SALMO 79
Buongiorno a tutti,
il cammino di oggi si svolge sempre attorno alla legge dell’Amore meditando le seguenti parole del Salmo 79:
Rialzaci, Signore, nostro Dio,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Abbiamo scelto questi versi del Salmo 79 per cercare di trattare una questione molto importante relativa all’adesione alla legge dell’Amore. Per accogliere questa legge nel nostro cuore e farla totalmente nostra al punto da fondare tutta la nostra esistenza sulla sua stretta osservanza è necessario, come abbiamo già visto ieri, innamorarsi di essa, innamorarsi cioè di Dio. Questo argomento è molto delicato e molto difficile da trattare. Dio utilizza diverse modalità per attrarre a sé le anime, in quanto ogni anima è differente dalle altre e ognuna ha una sua caratteristica che la personalizza e la lega ad un aspetto diverso della bellezza di Dio. Lo Spirito Santo si esprime con infiniti carismi ognuno dei quali corrisponde alla personalità propria di un’anima. Questo significa che Dio attrae a sé le anime in modi differenti, suscitando in esse l’interesse e l’amore secondo cammini diversi. Il nostro obiettivo non è quello di esaminare tali cammini ma quello di riflettere sulla modalità che li accomuna. A tale scopo partiamo da una esperienza umana per giungere all’esperienza divina. Innamorasi per l’essere umano implica necessariamente l’incontro personale con un altro individuo, è a partire da tale incontro che si stabilisce un legame tra due persone, legame che poi può evolvere in amore, in amicizia o in semplice conoscenza. Alla base di una relazione d’amore c’è dunque un incontro. L’incontro diventa molto più semplice e più produttivo se avviene fisicamente, se cioè le due persone hanno l’opportunità di vedersi, di fare incrociare i loro sguardi e di creare così già dall’inizio un’intesa che non è solo corporale ma soprattutto interiore. Lo sguardo di penetrazione è quasi sempre accompagnato dalla meravigliosa luce del sorriso e da mille altri segni del volto e del corpo che esprimono la totale disponibilità verso l’altro. Nel caso di Dio questo passo esiste o non esiste? Esso esiste e si realizza in pieno con Cristo Gesù. E’ Lui l’immagine del Dio invisibile. Ovviamente noi non abbiamo la possibilità fisica di vedere questo volto perché la presenza più evidente di Gesù sulla terra si manifesta nelle Specie Eucaristiche, ossia sotto la forma del pane e del vino consacrati. Entrare in questo mistero non è lo scopo di questa riflessione. Le Specie Eucaristiche ci danno la grazia di approfondire e vivere l’incontro d’Amore con Gesù, ma prima di arrivare a tale risultato occorre sentire il richiamo di Gesù, l’attrazione verso di Lui, occorre cioè che scatti tra noi e Lui la famosa scintilla che fa esplodere l’amore. Come è possibile allora incontrare il volto di Cristo senza vederne fisicamente la figura e restarne abbagliati e sedotti? La domanda sembra non trovare risposta perché essa è posta in termini sbagliati. Cristo ci cerca in continuazione e incontra lo sguardo dei nostri occhi in ogni occasione della vita, ad esso aggiunge tutta la luce del Suo sorriso e tutte quelle belle espressioni dell’amore che seducono il corpo e l’anima, il punto è che noi non lo vediamo. Egli si mostra a noi in pienezza e senza sosta ma i nostri occhi sono totalmente impegnati a guardare altrove e in particolare sono ripiegati sul nostro io. Il Signore ci viene incontro anche in questa nostra necessità invitandoci a uscire da noi stessi e a guardare verso di Lui. Dio non si impone, ci lascia la libertà di scegliere e di decidere, ma allo stesso tempo non smette mai di proporsi. Per riuscire in questo compito dobbiamo avere quel minimo di impegno e di volontà per fare un confronto fra noi e Cristo, solo da tale confronto potremo giungere all’incontro. Mettiamoci dunque di fronte Cristo Gesù e interroghiamo noi stessi e Lui con lo scopo di mettere a confronto le due risposte. La domanda che dobbiamo porci deve