GIOVANNI 14, 21-2013
Buongiorno a tutti,
oggi ci muoveremo seguendo le tracce dettate dai seguenti versi del Vangelo di Gesù :
“21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
22Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». 23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.”
Il Vangelo di oggi ci rivela il progetto di comunione di Dio con l’uomo facendoci conoscere le modalità di realizzazione dello stesso. Tale comunione si realizza tramite l’inabitazione di Dio in ciascuno di noi. Il Signore ci promette di trasformare la nostra persona in dimora per se stesso e per il Padre. Questo meraviglioso progetto richiede da parte nostra la disponibilità ad accogliere il Signore. Dio non usa violenza, non si impone, egli piuttosto seduce l’anima e la alletta con il linguaggio irresistibile dell’amore. Ciò dunque non avviene senza il nostro consenso e soprattutto non avviene senza il desiderio del nostro cuore di fare comunione con Dio. Il Signore è il più grande seduttore del cosmo. Egli possiede le armi invincibili dell’amore puro, è dunque sua cura e sua spesa realizzare tale progetto nella vita di ogni uomo. Ovviamente come in ogni relazione d’amore anche nella comunione con Dio è necessario che all’iniziativa divina l’uomo risponda positivamente, con un’apertura totale. Una relazione d’amore presuppone un dialogo tra le due persone interessate, dialogo fatto non solo di parole, di promesse, di effusioni, di coccole, di unione, di progetti, ma anche e soprattutto di opere aventi l’unico scopo di alimentare, nutrire, rinvigorire e accrescere sempre più la relazione amorosa tra i due partner. Così come accade nelle comuni relazioni d’amore tra esseri umani, anche nella relazione di comunione con Dio la persona coinvolta cambia completamente stile di vita. Cambiare stile di vita significa trasformare i propri interessi, rivoluzionare i propri pensieri, spostare tutta l’attenzione dal proprio io alla persona amata, mettere al centro della propria vita l’amore vissuto. Questo processo nella relazione di comunione con Dio diventa possibile solo seguendo le indicazioni che Dio stesso ci fornisce al riguardo, indicazioni che rispecchiano in tutto ciò che generalmente accade in ogni relazione amorosa. Accogliere la Parola, osservare i Comandamenti diventa allora un’esigenza indispensabile per realizzare e concretizzare un rapporto serio e maturo con il Signore. Dio si rende presente nei nostri cuori, prende dimora nelle nostre anime nel momento in cui i cuori e le anime cominciano a parlare il linguaggio dell’amore e tale linguaggio è contenuto nella Parola del Signore e nella attuazione della stessa. Osservare la Parola di Dio, conoscerla, amarla, desiderala, approfondirla, meditarla, contemplarla, attuarla nella vita, metterla alla prova nel quotidiano, sperimentarla in ogni istante del giorno è dunque l’unico modo per avvicinarsi a Dio, per rispondere alla sua richiesta di amore, per incontrarlo da vicino, per vivere insieme a Lui, per vivere di Lui, per essere in Lui, per diventare con Lui una cosa sola. Al contrario chi non ama Dio, si allontana da Lui, vive in perenne opposizione al Signore, pratica vie che non conducono a Lui, ha il cuore totalmente pieno di tutt’altri interessi. La nostra condizione è spesso simile a quest’ultima, in quanto noi pur ascoltando la parola di Dio, che dobbiamo ammettere si propone nella nostra vita con generosissima abbondanza, trova quasi sempre un rifiuto dovuto alla presenza nel cuore di interessi e amori frivoli e vani. Le nostre convinzioni personali si adattano meglio ai desideri mondani del cuore e trovano perciò in noi una facile accoglienza, costringendo la Parola a subire continui rifiuti. Per superare questo difficile passo che ci tiene sempre lontani da Dio, facendoci sentire il grande disagio di non permettere nella nostra vita la realizzazione del progetto divino, il Signore ci ha dato la grazia dell’aiuto dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è la guida che ci insegna a vivere l’amore di Dio a partire dalla pratica attuazione delle verità consegnateci da Cristo Gesù. Senza l’aiuto dello Spirito Santo non possiamo progredire in tale direzione e restiamo eternamente vincolati al potere del nostro io. Occorre dunque favorire l’azione dello Spirito Santo invocandolo e chiedendo il Suo continuo aiuto attraverso la preghiera e la fede nella sua potenza.
Capo d’Orlando, 04/05/2015
Dario Sirna.