LA GROTTA DEI LAMPONI
La grotta dei Lamponi è una grotta a scorrimento lavico che si trova sul versante nord dell’Etna.
E’ facilmente raggiungibile dal rifugio Brunek, in corrispondenza del quale esiste uno sterrato carrozzabile che collega la mare-neve con questa grotta e con il sottostante monte Spagnolo. La strada in questione è però transitabile, anche con un utilitaria, solo per un breve tratto, andando oltre l’accesso è negato da una barra di ferro gestita dal Corpo Forestale.
La grotta si trova a circa duemila metri di altezza sul livello marino, la sua apertura è ampia e l’accesso al tunnel interno è comodo. L’escursione è perciò molto semplice, non presenta passaggi critici, né zone pericolose da superare. Il cammino si svolge per circa sei chilometri in salita, ma il dislivello è equamente distribuito nella lunghezza ragion per cui camminando non si avverte alcuna fatica. Ovviamente bisogna mettere in conto il tempo necessario a coprire tali distanze sia all’andata che al ritorno. Non è da sottovalutare il dispendio di energie complessivo necessario per effettuare l’intero tragitto.Noi abbiamo visitato la grotta nel corso di una spedizione avente come obiettivo la ben più conosciuta Grotta del Gelo. Chi ha intenzione di raggiungere tale meta può benissimo sfruttare l’occasione per visitare anche la Grotta dei Lamponi. Considerato però che la Grotta del Gelo è conveniente visitarla solo in un limitatissimo periodo dell’anno e che le difficoltà per raggiungerla e per esplorarla sono molto più alte noi consigliamo di dedicare a questa grotta un’escursione mirata.
La Grotta dei Lamponi è una grotta a scorrimento lavico che si è formata all’interno della famosa Sciara del Follone. In realtà la posizione della grotta è un po’ al limite tra la Sciara del Follone e altre colate, comunque essa presenta tutta la bellezza di una grotta di scorrimento lavico da masse fluide. Nel primo decennio del 1.600 l’Etna eruttò per circa dieci anni consecutivi emettendo lave di tipo sub-hawaiano, ossia molto gassose e quindi anche parecchio fluide e veloci negli spostamenti. Le grotte di scorrimento lavico sono formate da fiumi di magma che scorrono velocemente verso valle. La pressione della massa emessa dai crateri accelera il flusso interno della colata creando all’interno di questo fiume lavico un forte gradiente termico. La presenza di tale gradiente permette alle lave superficiali di solidificarsi e di formare delle vere e proprie croste, mentre il flusso interno, coperto da tale protezione, mantiene altissima la sua temperatura al punto da fluire liberamente verso valle. Ciò genera un vero e proprio tunnel, o condotto, ove viaggia il magma eruttato dalle bocche soprastanti. Quando ha termine l’eruzione la fluidità del magma interno è tale da riuscire a liberare una gran parte della galleria, lasciandola completamente vuota. Le gallerie così formate hanno una perfetta sezione circolare o, meglio ellittica, vista la forma piana della colata, sezione che si mantiene pressoché uniforme in tutto in condotto grazie ad un gradiente termico costante.
Considerata la perfetta simmetria assiale del gradiente ellittico, testimoniata proprio dalla forma della sezione del tunnel, il flusso che viaggia all’interno di queste gallerie dovrebbe coincidere in teoria con la parte centrale della colata.
L’effetto finale, a eruzione completata, è un tunnel estremamente affascinate, una grande meraviglia della natura. Nel caso della Grotta dei Lamponi i vari crolli che hanno interessato nel corso dei secoli la volta della grotta permettono sia l’accesso al suo interno per visitarla, sia di godere della luce naturale che filtra dalle aperture superiori formatesi lungo l’asse del condotto. La Grotta dei Lamponi è dunque un bellissimo esempio di grotta da scorrimento lavico in cui è possibile entravi senza difficoltà ed è possibile camminarvi con tranquillità. Ovviamente le zone buie necessitano per il loro superamento di illuminazione artificiale, analogamente la luce del sole filtrata dagli squarci nella volta è di grande effetto se il cielo è libero da coperture nuvolose. L’escursione regala grandi emozioni perché consente di camminare laddove un tempo scorreva il magma fluido e crea perciò un forte legame con il vulcano e con le forze della natura. Inutile sottolineare le elevatissime capacità contemplative di questo cammino, stimolate sia dalla straordinarietà dell’evento che ha generato il posto, sia dalla bellezza della grotta, sia dagli incantevoli e suggestivi effetti di luce filtrata, generati dalle fessure della volta. Si tratta di un vero e proprio spettacolo che è possibile rivive in pieno toccando con le proprie mani le pareti del condotto, i colori danno la suggestione di un evento vulcanico ancora fresco e comunque facilmente ripetibile e rinnovabile in qualsiasi istante. Questo cammino nelle viscere della terra aiuta a ricordaci che il destino dell’uomo non è un sepolcro di nuda roccia, ma un’amicizia loquace, caliente ed eterna con il nostro amato Creatore.
Capo d’Orlando, 10/06/2014
Dario Sirna