FIUME POLLINA – GROTTE GOLE TIBERIO

SAN MAURO CASTELVERDE – FIUME POLLINA – GOLE TIBERIO – GROTTE

La settimana scorsa abbiamo documentato con un ricco reportage la bellezza delle Gole Tiberio, Fiume Pollina, Territorio del Comune di San Mauro Castelverde, Provincia di Palermo. Con questo reportage vogliamo approfondire alcuni aspetti naturalistici di queste gole assolutamente fantastiche.

In particolare ci vogliamo soffermare su alcune grotte che si trovano all’interno delle gole. Osservando con attenzione la struttura ossea di queste spettacolari rocce si nota immediatamente che esse sono caratterizzate dalla presenza di numerosissime fenditure, collegabili ai tipici fenomeni carsici delle rocce calcaree. L’impressione è che  nonostante tali rocce abbiano una durezza considerevole la loro struttura sia talmente cava da ipotizzate uno scheletro naturale  a gruviera. Attraversando le gole con il gommone e guardando con attenzione tutte le pareti rocciose è facile scorgere in mezzo ad esse un numero rilevante di buchi di tutte le dimensioni, si tratta o di piccoli anfratti, o di grotte calpestabili, o di fenditure verticali, o addirittura di profondi inghiottitoi, ossia di cunicoli verticali scavati dall’acqua nella roccia calcarea e intervallati da grotte. Tali strutture cave sono diffusamente presenti, ma la loro concentrazione più alta si trova all’imbocco lato monte delle gole. L’accesso a queste aperture  è molto difficile in quanto spesso esse non si trovano  al livello della superficie del canale che scorre nella gola, ma a quote più alte, quote difficilmente raggiungibili a causa della impraticabilità delle lisce pareti verticali dalle quali esse sporgono. La presenza di queste grotte conferisce all’ambiente naturale delle gole un ulteriore   valore. Il fascino della gola infatti è dovuto non solo alla bellezza delle  pareti rocciose e dello specchio d’acqua dalle stesse circondato, ma anche alla ricchezza di queste cavità, al cui interno le gole ospitano sia uccelli che piante di ogni genere. A titolo di esempio abbiamo documentato il fascino di due di queste grotte, scelte come campione. La prima si trova sulla sponda lato Messina ed è accessibile da terra, la seconda invece si trova sulla sponda lato Palermo e non è accessibile da terra. Per raggiungere questa cavità è necessario utilizzare il gommone il quale è utile non solo per affrontare la profondità del canale, ma soprattutto per innalzarci sulla superficie  dello stesso quel tanto che basta per acquisire con la spinta delle braccia lo slancio necessario ad arrampicarsi sulla roccia e accedere ad essa.   La prima grotta è molto piccola ed ha una struttura verticale, al suo interno sono depositati  consistenti cumuli di detriti trasportati e lasciati sul posto dalla corrente del fiume durante le piene. Questi detriti innalzano il pavimento della grotta consentendo così di accedere alla piccola camera racchiusa al suo interno. La seconda grotta ha invece dimensioni maggiori e presenta un’apertura con asse orizzontale, essa cioè sviluppa le sue dimensioni maggiori in larghezza e profondità, mentre in altezza si mantiene piuttosto bassa, pur essendo calpestabile. Nonostante il pavimento di questa seconda grotta sia più alto di circa due metri rispetto al livello dell’acqua nel canale, anche al suo interno si trovano depositi di detriti trasportati dalle piene del fiume. Ciò testimonia la notevole capacità idrica di questo corso d’acqua. Le due grotte in questione presentano le stesse caratteristiche estetiche. Al loro interno sono presenti molti fenomeni dovuti all’attività carsica. L’azione modellante e corrosiva dell’acqua e l’azione riempitiva del calcare producono un effetto molto particolare che consiste nello scioglimento del minerale contenuto dalle rocce, nel suo trasporto all’esterno e nel suo deposito in nuove strutture rocciose aventi forme quasi sempre verticali a causa del gocciolamento. Nelle grotte in questione non si incontrano stalattiti o stalagmiti, ma sono comunque presenti strutture corte ad esse assimilabili che danno movimento alle volte e alle pareti delle suddette aperture. Tali fenomeni sono connessi all’attività carsica in corso nelle rocce, la quale è evidenziata anche dalla particolare conformazione delle superfici interne delle pareti, delle volte e dei pavimenti delle grotte. Queste superfici infatti si mostrano lisce e morbide, esattamente come lo sono le superfici lavorate dai fenomeni carsici. La bellezza di queste grotte è dovuta proprio alla morbidezza delle forme di tali superfici, al loro armonioso ed evidente movimento,  e ai loro colori. Questi virano dal bianco a tutte le tonalità del grigio e del perla chiaro, ma spesso tali sfondi monocromatici sono interrotti da evidenti contrasti dovuti a colature gialle più o meno intense. L’effetto finale è molto accattivante ed interessante. All’interno di queste cavità sono evidenti anche i segni della costante presenza degli uccelli, dei quali è possibile osservare il loro utilizzo per la nidificazione. Le grotte sono interessanti oltre che la notevole quantità di sculture interne formate dall’azione congiunta dell’acqua, del calcare e della gravità, per la spettacolarità dei panorami che è possibile ammirare volgendo lo sguardo verso l’esterno. La struttura lavorata e raffinata della roccia che costituisce la grotta e che circonda la parte cava della stessa si trasforma improvvisamente in una meravigliosa cornice al cui interno sono racchiuse le immagini più belle e interessanti dell’affascinate mondo delle Gole Tiberio. Questi quadri di incomparabile bellezza riempiono il nostro cuore di incanto e di meraviglia. L’atmosfera indescrivibile che avvolge questo posto trasforma   il corso d’acqua che lo attraversa in un canale che immette nella contemplazione della bellezza di Dio. Le Gole Tiberio sono un patrimonio naturale di incomparabile valore e di inenarrabile bellezza. Grazie ad esse nasce dentro il cuore il forte e irresistibile desiderio di cercare il Signore, di ringraziarlo e di lodarlo per l’amore e il bene che riversa ogni giorno  nelle nostre vite. Comprendiamo, ancora una volta, che la bellezza del creato, ed in particolare di questo sposto, ha un valore molto più alto di quello attribuito da noi con il senso della vista e con l’emozione del cuore, in quanto ci permette di orientare il nostro cammino nella direzione dell’amore divino.

Capo d’Orlando, 14/06/2013

Dario Sirna

 

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