MARCO 3, 31-35
Buongiorno a tutti,
i nostri passi oggi sono orientati nella direzione del cammino proposto dai seguenti versi del Vangelo di Marco:
“ 31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.32Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». 33Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 34Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».”
C’è un germe nella Parola di Dio che ha potere di renderci parenti, familiari e fratelli di Cristo più del sangue stesso. Questo germe è la forza della Parola, questo germe è l’Amore. La vita senza amore è una vita senza parentela. Quando le creature terrene si riproducono e tale evento avviene non per effetto dell’amore, ma per effetto dell’istinto, la relazione di sangue esistente tra i genitori e i figli non crea un vincolo di parentela, ma si estingue immediatamente dopo lo svezzamento, quando i membri della famiglia si isolano l’uno dall’altro e si comportano come perfetti estranei. E’ l’amore che dà sapore alle relazioni umane ed ha la capacità di trasformarle in vincoli eterni, in vincoli in cui l’appartenenza reciproca e la comunione diventano lo scopo principale della relazione stessa. Nel Vangelo di oggi il Signore ci illumina su questa importantissima verità di fede, una verità che è tutta contenuta nel potere della Parola di Dio. La Parola di Dio è presenza di Dio, è presenza dell’Amore, è potenza dell’Amore. Senza la Parola di Dio tutte le realtà create sono prive di senso, sono scollegate tra di loro, sono disgregate. La Parola di Dio è come le parole di una ricetta di cucina. Nella ricetta sono indicati sia gli ingredienti, sia le dosi, sia il procedimento della pietanza da preparare, seguendo le parole della ricetta si ha la possibilità di trasformare un insieme disgregato, insapore e insignificante di realtà lontane in una pietanza unica dal gusto nuovo e completo. È la parola della ricetta che unita alla nostra volontà e voglia di metterla in pratica che ci consente di trasformare gli ingredienti base in un dolce prelibato, un cibo nuovo, un prodotto inesistente. Analogamente la Parola di Dio accoppiata alla nostra volontà di accoglierla, di riconoscerla, di incontrala, di accettarla per quello che è, senza modificarla, e di attuarla è lo strumento che ci fa famiglia, che ci rende figli di Dio nel Figlio, che ci fa fratelli, che ci rende abitanti del Cielo, cittadini del Regno dei Cieli. Cittadini cioè di un Regno ove si parla un solo linguaggio, si pensa in un’unica direzione, si agisce in un solo modo, si vive alla stessa maniera, tutti uniti cioè dall’amore presente nella Parola. La Parola è dunque un germe dal valore immenso che può essere fatto germogliare e crescere solo se viene accolto e messo in pratica in ogni situazione e in ogni istante della vita. La Madre di Dio, è tale non perché ha partorito Cristo ed ha dato sangue al Suo corpo, ma perché ha accolto in sé la Parola con una fede talmente grande da accogliere l’annuncio dell’Angelo senza titubanza alcuna, e perché in tale fede Ella è cresciuta sempre più fino ad arrivare al punto di accettare il sacrificio redentivo del Figlio senza mai opporsi alla volontà del Padre, ma assecondandola con fiducia piena, specie nei difficili momenti del dolore e della prova. Il frutto della fede in Dio è tale in noi se la nostra accoglienza della Parola riesce a raggiungere i livelli dell’amore della Beata Vergine Maria. In Lei brilla, luce fulgida, un amore per la Parola secondo solo a quello di Cristo. L’obbedienza di Cristo è modello di obbedienza per la Madonna, e quest’ultima, con il suo esempio di Madre nella fede, è modello di obbedienza per Gesù che nasce dal suo seno e da Lei è educato e cresciuto. Ecco dunque l’urgenza per il Signore di annunciare al mondo intero la via della salvezza attraverso l’obbedienza attuata con l’ascolto e l’attuazione della Parola. Attenzione che questo concetto velocemente liquidato da noi in poche righe è un concetto di rilevante importanza che necessita di approfondimenti personali ed interiori, per i quali è necessario lasciarsi guidare da Cristo stesso e dalla eloquente testimonianza del suo amore e della sua esperienza terrena.
Capo d’Orlando, 27/01/2015
Dario Sirna.