SALMO 91
Buongiorno a tutti,
oggi ci faremo guidare dalle parole Salmo 91, di seguito riportato:
È bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull’arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l’opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L’uomo insensato non intende *
e lo stolto non capisce:
se i peccatori germogliano come l’erba *
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
ma tu sei l’eccelso per sempre, o Signore.
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.
Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c’è ingiustizia.
Il Salmista ci comunica una gioia grande, la gioia di lodare il Signore per le meraviglie compiute con le sue grandi opere. La gioia del Salmista nasce dalla contemplazione del creato, dalla considerazione di tutti gli interventi d’amore di Dio e soprattutto dall’adorazione dei suoi pensieri. Il Salmista sembra bearsi nella pura contemplazione di queste realtà vivendo con grande entusiasmo, addirittura con vera e propria esultanza, l’intimità concessagli dal Signore. Dio apre il suo cuore e la sua mente ad ogni uomo e chi si lascia da Lui guidare viene introdotto nelle sue profondità, nelle profondità del suo cuore e del suo pensiero. Sono queste profondità che conquistano il cuore, la mente, il pensiero e l’anima del Salmista. La gioia è talmente grande che egli non riesce a fermarsi nell’innalzare la lode a Dio, tanto da proseguire in questo suo canto d’amore dal mattino fino a tutta la notte, senza interruzione alcuna. Il salmista ci dice anche che bisogna essere veramente insensati e stolti per non comprendere il meraviglioso linguaggio di Dio, per non ascoltare e accogliere in se stessi tutte le bellezze divine, per non cantarne le lodi e per non desistere dal compiere il male e dal perseguire vie che sono contrarie e lontane da Dio. La riflessione del Salmista si sposta poi sulla sorte di chi stoltamente per se stesso e per gli altri rifiuta il consiglio del Signore e finisce per cadere nella trappola del peccato. Questi uomini, la cui furbizia è troppo corta per comprendere qual è il vero bene della loro vita, sono assimilati nella loro sorte al destino dei prati. Il tempo della loro fioritura e del loro rigoglio è immediatamente interrotto dall’arsura dell’estate. Vivono una breve primavera, senza mai conoscere la bellezza di tutte le stagioni dell’anno. Contrariamente ad essi, coloro che si abbandonano a Dio, accogliendo nel loro cuore la Giustizia divina, il consiglio della Parola, la guida della Scrittura, la voce dell’Amore, sono alberi sempreverdi, come i Cedri e le Palme. Essi non appassiscono mai, perché si lasciano coltivare e nutrire dal Dio, producendo, fiori, rami e frutti in qualsiasi stagione della vita, e non conosceranno mai vecchiaia o morte. Il Salmista ci fa comprendere chiaramente come nel disegno di Dio gli empi non siano tenuti in nessuna considerazione, per essi non è previsto alcun posto, mentre i giusti possono cominciare sin da questa vita a godere le bellezze e le meraviglie di Dio, anticipando sulla terra il godimento delle realtà future del Paradiso. Egli stesso dà testimonianza di ciò con la gioia incontenibile che gli è stata comunicata da Dio e che lui sapientemente trasmette a noi in questo canto. La via indicata dal Salmista è la via che Cristo Gesù ha concretamente realizzato per noi in se stesso. E’ Lui l’albero immortale che, piantato sul tronco della croce, si innalza dalla terra fino al Paradiso, portando sulle sue braccia la vita di tutti coloro che da Lui si lasciano amare e salvare, attraverso la Santa Chiesa. E’ Lui l’unico vero giusto, l’unico vero retto. E’ Lui la roccia che affonda le radici sulla terra e si innalza in Paradiso, consentendo a tutti quelli che vi camminano sopra di compiere il suddetto passaggio. E’ Lui che con il suo amore e il suo sacrificio ha pagato i debiti di noi ingiusti e ha rimediato ai nostri mali. E’ Lui che con la sua parola e i suoi tesori interiori ci fornisce i mezzi adatti per poter fare come il Salmista e per poter dire insieme a lui “E’bello dal lode al Signore…”. E’ Lui stesso la lode e l’opera più grande di Dio, ed è aderendo a Lui che innalziamo a Dio la nostra lode più grande, più sincera e più gradita.
Capo d’Orlando, 27/09/2012
Dario Sirna