SALMO 120
Buongiorno a tutti,
oggi ci mettiamo in cammino sui passi segnati dalle parole del Salmo 120, di seguito riportato:
Alzo gli occhi verso i monti: *
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore, *
che ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede, *
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno, *
il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode, †
il Signore è come ombra che ti copre, *
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole, *
né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male, *
egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te,
quando esci e quando entri, *
da ora e per sempre.
Questo Salmo dal forte gusto poetico ci invita a meditare su alcuni aspetti importanti della nostra fede. I versi iniziali, con cui il Salmista esordisce, ci interrogano sulla nostra capacità di essere o no autonomi (autosufficienti), di essere, cioè, in grado di affrontare e risolvere da soli tutti i problemi della vita, compresi quelli esistenziali. Per il Salmista è scontato che l’uomo prima o poi si trovi nella condizione di dover chiedere aiuto. Ma il cammino della vita percorso dal Salmista va oltre questo step iniziale per giungere alla sapiente determinazione che l’unico vero aiuto dell’uomo è Dio. Egli scruta il mondo che lo circonda, cercando dappertutto, persino sulle vette dei monti, il luogo o la persona che può garantire la sua sicurezza e la sua salvezza. L’esperienza della vita gli risponde negativamente, insegnandogli che l’unico vero aiuto dell’uomo è Dio, colui che ha creato tutto e che tutto governa con la forza dell’Amore. Ed è proprio sulla spinta dell’Amore che Dio non abbandona l’uomo, in qualsiasi situazione egli si trovi, qualsiasi cosa egli faccia e in qualsiasi luogo si trovi. L’aiuto del Signore si concretizza qui nella funzione di custode che assume Dio nei confronti dell’uomo. Per illustrare con forza il concetto il Salmista ci tiene a precisare che Dio ama tanto ciascuno di noi da non permettere a se stesso di abbassare mai la guardia su ogni istante della nostra esistenza. Il custode d’Isdrale non si concede neanche il sonno pur di poter proteggere e aiutare il suo amato popolo e questo avviene sia di giorno che di notte, sia cioè che l’uomo sia sveglio sia che dorma, sia che l’uomo gli sia fedele, sia che lo tradisca. L’immagine del nostro Custode che non prende mai sonno, neanche mentre noi dormiamo, pur di assicuraci il bene e di sottrarci dal nemico e dai pericoli, e che si prende cura di noi anche quando noi lo sostituiamo con altro, dimenticandoci completamente di Lui o addirittura rifiutandolo volontariamente e con ostinazione, oltre a fornici un quadro fortemente poetico dell’Amore di Dio, ci rende consapevoli che il Signore ci ama come un padre ama i suoi figli, tanto da essere pronto a dare la vita per noi in qualsiasi istante, pur di proteggerci da ogni pericolo. E così effettivamente è, come Gesù Cristo ha testimoniato con il sacrificio della sua vita offerto spontaneamente al Padre per la nostra salvezza. Cristo, il vero custode dell’uomo, ha dato e dà continuamente la sua vita per noi, per difenderci dalle insidie di un nemico che tentandoci col peccato vorrebbe consegnarci alla morte eterna. Egli, ogni giorno sull’Altare della Salvezza, si offre per tutti noi, nel memoriale perpetuo della Sua passione, morte e risurrezione, per fortificarci nelle tentazioni, per custodorci da esse, per proteggerci dalla morte causata dai nostri peccati, per liberarci dalla pena dell’inferno, per guadagnarci la vita eterna, e per ottenerci la comunione del Paradiso. Il vero Custode dell’uomo è Dio, unico custode che conosce il nostro bene e che lo realizza in pieno, grazie a Cristo Gesù e alla sua Chiesa.
Capo d’Orlando, 26/09/2012
Dario Sirna
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