3 GIOVANNI 5-8
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino oggi scandisce ei suoi passi sui sentieri indicati dai seguenti versi della terza lettera San Giovanni:
“ 5Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri. 6Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. 7Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani. 8Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità..”
Il tema della carità è fondamentale nella nostra religione, esso infatti sta alla base dell’amore. E’ attraverso la carità che l’amore trova la sua corsia preferenziale per manifestarsi, attuarsi ed essere goduto. La carità è il modo più semplice ed immediato per relazionarsi con il prossimo e per costruire con esso un rapporto di vera amicizia e di amore profondo e puro. Attraverso la carità non solo noi sperimentiamo e viviamo l’amore ma allo stesso tempo entriamo in comunione con Dio e trasmettiamo tale comunione ai fratelli che la ricevono. La carità dunque non è mai una relazione tra due soggetti, essa è piuttosto una relazione tra tre persone, di cui la più importante e sempre presente è Dio. Attraverso la carità abbiamo la possibilità di coinvolgere anche i fratelli lontani dalla fede nel progetto di comunione divina, avvicinandoli a Cristo e rendendoli per suo mezzo amici suoi. Ma la carità non può conoscere limiti, essa non può essere adottata solo nei confronti di coloro che credono, escludendo da essa coloro che non credono o che apparentemente non sono in condizioni di bisogno. La carità deve essere alla base di ogni nostra relazione, indipendentemente dalla persona con cui abbiamo a che fare, sia che essa sia o no una persona credente, sia che essa abbia o no bisogno del nostro amore e del nostro aiuto. Staccarsi dalla carità in qualsiasi situazione significa staccarsi da Cristo e dalla comunione con Dio, ossia vivere momenti in cui ci allontaniamo dal Paradiso estraniandoci completamente da esso. Non possiamo e non dobbiamo utilizzare la fede solo in determinate condizioni o circostanze, la nostra fede non è una dottrina imparata e acquisita da utilizzare quando occorre, essa è invece piena identificazione della nostra vita terrena con la vita celeste. Per questo motivo la fede deve coincidere in tutto con la vita e non si deve mai staccare da essa in nessun istante.
Capo d’Orlando, 15/11/2014
Dario Sirna.