E’ STATO PRECIPITATO L’ACCUSATORE

APOCALISSE 11, 17-18; 12, 10b-12a

Buongiorno a tutti,

i raggi luminosi dei seguenti versi dell’Apocalisse illumineranno il cammino di questo nuovo giorno:

Noi ti rendiamo grazie,

Signore Dio onnipotente, *

che sei e che eri,

 

perché hai messo mano

alla tua grande potenza, *

e hai instaurato il tuo regno.

 

Le genti fremettero, †

ma è giunta l’ora della tua ira, *

il tempo di giudicare i morti,

 

di dare la ricompensa ai tuoi servi, †

ai profeti e ai santi *

e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi,

 

Ora si è compiuta la salvezza,

la forza e il regno del nostro Dio *

e la potenza del suo Cristo,

 

poiché è stato precipitato l’Accusatore; †

colui che accusava i nostri fratelli, *

davanti al nostro Dio giorno e notte.

 

Essi lo hanno vinto per il sangue dell’Agnello †

e la testimonianza del loro martirio; *

perché hanno disprezzato la vita fino a morire.

 

Esultate, dunque, o cieli, *

rallegratevi e gioite

voi che abitate in essi.

I versi di questo canto di ringraziamento annunciano ai cieli e a tutti coloro che in essi vi abitano il compimento della storia dell’umanità e l’inizio di un tempo nuovo ove tutto è indirizzato alla gioia piena e all’esultanza per la realizzazione del disegno salvifico di Dio. La storia dell’umanità si compie con la vittoria dell’Agnello, l’instaurazione del suo regno, la salvezza assicurata da Cristo ad ogni uomo, la sconfitta definitiva dell’Accusatore. Dal momento in cui Cristo risorge dai morti, ascende al Cielo e invia lo Spirito Santo, “tutto è compiuto”, la storia dell’uomo si è realizzata in pieno e al tempo non sono più richiesti istanti da spendere per l’unica vera storia importante dell’umanità, quella della salvezza. La notizia della realizzazione del regno di Dio comunicata “ai cieli e a quanti in essi vi abitano” perché possano finalmente gioire ed esultare sembra voler sottintendere che anche i cieli hanno seguito con grande apprensione tutta la storia della terra. E’ la vittoria dell’Agnello che consegna alla storia dell’umanità il suo evento più importante. Con essa è arrivato il tempo di dare la giusta ricompensa ai profeti, ai santi, a tutti coloro, piccoli e grandi, che temono il nome di Dio e ai martiri. Il nemico dell’uomo è stato sconfitto dal sangue dell’Agnello, ma anche da tutti coloro che uniscono il proprio sangue a quello sparso da Cristo nella passione, dando con il loro martirio testimonianza della loro fede nel Salvatore. Questa testimonianza ci comunica che la morte, affrontata per amore di Cristo, non è più una condanna ma una vittoria che inchioda per sempre il nostro nemico e ci ottiene il premio della vita eterna. La sconfitta dell’Accusatore avviene dunque ad opera dell’amore, la cui forza e il cui regno eterno sono fondati su Cristo. Il cantico sembra anche volere annunciare l’arrivo imminente del tempo del giudizio. Il sangue versato dall’Agnello viene consegnato tramite la Chiesa agli uomini perché essi nel tribunale divino lo presentino come merito di Cristo donato all’umanità per la redenzione. Da questo momento in poi il Cielo ha adempiuto a tutti i suoi obblighi d’amore nei confronti della terra. L’umanità, invece, resta divisa in due categorie di persone, coloro che credono e aderiscono con la vita  all’amore a Cristo e coloro che non credono o Lo rifiutano. Ma il tempo sulla terra continua a scorrere per tutti fino al giorno della morte, dando così la possibilità ad ognuno di noi di convertirci e di transitare nella categoria dei credenti. Dio ha proprio compiuto ogni cosa per la salvezza degli uomini, da Cristo in poi la nostra salvezza dipende solo da noi stessi, dalla nostra fede, dall’accoglienza che diamo a Cristo nella nostra vita. Saranno dunque le nostre stesse opere e la nostra fede a consegnarci o meno all’ ”ira di Dio”.

Capo d’Orlando 20/08/2012

Dario Sirna

 

 

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