DI TE SI DICONO COSE STUPENDE, CITTA’ DI SION

SALMO 86

Buongiorno a tutti,

oggi dirigiamo i nostri passi lungo il sentiero tracciato dal Salmo   86, di seguito riportato:

Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.

Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.

Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.

Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro è nato in essa *
e l’Altissimo la tiene salda».

Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
«Sono in te tutte le mie sorgenti».

Il Salmo è una bellissima composizione che celebra l’amore di Dio per tutto il mondo. Al centro del canto c’è Sion, il monte scelto da Dio per edificare la città eletta, la città scelta da Dio come sua dimora terrena. Le fondamenta di questa città poggiano su alture sante che innalzano al Cielo  il popolo di Dio. I progetti di Dio su questa città sono progetti universali che si allargano a tutti i popoli del mondo. Sion è il punto da cui parte questo invito alle altre nazioni della terra ed è anche il punto in cui ognuna di esse è chiamata a convergere. Sion è il punto in cui Dio si manifesta agli uomini, ma è anche il punto da cui l’amore divino si diffonde fino agli estremi confini della terra per raggiungere ogni uomo di ogni tempo. Da Sion il Buon Pastore esce per le vie del mondo alla ricerca delle pecore smarrite, a Sion il buon Pastore ritorna conducendo greggi provenienti da tutti i continenti. Sion è il punto in cui tutti gli idiomi del mondo si riunisco tra di loro per parlare l’unica lingua dell’amore. L’unicità di Sion corrisponde all’unico cuore di Dio che ama allo stesso modo tutti gli uomini del mondo. Dio non fa differenza tra uomo e uomo, tra popolo e popolo, concedendo le delizie del suo cuore a tutti i popoli della terra. Un unico cuore che ama allo stesso modo tutti e che chiama a sé ognuno di noi. Il canto sembra, dunque, proporre il tema dell’unità dei popoli della terra realizzata da Dio in Sion. Il Salmo, inoltre ha un percorso la cui evoluzione conduce ai contenuti dei  versi finali, di cui i versi precedenti sembrano costituire quasi una introduzione, o, meglio ancora, la preparazione alla loro rivelazione. Allo stesso tempo questi stessi versi sembrano riallacciarsi ai primi versi per spiegarne il loro contenuto. I primi versi trovano, dunque, la loro spiegazione negli ultimi e, viceversa, gli ultimi versi trovano la loro lettura nei primi,  realizzando un collegamento tra l’inizio e la fine del Salmo che evidenzia e rafforza il messaggio messianico di questo canto. Nel sesto verso è possibile, allora, individuare un riferimento a Cristo, alla sua Risurrezione  e alla Gerusalemme Celeste. Cristo nato in Terra Santa, muore e risorge nella Città Santa, edificando con la Pentecoste la felice stagione della Chiesa pellegrina nel mondo, alla cui amministrazione sono affidate tutte le “sorgenti” di Dio. Sorgenti scaturite dal costato di Cristo per redimere, purificare, riportare in vita, far risorgere e consegnare alla contemplazione del Paradiso ogni uomo del mondo. Queste sono le realtà “stupende” che la Chiesa annuncia a tutti i popoli del mondo, proclamando, nel contempo, l’amore immenso riversato da Dio in essa tramite il dono della vita del Figlio. Dono speciale e unico che dimostra realmente che il Signore ama la sua Chiesa più di tutte le dimore del mondo. Nel contempo, i primi versi nell’annunciare  che la Città Santa poggia le sue fondamenta sui monti santi, ci annunziano una Chiesa unica interamente realizzata e sorretta da Dio stesso, attraverso Cristo. Il tempio demolito dalle mani dell’uomo in Gerusalemme è ricostruito da Cristo sul suo corpo risorto e immortale e poggia le sue fondamenta direttamente nel cielo, sui monti della sua Santità. La Chiesa di Cristo, fondata sulla realtà della risurrezione, è ora in cammino in tutte le regioni del mondo per annunziare la “buona novella”, ossia le “cose stupende” cui si riferisce il terzo verso, ad ogni uomo.

Capo d’Orlando, 18/10/2012

Dario Sirna

 

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