GIOVANNI 1, 29 – 34
Buongiorno a tutti,
meta del nostro cammino è l’incontro con il Salvatore, oggi i nostri passi sono così guidati dalle seguenti parole del Vangelo di Giovanni:
“29Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: «Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me». 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: «Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo». 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».”
Gesù che si muove verso Giovanni è il Cristo che va incontro all’umanità che lo attende con desiderio e speranza grandi. Da notare come la dinamica del Vangelo indichi sempre un movimento la cui direzione ha come asse la retta che unisce Dio all’uomo e come verso il senso che da Dio procede verso l’uomo. Ciò evidenzia che la relazione tra l’uomo e Dio trae la sua origine solo da Dio e mai dall’uomo. Senza l’intervento divino l’uomo non sarebbe capace di trovare la via del Cielo, egli si perderebbe infatti negli infiniti ed intricatissimi sentieri che popolano il labirinto del mondo. La via di Dio è semplice e diretta, ma essa si apre verso l’uomo solo con l’intervento divino, senza esso le infinite distrazioni che stimolano il cuore umano offuscano la vista di questa via e la rendono sbiadita e sempre meno riconoscibile. Cristo è la persona in cui la presenza del Signore sulla Terra diventa un segno indelebile di questa via, un segno che evidenzia questo cammino, lo consolida, lo fortifica e lo fa spiccare su tutte le altre illusorie realtà, rendendolo chiaramente riconoscibile a tutti, facilmente fruibile per tutti, concretamente attuabile per tutti e immediatamente disponibile. Con Cristo inizia un’era nuova in cui l’uomo vive la sua dimensione terrena secondo il suo significato effettivo e non più nel disorientamento di un’esistenza senza meta e senza motivazioni. Cristo sceso in mezzo all’umanità dà alla vita di ogni uomo il suo sapore reale, quello cioè corrispondente al quel dolce pensiero di Dio che ha dato origine a tutto, la orienta verso una meta piena di aspettative e di certezze bellissime, dà significato a tutto il cosmo, riempie di vitalità, di sentimento, di emozioni e di gaudio le attese di ogni uomo proiettandone la vita verso l’Eternità del Padre. Questo progetto divino, frutto cioè di una volontà tutta divina originata da un sentimento di amore Celeste, ci viene confermato e consegnato da Cristo incarnato e fattosi uomo. Il Verbo incarnato, Figlio di Dio, è presentato dal Battista a tutta l’umanità nella rivelazione contenuta nelle seguenti parole: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!” Queste parole ci spiegano il significato di quanto precedentemente affermato e in particolare ci illuminano sulla missione del Signore. Cristo è l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Il sacrificio dell’agnello serviva per espiare il peccato del popolo, esso veniva scelto secondo un ben preciso protocollo e veniva offerto secondo il rigido rito della Legge. A questo sacrificio e a questa Legge si sottomette anche Dio, il quale decide di partecipare all’offerta dell’agnello da sacrificare per la salvezza dell’uomo offrendo il Figlio stesso. Attenzione a non confondere l’offerta dell’agnello con il peccato da espiare. L’offerta fatta da Dio non corrisponde a un peccato compiuto da Dio, Dio non si offre per se stesso, essendo Egli esente da ogni male, da ogni peccato e da ogni colpa, ma si offre per il peccato degli uomini. La missione di Cristo sulla terra è quella di obbedire alla volontà del Padre, quest’ultima consiste proprio nel redimere ogni uomo del modo al fine di restituirlo alla comunione divina, alla vita eterna e alla gloria del Paradiso. Siamo stati creati per vivere queste realtà, il male introdotto nella nostra esistenza dal peccato ci allontana da tali importantissime mete e ci separa definitivamente da esse, rendendo inutile e senza significato il nostro tempo. La missione di Cristo consiste proprio nel ripristinare lo stato di grazia originale, nel riportarlo alla perfezione in cui esso è stato previsto da Dio, al fine di attuare il progetto della comunione divina tra Dio e uomo. L’agnello di Dio è dunque un agnello speciale, offerto da Dio e a Dio appartenente, un agnello la cui offerta ha il potere inimitabile e irraggiungibile di liberare per sempre l’uomo dal potere della morte e dalla sofferenza del peccato. Questa offerta divina di un agnello divino ha la capacità di risolvere definitivamente la questione, restituendo per sempre l’uomo a Dio. Viene così dato pieno adempimento alla Legge, la quale ora è decaduta per il meriti di Cristo. L’annunzio di Cristo è dunque quello di un Salvatore che è venuto nel mondo per liberare ogni uomo dalla schiavitù del peccato e dal potere della morte, al fine di restituirlo alla libertà e alla vita del Paradiso. Cristo è il vero agnello, l’unico agnello capace di dare all’umanità il bene infinito della salvezza eterna. Ecco perché per l’umanità intera con Cristo inizia un’era nuova, un’era in cui tutto viene restituito alla trasparenza, alla conoscenza e alla gioia della vera Luce.
Capo d’Orlando, 19/01/2014
Dario Sirna.