ETNA – GROTTA DEL GELO

Grotta del Gelo-0063ETNA – GROTTA DEL GELO – IL GHIACCIAIO E LE SUE MERAVIGLIE

E’ la grotta più famosa dell’Etna grazie al ghiacciaio che ospita al suo interno. E’ situata sul versante nord-ovest del vulcano, in corrispondenza dell’abitato di Randazzo e nel territorio comunale di questo paese, si trova a  una altezza di circa 2.030 m. slm.

La grotta di per sé non esprime nulla di particolare in quanto tra le grotte di scorrimento lavico presenti sull’Etna essa non è sicuramente la più interessante, mentre riscuote notevole interesse e attrazione il ghiacciaio che si è formato al suo interno. La formazione di questa grotta risale all’attività del 1614, quando l’eruzione ebbe una durata di circa dieci anni e le varie colate laviche formarono sul versante nord del cono una grande sciara, nota con il nome di Sciara del Follone, al cui interno sono riscontrabili numerose grotte di scorrimento lavico. Ricordiamo che le grotte di scorrimento lavico si formano all’interno delle colate e a causa del raffreddamento della superficie esterna delle stesse.  A contatto con le fredde temperature dell’aria gli strati superficiali del magma tendono a solidificare mentre il volume interno si mantiene sempre incandescente e fluido. In tale circostanza la colata assume la struttura di una galleria rigida la cui volta esterna è realizzata dal magma raffreddato. All’interno di questo canale chiuso la lava continua a fluire verso il basso  indisturbata grazie a una sorta di equilibrio termico garantito da una stabilizzazione degli scambi di calore e dall’isolamento offerto dalla solidificazione della volta  esterna. Quando l’alimentazione della colata comincia a ridursi per il calo dell’attività vulcanica il livello del magma all’interno della galleria di scorrimento si abbassa rapidamente fino a lasciare tutto il vano di scorrimento completamente libero a fine eruzione.  Generalmente queste grotte rimangono nascoste, in qualche caso crolli della volta le portano in superficie e le rendono intercettabili e visitabili.

La grotta del gelo presenta tutte le caratteristiche tipiche di una grotta di scorrimento lavico. Il suo ingresso è ampio e agevole, la volta è alta, il piano di accesso iniziale è ripidissimo e difficile da percorrere. La grotta presenta numerose difficoltà, spesso elevate, che richiedono una attrezzatura adeguata e una buona preparazione fisica. Noi abbiamo raggiunto la Grotta del Gelo da Racabo, ove nei pressi del rifugio Brunek si trova una pista forestale. Il cammino è quello descritto nell’articolo sulla Sciara del Follone, facilmente rintracciabile nel sito utilizzando la funzione “cerca”. Il periodo migliore dell’anno per visitare la grotta è il mese di maggio, quando il disgelo ha liberato l’ingresso dal muro di neve che lo ostruisce durante l’inverno e all’interno la temperatura della grotta è ancora sufficientemente bassa da mantenere intatte le strutture di ghiaccio formatesi durante la stagione primaverile. E’ questo il momento adatto per godere lo spettacolo più bello offerto dalla grotta. Il ghiacciaio che si sviluppa al suo interno è stato definito il ghiacciaio più a sud di Europa e rappresenta una delle meraviglie più belle della Sicilia. A dispetto della sua bassa latitudine, la nostra isola, pur rappresentando la regione più meridionale e più calda d’Italia, grazie ai prodigi del vulcano e a una favorevole combinazione di fattori naturali, in fatto di ghiacciai  è in grado di competere con le regioni montuose più settentrionali del nostro stivale. Sembra impossibile, quasi un paradosso, incredibile da pensare e da accettare, ma è proprio così, i prodigi della natura sono tali da riuscire a dare alla Sicilia, oltre al primato del caldo, delle eruzioni, della lava e delle esplosioni di fuoco e magma, anche il primato del ghiaccio, un primato che sconfina oltre il territorio nazionale per estendersi a quello dell’intera Europa. Ma questo primato non è solo un primato di numeri, di paradossi e di contrasti, ma è soprattutto un primato di bellezza.

