MATTEO 6, 19-23
Buongiorno a tutti,
il cammino di oggi ci si svolge secondo le indicazioni contenute nei seguenti versi del Vangelo di Matteo :
“19Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; 20accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. 21Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
22La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; 23ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”
Il Vangelo di oggi ci parla di tesori e di cuore, e mette in relazione queste due realtà facendoci comprendere che la nostra felicità dipende dal valore che noi diamo alle cose in cui crediamo. I tesori della nostra vita sono infatti tutte quelle realtà in cui noi crediamo e a cui attribuiamo importanza. Maggiore è l’importanza attribuita ad un determinata realtà, maggiore è il suo valore per noi e maggiore è l’attaccamento del nostro cuore ad essa. Dal cuore dipendono le gioie e le amarezze della vita, dunque se vogliamo costruirci un’esistenza improntata sulla felicità dobbiamo stare molto attenti nella scelta delle realtà da seguire, da attenzionare e da valorizzare. Se queste realtà sono salde, sicure, eterne, inattaccabili, custodite, incorruttibili, inviolabili e generatrici di pace, la nostra felicità sarà sempre garantita dalla loro costante presenza nella nostra vita e nel nostro cuore. Se invece queste realtà sono soggette a decadimento, corruzione, distruzione, saccheggiamento, logorio, o diventano motivo di contesa con altri fratelli, la loro presenza nella nostra vita non potrà mai essere assicurata e le vicende cui esse saranno soggette inquineranno il nostro cuore ricolmandolo, non solo di fatica e stress, ma anche di amarezza e dolori. Questa riflessione donataci dalle parole del Vangelo è già di per sé un tesoro e ci fa comprendere che la ricchezza più grande della nostra vita risiede nella Parola di Dio, nella sua conoscenza, nel suo approfondimento e soprattutto nell’esperienza che essa ci permette di effettuare nella vita pratica. La Parola di Dio ci conduce e Cristo e al Paradiso, essa ha lo scopo di aprire al nostro cuore quelle realtà che sono certezza di fecondità eterna, ossia le realtà dell’amore. In questa direzione i beni materiali acquistano un valore nuovo che non dipende dal loro mercato terreno, ma dal loro “mercato” celeste. Nel mercato celeste ogni bene materiale assume un valore tanto più grande quanto più alta è la carità con cui si fa uso di esso. In tal senso il cuore dell’uomo non si attacca al bene materiale in se stesso, ma alla facoltà di amore che questo gli consente di esercitare. Un bene materiale dunque è una grazia se investito per accrescere non il nostro patrimonio materiale, ma il nostro patrimonio spirituale. I beni materiali danno grandi opportunità di intervenire benevolmente nella vita del nostro prossimo, ma essi non sono tutto. Altro bene di grande valore nella vita di ogni uomo è, ad esempio, il tempo. Anche questo è soggetto ad investimento per arrecare profitto, e anche questo può arricchire la nostra vita di beni eterni, ma perché ciò avvenga occorre che sia speso per esercitare la carità e l’amore. Anche chi è poverissimo di beni materiali e di denaro ha grandissime opportunità di costruirsi un tesoro nel cielo, ciò infatti che conta nell’amministrazione delle proprie ricchezze e facoltà non è tanto il valore economico di quanto si possiede e si investe quanto l’intenzione con cui il cuore si impegna in tale direzione e il risultato effettivo che esse producono nella vita della comunità. San Paolo, ad esempio, donandosi anima e corpo a Cristo per la evangelizzazione del mondo ha investito sapientemente tutti i suoi tesori spirituali costruendosi un tesoro in Cielo incalcolabile. Per vivere la carità non occorre essere ricchi e possidenti, anzi, forse è meglio essere poveri e avere il cuore completamente staccato dalle realtà terrene che essere ricchi e fortemente dipendenti dai valori posseduti. La carità più grande che può essere esercitata nella vita di ognuno di noi consiste nell’indicare a tutti sempre e solo Cristo. Possedere Cristo, cioè aprire il proprio cuore e donarlo completamente a Lui è la ricchezza più grande cui un uomo possa aspirare nella sua vita. Cristo è il tesoro eterno che rende eterne anche le nostre vite, Cristo è la pace inviolabile che rende salda e duratura la nostra pace, Cristo è il gaudio inossidabile che rende felice la nostra eternità.
Capo d’Orlando, 21/06/2013
Dario Sirna.