CHE COSA E’ L’UOMO …?

SALMO 8

Capo D’Orlando, 21/06/2012

Buongiorno a tutti,

vogliamo iniziare questo giovedì 21 giugno con le parole del Salmo 8, di seguito riportate:

O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome
su tutta la terra:  sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l’uomo perché te ne ricordi,
e il figlio dell’uomo perché te ne curi?

Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;

tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.

O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!

Questo Salmo nella Gaudium et spes è così commentato: “L’uomo fu creato a immagine di Dio, capace di conoscere e amare il suo Creatore e fu costituito da lui come signore su tutte le creature terrene per governarle e usarne glorificando Dio.”

Significativo è il modo esemplare in cui il Salmista (Davide) esalta l’onnipotenza di Dio utilizzando l’immagine della Parola pronunzita dai lattanti per ridurre al silenzio nemici e ribelli e l’immagine dello splendore dell’intero cosmo, plasmato solo con le dita. Di fronte alle magnifiche opere di Dio e alla onnipotenza con cui esse sono create, l’uomo scompare nel nulla. E proprio mentre vine rappresentata la piccolezza umana di fronte alla magnificenza divina, il Salmmista esalta ulteriormente la grandezza di Dio, mettendone in evidenza un aspetto nuovo e determinante: l’Amore per l’uomo. Ecco che allora, per volere dell’amore divino, l’insignificante uomo diventa padrone del mondo, venedo così anteposto da Dio a qualsiasi cosa. Per un gesto di grande amore da parte di Dio tutto ciò che l’uomo non ha creato viene messo sotto i suoi piedi come se fosse stato da lui creato. L’uomo percepisce di essere nulla, ma al contempo di valere tanto agli occhi di Dio da essere messo al primo posto rispetto a tutto il cosmo, secondo solo a Dio. L’immagine della magnificenza di Dio acquista così per l’uomo un significato nuovo in quanto essa non è fine a se stessa, essa cioè non deve dimostrare la grandezza di Dio, ma l’immensità dell’amore di Dio per l’uomo, visto come unico destinatario e consumatore di tale ricchezza.

L’uomo di oggi ha forse interpretato in maniera errata questo gesto d’amore di Dio, cosicché invece di corrispondere all’amore ricevuto e manifestato apertamente, lo ignora, considerando scontato e dovuto tutto ciò che possiede e facendone un uso improprio e contrario a Dio stesso. Ancor più grave questa realtà si presenta quando ad essere rifiutato è proprio il grande dono del Figlio.

Dario Sirna

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