SALMO 129
Buongiorno a tutti,
le energie del cammino di oggi ci vengono trasmesse dalle parole del Salmo 129, di seguito riportate :
Dal profondo a te grido, o Signore; *
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti *
alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, *
Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono: *
perciò avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, *
l’anima mia spera nella sua parola.
L’anima mia attende il Signore *
più che le sentinelle l’aurora.
Israele attenda il Signore, *
perché presso il Signore è la misericordia
grande è presso di lui la redenzione; *
egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
Argomento di questo Salmo è il perdono di Dio. La condizione umana è fragilissima, continuamente soggetta a soccombere sotto il peso travolgente del peccato. Dal primo momento della sua creazione l’uomo è stato messo in guardia dalla grave caduta causata dal peccato, purtroppo però il nostro orecchio è sempre sordo alle parole di vita con cui Dio continuamente ci parla. La nostra scarsa fiducia nelle parole del Signore ci porta, così, a volere sperimentare personalmente e direttamente la caduta causata dal male. Diventiamo sordi agli avvertimenti di Dio, ci lasciamo sedurre dalle allettanti proposte della tentazione e decidiamo volontariamente di abbandonarci alla triste sventura della disobbedienza, senza comprendere fino in fondo il male che stiamo commettendo a noi stessi e agli altri. La caduta è vertiginosa e lo diventa tanto più quanto più insistiamo nel perseverare a compiere il male. In questa circostanza la condizione umana precipita nel baratro della sofferenza e dell’angoscia, causando dolore e disperazione. L’angustia è determinata dal nostro totale allontanamento da Dio, dalla grazia e dall’amore. Sprofondiamo nell’isolamento e nella solitudine, sperimentando l’angoscia dello smarrimento. Nonostante tutti i nostri rifiuti e la condizione in cui volontariamente cadiamo Dio continua a starci vicino, spronandoci a tornare da Lui, attendendo che nelle tenebre in cui ci siamo smarriti possiamo accogliere il raggio di luce che senza sosta Egli dirige verso il nostro cuore. Questo fiotto di speranza inviato da Dio per ridestarci dal peccato emerge sul dolore della caduta riconsegnandoci la possibilità della salvezza. E’ a questo punto che dalle profondità del nostro cuore un grido di aiuto sale forte e repentino verso Dio scalando istantaneamente la voragine tenebrosa e pericolosa in cui siamo precipitati. Il cuore di Dio è “attento” al nostro grido, rimane sempre vigile, in attesa che esso giunga alle sue orecchie, in attesa che l’uomo si ravveda e torni sui suoi passi. Desiderio del Signore non è infatti che il peccatore muoia, ma che si converta e viva. Nasce allora nel cuore dell’uomo una nuova alba di speranza, è l’alba del perdono di Dio. Un’alba che quando arriva riporta nella vita dell’uomo la gioia e la felicità della riconciliazione con Dio. Il desiderio di questa nuova alba è grandissimo ed incontenibile, viene descritto dal Salmista con l’immagine della sentinella che impegnata nel turno di guardia notturno vede arrivare nella pace e nella tranquillità i primi raggi di sole. La paura di un dolore più grande scompare e ad esso si sostituisce la gioia della guarigione, la gioia della comunione con Dio, la gioia del perdono, della misericordia e della redenzione. Questa gioia è stata realizzata, consolidata e confermata da Cristo, che con il mistero della sua passione, morte e risurrezione, ha scaricato l’uomo del peso del peccato per portarlo sulle sue spalle, sollevarlo e inchiodarlo sulla croce, ove lo ha sconfitto con l’amore, adempiendo per noi al “regolamento di conti” della giustizia divina. Grazie a Cristo e all’offerta d’amore della sua vita presentata a Dio per noi possiamo attingere alle sorgenti della misericordia divina, affidate alla Chiesa, e sperare nella salvezza della nostra vita nonostante le colpe commesse. Grazie a Cristo possiamo non solo “sussistere”, ma esistere vivendo una vita piena nella comunione con Dio. La gioia del perdono e della riconciliazione è gioia che ci spinge ad allontanarci sempre più dall’errore, dall’infedeltà e dal male. E’ gioia che ci fortifica di fronte alle tentazioni e che ci sprona a dare testimonianza al mondo intero dei suoi benefici effetti. E’ gioia che ci fa pregare per la conversione di tutti i popoli della terra, perché ogni uomo possa fruire e godere dell’amore di Cristo Redentore.
Capo d’Orlando, 25/10/2012
Dario Sirna