CORPUS DOMINI

SOLENNITA’  DEL CORPUS DOMINI

La solennità del Corpus Domini è senza dubbio la celebrazione più significativa della presenza di Dio nel Mondo. Il “Dio con noi” realizza questa condizione attraverso l’Eucarestia, anima e cuore della Chiesa.

Oggi festeggiamo la presenza di questo fondamentale mistero  di vita attorno al quale ruota tutta la nostra esistenza.

L’immagine di Dio che abita nel cielo, in chissà quale dimensione dello spazio, è un’immagine lontana dalla realtà cristiana. Nella fede del cristiano, infatti, Dio è tutt’altro che lontano dall’uomo, tutt’altro che impegnato in faccende sue personali, tutt’altro che disinteressato alle vicende umane, tutt’altro che concentrato a godersi la beatitudine degli angeli.

Dio è, invece, incredibilmente vicino all’uomo, tanto vicino quanto nessuno possa mai immaginare e quanto nessuno possa mai realizzare più di Lui.

L’idea di Dio che si fa i fatti suoi mentre l’umanità intera soccombe sotto le pene di tragedie varie è completamente falsa, tanto falsa da divenire offesa terribile per il Signore, bestemmia contro il suo amore.

Dio è invece continuamente impegnato ad operare in favore dell’uomo e del suo bene e questo Suo impegno, che a molti potrebbe sembrare celato nel nascondimento, avviene  in realtà sotto gli occhi di tutti. Per rendersi conto di ciò è sufficiente fermarsi per un attimo, staccarsi dal proprio io,  e riflettere sulle opere di Dio e sul suo immenso amore per l’uomo.

E’ necessario scavare dentro di noi, cancellare ogni schema mentale, liberarci di tutto ciò che impedisce alla nostra mente di essere perfettamente libera di ragionare e di vedere. Ancora meglio sarebbe tornare indietro nel tempo e partire dall’istante zero, istante della nostra creazione, instante in cui la purezza della nostra persona risultava intatta.

In questo stato di purezza e di trasparente obiettività  appare chiaro ed evidente ai nostri occhi e alla nostra mente che ogni ordine naturale trova la sua origine, il suo essere e il suo culmine in Dio.

Si materializza allora in noi l’immagine reale di Dio, vero e unico  Signore dell’Universo, vero e  unico artefice delle infinite opere del creato, vero e unico grande architetto, vero e unico ingegnere, vero e unico scienziato, vero e unico giudice, vera e unica legge, vero e unico giusto, vera e unica musica, vero e unico canto, vera e unica arte, vero e unico scultore, vero e unico biologo, vero e unico astronomo, vero e unico  sapiente, vero e unico dotto, vero e unico potente, vero e unico forte, vero e unico umile, vera e unica forza, vera e unica intelligenza, vero e unico intelletto, vera e unica pietà, vero e unico maestro.

Si scopre con grandissima meraviglia e con stupore che in Dio, risiede la pienezza di ogni cosa. Una pienezza talmente perfetta, minuziosa, precisa e infallibile, che non  può essersi  auto creata dal nulla  e non può auto crearsi dal nulla. Una pienezza che nessuna magia e nessun miracolo straordinario può superare in grandiosità ed effetto. Tutta questa grandiosità di Dio si manifesta nella vita di ogni uomo attraverso lo scorrere di ogni istante del suo tempo. Essa quindi è visibile e apprezzabile da chiunque, in quanto non si nega agli occhi e alla mente di nessuno. Infatti, tutto ciò che a prima vista sembra scontato, dovuto, normale, come ad esempio il risorgere del sole dopo il suo tramonto,  è in realtà un evento straordinario a cui assistiamo con totale indifferenza e disinteresse.

Ma anche la percezione di queste realtà diventa  un limite posto a Dio se essa non va oltre.

L’opera di Dio, infatti, seppur perfetta e grandiosa sarebbe incompleta se non sorgesse e non culminasse nell’Amore.

Il detentore di ogni pienezza è infatti, anche, il nostro vero e unico Padre, il nostro vero e unico Salvatore, il nostro vero e unico Sommo Bene, la vera e unica delizia del nostro cuore.

Partendo da una tale percezione di Dio non possiamo più meravigliarci se Egli, nel Figlio, si è incarnato nell’uomo, se Egli, nel Figlio, è presente  nel pane e nel vino consacrati, non possiamo più meravigliarci, cioè, se Dio ci ama tanto da desiderare una comunione intima con ciascuno di noi, talmente intima da realizzarsi per mezzo del vero e unico Cibo, della vera e unica Bevanda. Un Cibo e una Bevanda che sfamano la nostra fame e sete di Dio. Un Cibo e una Bevanda che alimentano e accrescono il nostro corpo e il nostro sangue, un Cibo e una Bevanda che entrano direttamente e inseparabilmente nella nostra persona, nel nostro cuore, nella nostra mente  e nella nostra vita.

Di fronte a un Dio talmente bello e affascinante l’anima non può che restare completamente sedotta e nessun menzognero, per quanto grandi possano essere le sue false promesse, può distoglierla da tale amore.

Di fronte a questa realtà che mostra tutta l’infinitesima piccolezza dell’uomo di fronte a Dio, e, al contempo, tutto il grande e infinito amore di Dio per l’uomo, ci rendiamo perfettamente conto che nella vita di ognuno di noi nessuno può darci di più di quanto ci dà Dio.

Unirsi al Corpo e al Sangue di Cristo diventa allora un’esigenza irrinunciabile e indifferibile in quanto significa diventare per sempre suoi, significa avere raggiunto la meta della immortale vita del Paradiso.

E’ ovvio, però, che occorre rendersi partecipi attivi di questo progetto di amore, accogliendo Dio  in tutta la Sua pienezza, con una fiducia totale e incondizionata, restando sempre saldi nella fede, e nell’amore,  anche quando la vita non ci è congeniale.

Capo d’Orlando 10/06/2012

Dario Sirna

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