SPETTACOLO DI NEVE A PORTELLA MITTA
La Dama Bianca, dopo la lite esplosiva con il Vortice Polare e lo spezzettamento di quest’ultimo in tanti frammenti, ha lasciato le lande artiche per rifugiarsi nelle calde atmosfere mediterranee. Per diversi giorni, con grande irrequietezza e nell’attesa di riappacificarsi con il suo gelido partner, ha vagato tra la Spagna e l’Italia, senza mai stabilirsi in nessun posto. |
Di recente, ed esattamente nello scorso fine settimana, ha deciso di trascorrere parte del suo indeciso vagare nella nostra calda regione, introducendoci decisamente nell’inverno meteorologico. La sua visita ha aperto le feste invernali in grande stile, secondo un cerimoniale e un calendario veramente ricco di tanti appuntamenti importanti e proficui. La Signora della Neve, già annunciatasi da qualche settimana con un debutto in sordina, avvenuto alle quote più alte delle alture siciliane, per la presente occasione ha indossato uno degli abiti più seducenti dell’inverno, per l’acquisto del quale non ha badato a spese pur di sfoggiare tutta la sua principesca bellezza. Il successo è stato strepitoso e si è diffuso su tutta la dorsale montuosa della Sicilia settentrionale, con importanti sconfinamenti persino nella città dello Stretto. Le danze reali si sono svolte esattamente sabato e domenica scorsi e hanno toccato il culmine nel pomeriggio di ieri, quando il candido velo della veste regale si è adagiato fino alle colline più basse, con un appariscente spettacolo. Ma è alle quote alte dei versanti settentrionali dell’Isola che la Dama Bianca ha dato dimostrazione delle sua grande generosità e della sua incomparabile bellezza. Il manto candito della Signora del Gelo si è adagiato sofficemente e abbondantemente sui rilievi come una grande coperta doppiamente ripiegata su se stessa per le sue abbondanti misure. Il manto nevoso di questo importante evento meteorologico di inizio inverno ha assunto spessori rilevanti grazie alle abbondanti precipitazioni nevose che in 48 ore si sono abbattute sull’isola, accompagnate da temporali forti, venti tempestosi e mareggiate. L’ondata di cattivo tempo ha interessato tutto il territorio siciliano con fenomenologia diversa a seconda della quota altimetrica. Abbondanti grandinate si sono verificate persino sulla costa e in alcuni casi, come ad esempio nella città di Messina, si sono verificate delle copiose precipitazioni di gruopel. Si tratta di una forma particolare di neve, che apparentemente, a causa della sua forma sferica, somiglia alla grandine, con cui viene confusa quasi sempre. La differenza tra questa particolare precipitazione nevosa e la grandine è che nel primo caso siamo in presenza di ghiaccio, mentre nel secondo caso di neve. Il comune aspetto, che soventemente induce alla confusione, è dovuto alla identica dinamica di formazione. La differenza tra queste due particolari forme di precipitazione sta, invece, nel fatto che la grandine si forma da acqua allo stato liquido, rapidamente gelata, mentre il gruopel si forma da neve, ossia da acqua già condensata, ne consegue che il groupel è neve, mentre la grandine è ghiaccio. Durante l’ondata di maltempo in questione tali precipitazioni a volte si sono presentate contemporaneamente durante la stessa fase temporalesca. Esse sono inoltre fortemente legate al transito di aria molto fredda alle quote alte dell’atmosfera. Il loro effetto principale è quello di riversare tale freddo dall’alto verso il basso, fino al piano e alle coste. In tali circostanze si genera un forte gradiente termico e salendo di quota la temperatura scende drasticamente di molti gradi. Si genera perciò una forte differenza di temperatura tra le zone montuose e la costa, differenza in parte attenuata dall’effetto del vento, che spirando molto forte nelle zone di mare accresce notevolmente la sensazione di freddo, senza abbassare la temperatura. Capita dunque che salendo di poche centinaia di metri verso le cime montuose il clima si raffredda notevolmente e le precipitazioni si trasformano rapidamente in neve. L’effetto stau della catena nebroidea, accentua notevolmente le correnti ascensionali ed esalta le precipitazioni. L’arrivo dell’aria artica alle nostre latitudini stravolge completamente l’assetto atmosferico generando una vera e propria metamorfosi del clima e del territorio. La neve è caduta abbondantissima, alle quote più alte essa si è aggiunta al manto, già consistente, formato dall’incursione artica di giovedì scorso e ha superato abbondantemente il metro di altezza. Noi abbiamo deciso di documentare la grande nevicata visitando la dorsale dei Nebrodi in corrispondenza di Portella Mitta. Ci siamo stati oggi pomeriggio e abbiamo avuto la fortuna di fruire di una breve pausa di sole, durata circa mezz’ora, dopo la quale le precipitazioni hanno ripreso a cadere, anche se in forma debole e mista ad acqua. In questa zona, il manto nevoso preesistente era dello spessore di circa 10 cm, per cui possiamo ritenere che il 90 % della neve presente al suolo sia caduta proprio tra sabato e domenica. La coltre di neve ha raggiunto e superato in molti punti il metro di altezza, con punte molto più alte, anche di un metro e mezzo, nelle zone di accumulo. A Portella Mitta i forti venti che battono la dorsale rendono difficile la stabilità del manto nevoso, specie quando le basse temperature, come quelle di questi giorni, rendono la neve asciutta e farinosa. Le violente folate di vento sollevano e asportano dal terreno enormi nuvole di neve che vengono riversate il basso. Succede allora di vedere zone ove la neve ha uno spessore minimo di pochissimi centimetri e zone con spessore molto più alto. Il gioco del vento e della neve forma delle bellissime dune, modellate con grande maestria e con raffinata eleganza. Le linee curve e sinuose delle dune di neve movimentano il piatto paesaggio bianco, conferendogli un grande fascino. Questo fenomeno nella zona da noi visitata è fortemente evidente e dà luogo alla formazione di spettacolari sculture arrotondate e allineate, emergenti dal manto circostante come opere estratte magicamente da una roccia in lavorazione. La sequenza delle dune, il loro allineamento e la loro comune fisionomia, creano una presentazione artistica di rilevante effetto estetico. L’incontro con la Dama Bianca è stato perciò affascinante e seducente. La bellezza di questo particolare elemento naturale, che altro non è che acqua, è unica. Esso ha la capacità di rivestire di luce, splendore, candore e seduzione qualsiasi cosa, anche la più povera e la più umile, esaltandone la sua presenza ed evidenziandone la sua funzione. La neve avvolge nel suo purificante abbraccio tutto ciò che si trova a terra e che solitamente noi calpestiamo. Nel contempo mette in rilievo quei pochi elementi naturali che restano esclusi da tale abbraccio, richiamando così alla nostra attenzione la loro esistenza, altrimenti non rilevata. Ma soprattutto essa ha la capacità di specchiare sul suo candido manto la bellezza contrastante del cielo creando un particolare canale di comunicazione con la bellezza travolgente del Paradiso e con Dio. Come la neve ricoprendo ogni cosa la riveste di bellezza, fascino e splendore, così immaginiamo che il Creatore nel Paradiso con la sua presenza rivesta di luce, splendore, bellezza e candore ogni creatura. Sentiamo in questa bellezza travolgente e affascinate, che incanta l’uomo e lo riempie di stupore, un forte richiamo Celeste che ci invita a lasciarci rivestire di Dio come la neve riveste la nuda terra.
Capo d’Orlando 10/12/2012
Dario Sirna