TIMOTEO 2 – 1, 9
Buongiorno a tutti,
iniziamo il cammino di questa nuova settimana illuminati dalle seguenti parole, tratte della seconda lettera di San Paolo apostolo a Timoteo:
“Dio ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità.”
L’Apostolo ci consegna una meravigliosa verità relativa al destino di ogni uomo del mondo: Dio ci ha salvati tramite la grazia ottenutaci fin dall’eternità da Cristo Gesù e ci ha richiamati alla santità. Ma cosa significa essere salvati per grazia? La concessione della grazia suppone l’esistenza di una colpa che pur essendo riconosciuta viene cancellata da chi ne ha il potere. Ne consegue che la persona graziata riacquista la libertà persa senza scontare la pena corrispondente al reato commesso, ottenendo senza meriti la libertà. San Paolo ci annunzia questa bellissima realtà, relativa proprio ai nostri peccati e cioè che per i meriti di Gesù Cristo e per sua volontà abbiamo ottenuto da Dio la grazia di essere salvati dalle colpe che ci condannavano alla morte eterna. Mentre noi peccavamo contro Dio uccidendo il nostro Redentore, Questi, con l’offerta della sua vita motivata dall’amore incontenibile per Dio e per noi, ci otteneva la riconciliazione con Dio, ossia la salvezza da tutte le nostre colpe mortali. Dunque, la grazia della salvezza ci è stata infusa mentre noi stessi peccavamo mortalmente contro Dio, con l’uccisione del Figlio. Mentre noi con le nostre opere malvagie agivamo a nostro danno, Cristo Gesù ci otteneva la grazia della salvezza. In base alle nostre opere saremmo stati, dunque, condannati e non salvati. L’offerta di Cristo per la grazia della nostra salvezza ha un valore talmente grande da estendersi a tutto l’arco temporale dell’eternità, comprendendo in esso ogni uomo di ogni tempo. Essa è stata concessa per puro amore, ossia per lo stesso motivo per cui l’uomo è stato creato e gli è stata data la vita, ecco perché essa ci è stata donata fin dall’eternità. Prima ancora della nostra creazione questa grazia era già stata scritta da Dio nella nostra vita per il suo immenso desiderio di averci sempre con Lui, proposito che ha avuto il suo compimento in Cristo Gesù. Ma per essere chiamati a stare con Dio occorre essere nella condizione della santità, condizione non compatibile con la condizione di peccato occupata dall’uomo. Ecco, allora, che la grazia ottenutaci da Cristo ha il potere di richiamarci alla vocazione della santità. L’Apostolo ci dice chiaramente che la santità degli uomini è frutto della grazia di Dio e non ha il potere di ottenerci la salvezza senza la mediazione di Cristo.
Capo d’Orlando, 10/09/2012
Dario Sirna