persona una forte attrattiva, in modo che nessuno possa dire mai di non essere stato chiamato e invitato da Dio a prendere parte alla sua gloria. La posizione dominante simboleggia anche la gloria di Dio che dal Cielo si espande su tutta la terra per estendersi ad ogni uomo. Il Profeta oltre ad indicarci il senso del cammino ci indica anche le modalità e i mezzi necessari per compiere il pellegrinaggio della vita. Egli ci dice che Dio stesso ci indicherà i sentieri e le vie che conducono a Lui e che tali indicazioni ci vengono fornite dalla Legge e dalla parola del Signore. Le parole del Profeta trovano pieno compimento in Gesù Cristo, il Figlio di Dio che si fa Via che conduce al Padre e Parola incarnata di Dio. E’ Cristo il Tempio celeste che scende sulla terra per accogliere in sé i pellegrini del mondo e condurli a Dio. E’ Lui che con la sua passione, morte e risurrezione glorifica il Padre sulla Terra e ci apre le porte del Paradiso. E’ Lui che innalzato sulla croce viene “eretto sulla cima dei monti” per attirare tutti a Dio. E’Lui il giudice giusto che trasforma la croce da strumento di morte, di violenza e di umiliazione in strumento di salvezza. E’ Lui che trasforma la lancia che gli trafigge il costato nella falce che mieterà un abbondante raccolto. E’ Lui che realizza attorno a sé, attraverso la Chiesa l’unità e la fratellanza di tutti i popoli. E’ Lui la casa di Giacobbe che illumina le nostre anime con la luce del Signore.
Capo d’Orlando, 05/10/2012
Dario Sirna