LA SCIARA DEL FOLLONE – ETNA E’ sicuramente una delle sciare più spettacolari dell’Etna, quella che regala le emozioni più grandi e che trasmette le sensazioni più incisive. La sua formazione ha richiesto un’attività vulcanica di ben dieci anni, avvenuta dal 1614 al 1624.
Durante tale eruzione le masse laviche riversatesi sul versante nord dell’Etna, grazie anche alla loro particolare composizione, hanno creato un gioco di morfologie davvero singolare. Le lave in questione differiscono dalle solite lave emesse nell’attività ordinaria dell’Etna per la loro fluidità. Più simili alle lave dei Vulcani delle Hawaii che alle lave siciliane, queste masse fluide sovrapponendosi ed ostacolandosi nel loro scorrimento a valle hanno generato forme spettacolari e strutture laviche di grande pregio paesaggistico e naturalistico.
Molti considerano l’escursione in questione una delle più difficili dell’Etna, noi pensiamo, invece, esattamente l’opposto. Il fondo sul quale appoggiano i piedi quando si entra nella sciara del Follone è infatti compatto, stabile e privo di asperità, contrariamente a quanto accade nelle altre sciare, ove le lave si presentano disgregate in forme di varie dimensioni aventi superfici appuntite e difficili da attraversare, con un fondo difficilmente calpestabile a causa della sua alta instabilità e scioltezza. Le forme laviche della sciara del Follone somigliano infatti più a getti di calcestruzzo fluido e liscio che a depositi asciutti e ruvidi di inerti disgregati e liberi.
Il colore delle lave è diverso da quello nero e grigio usuale, queste rocce hanno tinte che virano dal marrone al rosso e, pertanto, nel mantello del vulcano si distinguono nettamente dal fondo neutro predominante.
La sciara del Follone è sicuramente una delle formazioni naturali più strane e interessanti. Il gioco realizzato dai vari canali di lava stimola la fantasia dell’uomo guidandola all’interno di un mondo immaginario in cui la realtà sembra finzione e la finzione si concretizza nelle strutture formate dalla materia emessa dal vulcano. Le lingue di lava fluida, eruttate apparentemente secondo un ordine casuale, formano costoni rocciosi cilindrici che sovrapponendosi si intrecciano tra di loro in tutte le direzioni, pur favorendo le linee di massimo pendio.
Il cammino in mezzo a questo spettacolo di straordinaria bellezza è sicuramente una esperienza nuova e indimenticabile che introduce l’uomo in un ambiente apparentemente arido, sterile, desertico e privo di vita, ma dove invece il silenzio delle colate è interrotto dalle vibrazioni visive suscitate dal gioco delle lave solide. In tale contesto ogni angolo della sciara sembra volere innalzare al cielo la sua voce per attivare una comunicazione diretta con il mondo del nostro immaginario. Così, ovunque lo sguardo si posi riceve segnali che sollecitano la fantasia e raccontano storie diverse e misteriose. Ovviamente ciascuna mente risponde a tali stimoli con reazioni differenti e con risultati molto diversi, ma nessuno può dire di avere attraversato questa sciara senza essere stato catturato dalle emozioni. Per questo motivo il cammino naturalistico si intreccia al cammino fantastico, al cammino delle emozioni e al cammino spirituale e interiore, coinvolgendo in pieno ogni singola sfera dell’individuo. Il viaggio nella sciara del Follone è dunque un viaggio straordinario che proietta l’uomo al di là di ogni sua aspettativa terrena per metterlo di fronte alla potenza delle vere forze creative, ove ingegno, intelligenza, fantasia, estro, genio, sapienza, sentimento, amore e carità emergono impetuosamente per rivelare all’uomo un disegno divino di inimmaginabile grandezza.
Si apprezzano allora due verità, la prima che l’uomo, nonostante il suo delirio di onnipotenza, non è che una minuscola creatura la cui esistenza è garantita non dalle sue capacità ma da una Volontà a lui superiore. La seconda, che l’amore di Dio per l’uomo è davvero grande, tanto grande da sembrare inverosimile e inconcepibile per il cuore umano.
La sciara del Follone parla, racconta, narra tantissime cose, ma tutte sussurrano questo unico messaggio: Dio esiste, Dio è con noi, Dio ci ama.
Capo d’Orlando, 04/09/2014
Dario Sirna