1 CORINZI 15, 35-37
Buongiorno a tutti,
per il nostro cammino oggi ci lasceremo guidare dai seguenti versi del della Prima Lettera ai Corinzi di San Paolo Apostolo:
“35Ma qualcuno dirà: «Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?. 36Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore. 37Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere”
Questi pochi versi tornano sull’argomento della risurrezione per spiegarne con una semplicità estrema dettagli incomprensibili a prima vista. Innanzitutto viene spiegato e confermato che l’accesso alla vita eterna segue solamente la via della risurrezione, ossia la via che vuole dapprima la morte del corpo e poi il ritorno alla vita come vittoria sulla morte e non come eliminazione della stessa. Il chicco di grano per dare espressione alla vita della pianta deve morire nel terreno, deve cioè disintegrasi nella terra, allo stesso modo il corpo dell’uomo. Esso per accedere alla vita eterna deve passare dall’esperienza della morte e vincerla per merito della risurrezione di Cristo.
Inoltre, relativamente al corpo che risorgerà, dall’esempio effettuato è evidente che esso non avrà nulla a che fare con il corpo morto. Infatti quando si semina una pianta non si semina la pianta stessa ma il suo piccolo seme. Così per avere una pianta di grano non seminiamo la pianta stessa ma un chicco di grano.
Ciò significa che il corpo dei risorti non è il corpo che muore nella terra, ma un corpo che da esso viene tratto grazie all’amore di Cristo, alla giustificazione per merito suo delle nostre colpe, alla nostra fede, alla misericordia di Dio, alle nostre opere di bene, alla carità.
In tal modo San Paolo chiarisce i numerosi dubbi sulla risurrezione confermando che essa non è frutto di una fantasia del pensiero dell’uomo, ma una realtà divina di cui l’uomo non può conoscerne i dettagli se non restando in Cristo ed estraendoli dal Vangelo, ricco in tal senso di numerosissimi e continui particolari inerenti la salvezza dell’uomo e la risurrezione del Signore, primizia di tutte le future risurrezioni.
Capo d’Orlando, 20/09/2014
Dario Sirna.