VISITA AI CRATERI SILVESTRI SUL VERSANTE SUD DELL’ETNA
I crateri Silvestri sono delle bocche eruttive spente site sul versante sud dell’Etna nei pressi del Rifugio Sapienza. Tra i crateri del Mongibello sono sicuramente i più conosciuti e i più visitati in quanto serviti da strada asfaltata. L’asse viario che collega Catania con le Funivie dell’Etna passa, infatti, accanto a questi crateri, staccandosi dalla bocca più vicina degli stessi solo di una decina di metri. |
Ciò permette sia ad adulti che a bambini di visitare comodamente tutta l’area in questione senza particolari difficoltà, senza alcun impegno, in tempi brevi e senza eccessivi pericoli. L’escursione è perciò consigliata a tutti. I coni di questi crateri raggiungono la quota di 2.000 metri slm e godono di una posizione panoramica eccellente. Immersi nel paesaggio delle colate laviche dell’Etna a sud si affacciano sulla piana di Catania e sulla provincia di Siracusa, a ovest dominano sull’ennese, a est si specchiano sull’Ionio, a nord sono sormontati dai crateri principali del Vulcano. Le vedute offerte dalla sommità delle bocche sono sconfinate e molto varie, ricche di una nutrita cartella di colori, all’interno della quale sono racchiusi ambienti naturali diversi e distinti. In primo piano primeggiano le distese laviche delle colate dell’Etna e tutti i coni secondari che si innalzano dalle pendici del vulcano. Guardando con attenzione ci si può rendere conto che le bocche laterali sono numerosissime e dislocate in maniera uniforme su tutto il mantello circolare del cono principale. Da tale mantello emergono come piccole isole di un grande arcipelago virtuale. Sullo sfondo del paesaggio vulcanico si ergono le sagome e i profili delle colline e delle valli dell’entroterra siciliano, mentre lo Ionio funge da specchio argentato per raggi del sole. La suggestione più grande è fornita dalla vicinanza della cima centrale. Le pendici del Vulcano a monte dei crateri Silvestri subiscono un’improvvisa impennata che rapidamente conduce alla bocca del cratere di Sud-Est. Spostando lo sguardo dalle quote più vicine alle quote della vetta il colore del mantello vira dal nero-rosso al bianco maculato e zebrato e dal bianco compatto e uniforme al nero cupo delle bocche attive. Le sfumature di bianco creano forti contrasti con i colori scurissimi delle lave e delle rocce crateriche conferendo al paesaggio un aspetto affascinate ed esotico. Le curve paraboliche, ellittiche e circolari dei crateri e dei pendii disegnano geometrie cosmiche che richiamano alla mente atmosfere lunari. Alla dolcezza di tali linee e della giacitura dei piani si oppone il contrasto della rugosità delle superfici. Le sciare laviche nella loro corsa a valle raffreddandosi si spaccano diventando scabrose e discontinue. Ancora più suggestivo e causa di grande stupore è lo spettacolo offerto dalle bocche dei crateri Silvestri. I piccoli crateri hanno bocche molto vicine, accomunate da un unico processo eruttivo. Formano un gruppo di strutture coniche e concave disposte secondo una sequenza ordinata e allineata. La facile praticabilità dei luoghi rende i bordi dei crateri dei singolari sentieri giornalmente percorsi da centinaia di persone. Anche i pendii interni delle bocche sono segnati da percorsi affollati e continuamente visitati. Il mistero del Vulcano, terra di fuoco e di esplosioni, minaccia di pericolo e di morte, espressione di grande potenza delle forze della natura, limite e freno all’arroganza dell’uomo, in questi punti sembra volersi svelare attraverso l’apparenza di un’indole innocua, benevola e docile, mentre invece la notevole diffusione delle bocche laterali spente testimonia la possibile manifestazione dell’attività anche nei punti più bassi del Vulcano e anche nelle zone più lontane dal condotto centrale. Ovviamente non si tratta di eventi improvvisi, ma di attività che danno tutto il tempo necessario per mettersi in sicurezza annunciandosi con sufficiente anticipo attraverso opportuni segnali di allerta. L’Etna si presenta così come un gigante forte, potente, indomabile e invincibile, sempre attivo, vivace e vispo, ma fondamentalmente buono e docile. La sua potenza è descritta non solo dall’imponenza montuosa del suo territorio, ma soprattutto dalla frequenza e dalla vigoria dell’attività vulcanica. I crateri Silvestri permettono di scrutare da vicino la bellezza e il fascino di una bocca eruttiva entrando all’interno della stessa, attraversandola e percorrendola sul tappo che la chiude. Certamente non lascia indifferenti muoversi da una bocca all’altra in un contesto formato da una illimitata estensione di piccoli crateri dominati tutti dalle bocche sommitali e dalle attività in essere al loro interno. L’escursione ai crateri non è dunque solo un viaggio all’interno di un ambiente paesaggistico singolare e bello, ma è anche esperienza e scuola di cammino in mezzo alle forze che modellano il mondo e che lo tengono in perenne movimento. Lo stimolo contemplativo è fortemente sollecitato dalla bellezza e dal fascino di un ambiente naturale che supera i limiti terreni per porsi in una dimensione cosmica all’interno della quale la vita e l’essere umano sono espressione di una volontà superiore generosa, benevola, amica, vicina, seducente e accogliente. Ringraziamo Dio per la gioia di questi doni e lo lodiamo per la immensa grandezza del sul amore, a noi manifestato visibilmente anche attraverso le forze della natura e le espressioni che da esse ne derivano.
Capo d’Orlando, 04/02/2014
Dario Sirna.