GESU’ NEGLI INFERI
Era proprio necessario che Dio morisse? Ed era necessario che morisse per i nostri peccati?
Perché è morto Gesù? Nei giorni del silenzio e della solitudine dove si trova Cristo?
Dio guardando dal cielo il mondo e vedendo la morte vincere continuamente l’uomo pianse, le sue lacrime caddero sul seno della Vergine Maria, la fecondarono e il Verbo si fece carne e venne ad abitare tra di noi. Mosso sempre dall’amore, il Verbo incarnatosi non fu capace di abbandonare gli uomini neanche quando essi lo crocifissero, anzi per amore loro li perdonò e offri il suo sacrificio per la redenzione di tutti.
Fu così che era necessario che Dio morisse affinché Egli scendesse agli inferi per potere liberare le moltitudini di anime condannate dal peccato alla solitudine, al silenzio, alla sofferenza, alle tenebre, alla morte, per riportare in vita tutti coloro che, morti, erano diventati terra. Per questo motivo Dio, l’Immortale, che non conosce corruzione, che non va incontro alla disgregazione corporea, che non è sottomesso al potere della polvere e della terra del mondo, per scendere negli inferi, ove ogni peccatore è divorato dalla terra, si è dovuto fare uomo, incarnandosi nel seno della Vergine Maria, e, nella sua perfezione e purezza, ha preso su di sé tutti i peccati dell’umanità, a causa dei quali si è sottomesso alla morte, ed è sceso negli inferi. Ma a differenza di ogni altro uomo Egli accettando il destino della morte per AMORE dell’umanità, ha vinto la morte stessa e arrivato negli inferi ha liberato ogni peccatore ivi recluso. Gesù spira sulla croce e spirando effonde sul Mondo lo Spirito Santo, il Quale percorrendo insieme a Lui gli inferi alita la vita sui suoi prigionieri. La morte di Dio avviene per amore, cosicché quando Cristo carico di tale amore, il cui trionfo è espresso dalla croce, entra negli inferi, questo regno di dolore, di polvere, di tenebre, di silenzio, di solitudine e di morte comincia a vacillare, trema, si scuote, perde il suo equilibrio, non è più stabile, cade, si frantuma, si spezza, crolla. Le moltitudini di anime ivi imprigionate vengono liberate, rivedono la luce, tornano in vita, ricevono energia dal battito dell’amore, dallo Spirito Santo ricevono lo spirito. Nelle ore in cui Cristo è morto, prima della sua risurrezione si compie il miracolo di questa grande liberazione. Il Signore scende negli inferi, li distrugge, li svuota, porta via tutti. Ecco dove Cristo si trova e cosa fa nelle ore intercorrenti tra la sua morte e la sua risurrezione.
Ma allora gli inferi svuotati e distrutti da Cristo, per i meriti del suo amore e della sua obbedienza al Padre, non esistono più?
Purtroppo no, essi continuano ad esistere nel nostro cuore, ove il peccato, la corruzione, la concupiscenza, i cattivi desideri, la carne, e ogni altra malvagità continuano ad essere attivi e operanti. Per questa condizione di morte continua del nostro cuore è allora necessario che Cristo con la potenza del suo amore faccia ingresso in noi e, come negli inferi, ci liberi dal male che ci schiavizza, che ci sottomette e ci toglie ogni luce e ogni libertà. Gli inferi esistono ancora e Cristo continua a distruggerli in noi stessi con la potenza dei suoi sacramenti, i quali altri non sono che le opere del suo amore immenso manifestatoci e donatoci una volta per tutte con la sua morte in Croce.
Dunque Dio si è dovuto fare uomo ed è dovuto morire per liberare dal potere degli inferi tutti quegli uomini che erano in loro possesso da migliaia di anni e per liberare da essi tutti noi che siamo in loro possesso a causa della nostra incapacità di vivere di amore.
Capo d’Orlando 18/04/2014
Dario Sirna
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