DAMA BIANCA A CASTELL’UMBERTO E FLORESTA
Dagli inizi di questa settimana l’Anticiclone delle Azzorre, accanitosi contro il Vortice Polare, ha sferrato un duro attacco alla depressione semipermanente dell’Artico dirigendo le sue calde frecce fino alle alte latitudine del Polo Nord. Lo scudo anticiclonico è penetrato con la sua acuminata lancia nel cuore della depressione polare centrandola in pieno e facendola precipitare verso le regioni tropicali. La traiettoria della caduta è stata meridiana, segno un colpo duro, efficace e letale. |
La massa d’aria Artica colpita è transitata sull’Italia dirigendosi fino all’entroterra dell’Africa settentrionale. Questo percorso ha coinvolto anche la Sicilia che da giovedì versa in una fase di maltempo piuttosto acuta e fredda. Il gioco delle correnti aeree in quota ha favorito lo spostamento della Dama Bianca, Gran Dama delle Lande Polari, la quale approfittando del corridoio di aria gelida apertosi sull’Italia ne ha approfittato per raggiungere i rilievi della Sicilia e in particolare la catena dei Monti Nebrodi, ove sta lasciando un carico abbondante di neve e di gelo. Col trascorrere dei giorni la fase fredda e perturbata si è acutizzata raggiungendo l’apice proprio nelle giornate di ieri e di oggi, quando intense nevicate hanno imbiancato tutti i rilievi posti ad una quota superiore ai 500 metri di altezza, scendendo in qualche caso anche a quote più basse. I cieli si sono riempiti di enormi cumulonembi, carichi di ogni sorta di precipitazioni, accompagnate da abbondanti fenomeni elettrici, tipici delle incursioni artiche sul Mediterraneo. Gli intensi e ripetuti temporali in alcune occasioni hanno assunto carattere persistente a causa della loro elevata capacità autorigererante, favorita dal campo altamente depressionario e soprattutto dal transito alle alte quote di massa d’aria con temperature inferiori a -32°C. Durante gli intensi rovesci accompagnati ai temporali l’aria fredda in quota è riuscita a riversarsi al suolo, favorendo il raffreddamento degli strati più bassi della troposfera e incentivando così le precipitazioni a carattere nevoso. In questo caso la forte componente ascensionale delle celle temporalesche incentiva il gruopel e la grandine, lasciando minori opportunità ai fiocchi. Ciò ha permesso alle precipitazioni di raggiungere il suolo in forma solida anche sulla costa ed è stato causa di grandi difficoltà viarie per l’innevamento delle strade di collina e di fondo valle. Oggi, approfittando della giornata libera, abbiamo deciso di fare delle incursioni escursionistiche proprio durante le manifestazioni meteorologiche più eclatanti, documentando così tutti i segreti e le forze di questa meravigliosa e seducente sposa bianca. Di mattina siamo saliti a Castell’Umberto, nell’area della pineta e abbiamo assistito di presenza a un vero e proprio blizzard di neve, una miscela esplosiva di vento, neve e nebbia si è abbattuta su di noi consentendoci di vivere le emozioni di importanti nevicate e di fasi invernali dal sapore propriamente polare. Più che nell’incantevole e magico paesaggio totalmente rivestito di bianco e di luce, la neve ha esibito tutto il suo grande fascino nel lungo e graziato viaggio dalle quote celesti al suolo, ove, come guidata da una sapiente mano nascosta, nel silenzio imperturbato del creato, ha collocato ogni singolo fiocchetto in modo da comporre un delicato e armonioso mantello. E’ tempo di carnevale e ognuno di noi cambia il suo aspetto nascondendosi sotto un travestimento o sotto una maschera, allo stesso modo la natura ha partecipato al carnevale dell’inverno indossando un meraviglioso e scintillante abito principesco. Un abito cucito direttamente a mano sul corpo della natura, un abito decorato di brillanti e di perle, applicate una ad una e con grande maestria. Un risultato eccellente e perfetto che solo una mano divina poteva realizzare, un risultato miracoloso e stupefacente che solo il Creatore poteva ideare con tanta bellezza e tanta perfezione. Durante la nevicata, ogni singolo fiocco svolazzando nel cielo con la leggerezza di un’anima pura è diventato un prezioso gioiello che, senza imporsi e senza affannare, si è adagiato sul creato per arricchirlo di luce e di vita. Fiocchi grandi come farfalle e fiocchetti piccoli come moscerini, tutti silenziosi e garbati, come ballerine classiche sospese sulle punte di gesso, con grande eleganza e classe, hanno riempito il palcoscenico del cielo offrendoci un grande spettacolo e catturando tutta l’attenzione e la meraviglia del nostro cuore. Entusiasmati da questa meravigliosa esperienza, nel pomeriggio abbiamo deciso di ritornare in montagna e di puntare questa volta alle vette più alte. Munite le gomme della macchina di efficientissime catene, siamo arrivati fino a Floresta attraversando scenari suggestivi e impensabili. La neve caduta in abbondanza a tutte le quote ha lasciato nei boschi, sugli alberi, sugli arbusti e sui prati le sue creazioni più belle e affascinati. Salendo di quota lo scenario imbiancato ha assunto connotati sempre più polari e glaciali. A Portella Mitta il vento e la neve hanno creato vere e proprie tormente con folate e turbini che travolgevano ogni cosa. Il centro di Floresta era avvolto in un’atmosfera spettrale e sorda, ove nel silenzio e nella solitudine delle case l’unico rumore che abbiamo sentito era l’ululato del vento, accompagnato da nubi di polverosissima e asciutta neve sollevata improvvisamente da ogni dove. Grande spettacolo di ghiaccioli dai tetti, di alberi stracolmi di neve, di abeti completamente sepolti sotto il manto bianco, di macchine irriconoscibili, di tetti traboccanti, di usci ostruiti, di muri imbiancati, di scalinate cancellate, di strade sommerse. Nell’aria pura e ossigenata della neve solo un profumo ci ha indicato che in quelle case c’era la vita: l’odore caldo e bruciato del fumo dei camini. Abbiamo percorso tutta la nazionale e al ritorno abbiamo riattraversato il centro dalla circonvallazione superiore godendo così della suggestiva vista aerea sui tetti e sui campanili innevati. Tutto questo mentre possenti nubi, forti raffiche e persistenti nevicate ci hanno accompagnato per tutto il tempo dell’escursione. Considerate le grandi difficoltà di percorso, dovute ad una viabilità molto critica e rischiosa, considerate le avverse condizioni meteo e considerato lo scenario incontrato, più che una visita, quella di oggi pomeriggio a Floresta ci è sembrata una vera e propria escursione, anzi possiamo affermare che mai durante un’escursione in piena montagna abbiamo osato affrontare condizioni meteo e viarie così avverse. Ringraziamo e lodiamo Dio per le grandi emozioni che ci consente di vivere ogni giorno e per la grazia che ci concede di renderci partecipi di questi spettacoli rari e affascinati, ma anche straordinariamente grandi.
Capo d’Orlando 10/02/2013
Dario Sirna