rispondere all’interrogativo: Chi sei tu Signore e io chi sono? La risposta ci impone di guardare in faccia Cristo e di ammettere di fronte a Lui che Egli, oltre ad essere uomo è Dio, in quanto Figlio di Dio, mentre noi siamo solo uomini. La stessa domanda ci suggerisce che Cristo è il creatore di tutto (per mezzo Suo tutte le cose sono state create) e che noi rientriamo nell’elenco delle sue creature, che Lui è la Bellezza assoluta e che noi siamo solo riflesso pallido e sbiadito della sua immagine e che senza tale riflesso siamo solo tenebra, orrore e morte, che Cristo è prima di tutti i tempi e origine di ogni cosa mentre noi siamo stati creati dopo, che Cristo è sostanza del Padre mentre noi siamo stati tratti dalla terra, che Cristo è libero mentre noi siamo schiavi della terra, che Cristo è onnipotente mentre noi non abbiamo il potere di rendere bianco un capello, che Cristo è il motore e il carburante dell’universo mentre noi ne siamo solo ospiti, che Cristo è la perfezione mentre noi siamo pieni di difetti e di limiti, che Cristo è la forza mentre noi sia pura debolezza, che Cristo è il Re dei Re mentre noi siamo solo insignificanti creature, che Cristo è il Signore dell’Universo mentre noi siamo semplici sudditi e spettatori, che Cristo dona la vita mentre noi la possiamo solo ricevere e vivere, che Cristo è al di sopra di ogni realtà mentre noi siamo sottomessi ad ogni caducità, che Cristo è l’unica vera grande ricchezza esistente mentre noi siamo solo povertà, che Cristo è l’obbedienza perfetta alla volontà del Padre mentre noi siamo in perenne contestazione con essa, che Cristo non conosce il male mentre noi siamo immischiati con esso, che Cristo è solo amore mentre noi siamo operatori del maligno, che Cristo è il nostro Salvatore mentre noi siamo gli uomini che lo hanno crocifisso, che Cristo è la nostra risurrezione mentre noi siamo stati la causa della sua morte, che Cristo è il nostro eterno Sacerdote mentre noi siamo i peccatori che hanno bisogno della sua intermediazione, che Cristo è la vittima perfetta che si offre al Padre per ottenerci la salvezza mentre noi siamo i suoi omicidi, che Cristo è l’altare su cui Egli stesso si offre per noi mentre noi siamo coloro che lo immolano, che Cristo è l’unica persona che veramente ci ama incondizionatamente e che ha dato e dà continuamente ogni cosa per la nostra vita e per il nostro bene mentre noi siamo coloro che costantemente lo rifiutano, che Cristo è il vero cibo dell’anima mentre noi siamo coloro che ne hanno fame, che Cristo è l’unica fonte della gioia vera mentre noi siamo l’unica causa della nostra stessa infelicità, che Cristo è l’unico bene di cui abbiamo bisogno mentre noi siamo l’origine del male che ci affligge, che Cristo è il grande Dono fatto dal Padre all’uomo mentre noi siamo gli unici destinatari di questo meraviglioso Amore, che Cristo è Ciò che ci completa e ci dà pace e pienezza mentre noi da soli siamo eterna insoddisfazione e vuoto incolmabile. L’elenco potrebbe continuare all’infinito e trovare così tutte le differenze che esistono tra noi e il Signore. Tali differenze ci devono indurre a distogliere i nostri occhi da noi stessi e a fissarli su Dio, convinti non solo che in Lui troviamo il bene, ma soprattutto che in Lui non saremo mai delusi dall’amore e che in Lui potremo vivere in eterno con il cuore totalmente appagato, ricolmo di una gioia che non può più esserci tolta da niente e nessuno. Il nostro sguardo deve essere costantemente orientato al volto di Cristo, volto che in questo stesso istante ci sta cercando per sedurci e condurci alla felicità senza fine. L’unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno e senza la quale non possiamo vivere è l’Amore, l’unica persona disposta a soddisfare questa nostra insostenibile esigenza è Cristo, affrettiamoci a realizzare il nostro incontro con Lui, spogliandoci del nostro io e permettendo così al Signore di donarci se stesso.
Capo d’Orlando 05/02/2013
Dario Sirna