GALATI 5, 1-6
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino oggi continua a muovere i suoi passi sulle tracce indicate dai seguenti versi della lettera di San Paolo Apostolo ai Galati:
“ 1 Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. 2Ecco, io, Paolo, vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. 3E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la Legge. 4Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete decaduti dalla grazia. 5Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia sperata. 6Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità.”
Ecco qui spiegato da San Paolo l’effetto nella nostra vita del passaggio dalla Legge alla Fede, dalla prima alla Nuova Alleanza.
La chiave di tutto sta nell’acquisizione di uno stato di grazia divina garantito dall’effusione dello Spirito Santo.
E’ una vera e propria rivoluzione, un cambiamento epocale nella vita dell’uomo. L’uomo per la prima volta nella sua storia, dopo la caduta di Adamo, ha la possibilità, per la fede in Cristo, di entrare in strettissima comunione con Dio già da questa vita terrena per mezzo del dono dello Spirito Santo. Gli effetti dello Spirito Santo nella vita dell’uomo sono molteplici e non si limitano al mantenimento dello stato di grazia, di astensione dal peccato e di purezza, ma vanno ben oltre in quanto permettono all’uomo di vivere già in questo tempo terreno alla maniera divina, ossia imitando nell’amore Cristo Gesù e tutte le sue testimonianze di vita umana. Questo significa che con la grazia dello Spirito Santo, ricevuto per la fede nei meriti di Cristo, l’uomo non è più chiamato a conformarsi alla Legge, ma è chiamato ad andare ben oltre essa per vivere e sperimentare già da subito le vette più alte dell’amore. Con la grazia dello Spirito Santo l’uomo ha in sé una forza molto più grande di quella necessaria per obbedire ai precetti della Legge in quanto è chiamato direttamente a mettere in pratica la carità divina.
Sebbene Cristiani, sebbene cioè, credenti nella Fede in Cristo, noi oggi non abbiamo ancora ben compreso il significato altissimo di questo passaggio epocale. Continuiamo, infatti, a vivere la nostra vita nel limite scaturente dalla sottomissione alla Legge, senza dare attuazione pratica alla libertà d’amore che si conquista con l’esercizio della carità. Questo significa che ancora una volta ci sentiamo più impegnati a non trasgredire la Legge che a mettere in pratica la Carità Divina. Per noi è più importante la giustizia che il perdono, per noi continua ad avere più rilevanza il peccato anziché il condono. Siamo totalmente impegnati a cercare di non fare il male piuttosto che proiettarci totalmente a fare il bene.
Ciò significa che non viviamo pienamente d’amore, che non abbiamo ancora compreso l’insegnamento di Cristo, che non sappiamo cosa significa amare. La vera novità di Cristo consiste nel sostituire l’atteggiamento del “non fare il male” all’atteggiamento del “fare solo il bene”. Abbandonandosi totalmente allo Spirito Santo si ottiene il frutto dell’operosità attiva nell’amore. La carità è al di sopra di ogni altro valore, essa è un bene che non solo ci libera dal male e dal peccato, ma allo stesso tempo ci dà la gioia dell’amore, ossia della comunione di vita con Dio.
Capo d’Orlando, 14/10/2014
Dario Sirna.