EFESINI 2, 13-22
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino oggi continua a muovere i suoi passi sulle tracce indicate dai seguenti versi della lettera di San Paolo Apostolo ai Efesini:
“ 12Ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. 13Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
14Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
15Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
16e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
17Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
18Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. 21In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.”
Questo capolavoro Paolino è di una bellezza incantevole. Con poche parole San Paolo ci spiega l’estensione del mistero della salvezza ai pagani, facendoci comprendere le dimensioni universali della missione di Cristo. La novità apportata da Cristo è che Dio tramite il Messia e la Redenzione da Lui operata ha unito nel suo disegno salvifico il popolo dei pagani al popolo eletto. Non esistono più popoli sulla terra esclusi dalla promessa divina della salvezza, tutta l’umanità è stata graziata dal sangue versato dal Figlio di Dio. La dimensione universale della missione di Cristo trova la sua origine nell’amore di Dio il quale non fa particolarità tra uomo e uomo. La ragione dell’elezione del popolo ebraico stava solo nel progetto dell’incarnazione del Figlio di Dio. Tale incarnazione non poteva avvenire se non all’interno di una collettività da Dio preparata a tale evento e perciò seguita nel suo cammino di santificazione con una attenzione particolareggiata. Per questo Dio ha scelto un popolo che fra tutti fosse incaricato di preparare una via da aprire poi ad ogni altro popolo. Lo scopo dell’incarnazione non era, infatti, quello di limitare i frutti della redenzione alla comunità eletta, bensì quello di estenderli da essa all’intera umanità.
Così noi pagani che in origine potevamo sembrare gli esclusi dalla cittadinanza d’Israele, senza speranza, senza promessa e senza Dio, in realtà sin dall’origine eravamo compresi nel progetto della salvezza e siamo rientrati a pieno titolo in esso grazie all’opera attuata da Cristo. Il suo sangue è stato versato per cancellare i peccati umani e tali peccati sono tutti uguali, indipendentemente dal popolo che li ha commessi. Il peccato è peccato sia se commesso da un figlio di Israele sia se commesso da un pagano. Il potere del sangue di Cristo non ha limite alcuno, esso è efficace nella stessa identica misura sia sul peccato di un pagano, sia sul peccato di un ebreo. Da questo potere, frutto di un amore puro, di un amore che non fa divisioni, di un amore che non fa particolarità, di un amore che si dona senza differenze, di un amore giusto ed equo, di un amore che non distingue tra soggetto e soggetto, ma che si dona a tutti nella stessa identica misura, da questo potere nasce una redenzione dall’efficacia universale, senza limiti e invincibile. Noi pagani che un tempo potevamo sembrare lontani da Dio, non amati da Lui, non presi in sua considerazione, non degni delle sue attenzioni, grazie a Cristo siamo divenuti vicini. Cristo infatti ha sostituito la Legge con la fede nel suo sangue e ha dato così possibilità a ogni uomo del mondo di diventare familiare di Dio alla stessa identica maniera di un ebreo eletto. Tutti i popoli del mondo sono stati dunque rappacificati tra di loro grazie al sacrificio del Signore e per mezzo dell’unico Spirito Santo sono diventati un solo corpo indiviso, un unico tempio di Dio, un unico edificio abitato dal Signore.
Capo d’Orlando, 21/10/2014
Dario Sirna.