La grotta del Gelo non eccelle certo per le dimensioni del suo ghiacciaio, la cui struttura principale perenne è orizzontale e costituisce il pavimento della grotta, ma per la straordinaria  bellezza delle forme che si sviluppano in verticale, la cui presenza nel vano della galleria è stagionale. Stalattiti, stalagmiti e colonne di ghiaccio di discrete dimensioni si formano soprattutto nella parte iniziale della grotta, ove la temperatura dell’aria risente maggiormente del riscaldamento esterno e dà così la possibilità al disgelo delle nevi  di colare e gelare in maniera costante ed efficiente. La circostanza secondo la quale questo fenomeno è presente con maggiore frequenza proprio nella zona prossima all’ingresso potrebbe anche essere spiegata da un’ipotesi secondo la quale durante il disgelo primaverile  dell’enorme cumulo di neve che viene intrappolato in corrispondenza della bocca della galleria si produce vapore che a sua volta  si deposita sulle volte e sulle pareti di roccia. Queste ultime sono più fredde dell’aria. Su di esse il vapore, dopo essersi condensato nello stato liquido comincia a stillare e, grazie all’alito freddo che proviene dalla parte più profonda della grotta, riprende nuovamente a gelare, formando bellissime strutture verticali. Tali strutture a volte sono talmente vicine da unirsi in vere e proprie pareti o setti verticali. Lo spettacolo è davvero grandioso e se preso al momento giusto, prima cioè dell’eccessivo riscaldamento esterno che provoca il collasso di queste fragili sculture naturali, regala grandi ed indimenticabili emozioni.

Raccomandiamo la massima prudenza nell’esplorazione della grotta, i pericoli sono tantissimi e molto seri, dovuti principalmente alla presenza di un velo di acqua che scorre sopra il pavimento di ghiaccio. Tale condizione rende il fondo altamente scivoloso, specie nelle zone più umide e in quelle in pendenza. Per muoversi all’interno della galleria raccomandiamo vivamente l’uso dei ramponi e l’ancoraggio ad una fune da fissare saldamente a strutture di roccia stabili e sicure. Il pericolo principale non è solo quello di cadere e di farsi male, ma soprattutto quello di scivolare sul  ghiacciaio e di andare a finire nelle zone più profonde, ripide e difficili della grotta. La parete più interna della camera bassa presenta una apertura verticale nell’attacco col pavimento nella direzione di sviluppo della grotta, cadendo e scivolando sul ghiacciaio si rischia seriamente di essere inghiottiti da tale fenditura e di sprofondare nella parte più interna dello scorrimento lavico.  Niente di allarmante, ma comunque da affrontare con grande prudenza e preferibilmente con la guida e l’aiuto di  persone esperte.

Le bellezza della grotta del gelo sono davvero straordinarie specie se rapportate alla latitudine e all’altezza in cui ricade questo sito e tenuto conto della notevole mitezza del clima siciliano. Oltre al pavimento e alle colonne è possibile ammirare formazioni gelate anche sulla superficie rocciosa delle pareti interne della grotta, le quali, specie in basso, sono rivestite da una  lastra trasparente  di luccicante ghiaccio. L’atmosfera che si respira all’interno della grotta è quella irresistibile di una sequenza sbalorditiva di meraviglie naturali. L’acqua stillante dalla volta della galleria depositandosi sul pavimento gelato della grotta forma piccoli laghetti il cui  specchio superficiale  sfruttando gli effetti cromatici e geometrici della luce che arriva dall’esterno, con una corsa di rimbalzi e di rifrazioni, genera un mondo speculare incantevole e fantastico. La cosa che stupisce di più è che tali meraviglie si trovano laddove neanche l’immaginazione più fervida sarebbe in grado di pensarle, ossia sepolte nella viscere della terra, in mezzo a colate laviche spente. Fuoco e ghiaccio si sono contesi questo trono nel corso del tempo e laddove il primo ha edificato le sue roccaforti il secondo le ha espugnate colonizzandole e abitandole con podestà indiscussa.

Di fronte a tale spettacolo naturale non possiamo non riconoscere la grandiosità della creatività divina, la quale si manifesta all’uomo attraverso le meraviglie delle sue opere. Sono proprio queste ultime che con il loro sussistere  elevano la lode più bella al Signore perché nel rendersi presenti manifestano ai nostri cuori l’immensa grandezza dell’amore di Dio.

Capo d’Orlando 30/10/2014

Dario Sirna

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.