SALMO 112
Buongiorno a tutti,
ad illuminare il nostro cammino di oggi sono le seguenti parole del Salmo 112:
Lodate, servi del Signore, *
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore, *
ora e sempre.
Dal sorgere del sole al suo tramonto *
sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore, *
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto *
e si china a guardare nei cieli e sulla terra?
Solleva l’indigente dalla polvere, *
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i principi, *
tra i principi del suo popolo.
Fa abitare la sterile nella sua casa *
quale madre gioiosa di figli.
Il Salmista ci invita a lodare il Signore riconoscendo già nel suo nome la potenza della sua divinità. Citare il nome di una persona significa renderla presente in tutta la sua pienezza, anche con ciò che di essa non si conosce. Il Salmista ci invita a lodare e benedire il nome del Signore proprio per lodare e benedire ogni cosa che a Lui si riferisce. La sua lode così si estende a tutto quanto il Signore ha fatto e fa. Allo stesso modo citare il nome del Signore per lodarlo e benedirlo Significa esprimere il proprio rispetto e il proprio amore per Dio attraverso il rispetto e l’amore portati al suo nome. Il nome di Dio è potente e non deve essere pronunziato invano se non ci si rende conto che sillabando tale nome Egli si rende presente davanti a noi con tutta la sua persona per ascoltare ciò che abbiamo da dirgli e da comunicargli. L’uomo è chiamato da Dio a stare insieme a Lui e a rendersi partecipe del suo grande amore e della sua gloria. Accogliere l’invito del Salmista che ci sprona a lodare il nome del Signore durante tutto il giorno, in ogni istante della nostra vita, Significa allora accogliere l’invito di Dio a stare sempre con Lui per adorarlo e contemplarlo. Ogni nostra azione, ogni nostro pensiero, ogni nostra parola e ogni nostro sentimento dovrebbe sempre ed esclusivamente esprimere una lode e una benedizione a Dio, indipendentemente se ciò è percepito o no da chi ci sta accanto, perché l’importante non è essere plateali, ma essere in piena comunione con Lui in tutto ciò che facciamo. Successivamente il Salmista spiega il motivo che lo conduce ad invitarci a lodare Dio, illuminando così la nostra vita con la stessa luce che lo guida alla contemplazione dell’amore divino. L’immagine di Dio consegnataci dall’orante nel Salmo ci mostra un Dio che con tenerezza, dall’alto della sua gloria, si volge all’umanità per soccorrerla nei suoi bisogni e per guidarla verso la salvezza e la condivisione della sua stessa gloria. L’interrogativo “Chi è pari al Signore nostro Dio …?” dice veramente tutto sull’amore di Dio per l’uomo. Dio, la cui gloria è eccelsa e irraggiungibile da chiunque, Dio, che è il Signore del cosmo intero, Dio, che sta al di sopra di tutto e che non ha bisogno di nessuno in quanto detiene in sé la beatitudine eterna, questo Dio, meraviglioso e onnipotente, si “china”, si abbassa a guardare nei cieli sottostanti e sulla terra. Il suo sguardo non è uno sguardo di curiosità, né uno sguardo che giudica, ma uno sguardo che vuole salvare chi dai suoi occhi si lascia trovare. Il suo sguardo è amore puro che si concretizza nel Figlio, inviato sulla terra a salvare l’intera umanità. L’abbassarsi di Dio dall’alto dei cieli alla Terra è un inchinarsi che si realizza in pieno con la nascita di Cristo. E’ un abbassarsi per amore, è un assecondare il cuore, che spinge Dio a farsi uomo per stare insieme all’uomo e per condurlo con le sue stesse mani nella gloria del Paradiso. La Parola pronunciata da Dio attraverso i Padri e i Profeti non è accolta pienamente dall’uomo, occorre che essa scenda sulla terra e si faccia carne per diventare corpo e sangue che alimenta l’uomo e lo salva, conferendogli il dono immenso dello Spirito Santo.
Capo d’Orlando, 29/09/2012
Dario Sirna