LUCA 9, 7-9
Buongiorno a tutti,
il nostro cammino oggi riceve energie e orientamento dai seguenti versi del Vangelo di Luca:
“7Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», 8altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». 9Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.”
Le voci su Gesù raggiungono la coscienza dell’uomo malvagio e la mettono in subbuglio. Di fronte alla purezza di Dio l’uomo peccatore si sente a disagio, prova inquietudine, avverte pericolo, ha paura, comprende la mortificazione della condizione in cui è caduto, sente la necessità di reagire. In che modo reagire? Ci sono due possibilità, la prima consiste nell’eliminare quella realtà che crea contraddizione in lui, nell’eliminare quella realtà che lo accusa e lo mette di fronte alle responsabilità delle sue malvagie azioni, l’atra, invece, consiste nel desiderare la liberazione, nel desiderare la conversione, nell’aspirare alla rinascita. Di fronte a Giovanni, Erode reagisce adottando la prima soluzione. Ma mettere a tacere Giovanni per mettere a tacere la voce della coscienza non è sufficiente. La Parola è immortale, essa se viene messa tacere in una voce, risorge immediatamente in un’altra, per riproporsi alla nostra coscienza più forte di prima. La Parola ci scandaglia, la Parola ci esamina, la Parola mette a nudo tutte le nostre più intime e nascoste verità, Essa agisce in profondità, raggiungendo tutti i meandri del cuore. Di fronte alla sua purezza ogni ombra viene portata alla luce, ogni tenebra riemerge dall’oscurità. Se nel buio impenetrabile della nostra coscienza si accalcano tantissime oscenità, e il loro numero è tale che ognuna diventa ombra per le altre, impedendoci di riconoscerle e di comprendere la gravità della condizione in cui ci troviamo, di fronte alla purezza della Parola esse riemergono accusandoci una ad una, mostrandosi in tutta la loro tenebrosità. La Parola di Dio è dunque anche lampada che illumina per interrogare, per smuovere le coscienze, per turbare gli animi, per sollecitare la conversione, per accusare il male, per indicare il bene, per chiarire i dubbi, per far emergere la verità, per smascherare il peccato. Essa, arrivando alle nostre orecchie penetra direttamente nel cuore e lì va a scomodare la coscienza. Di fronte alla purezza non ci sono mezzi di contrasto, non ci sono rimedi che la possano fermare, non ci sono strumenti che la possano zittire. La Parola di Dio è eterna e la sua luce non dipende da noi, né può essere da noi modificata, eliminata, offuscata. Il nostro evitarla, il nostro fuggirla, il nostro emarginarla non ha effetto su di Essa, perché noi di fronte alla sua onnipotenza siamo totalmente inefficienti. Chi può fermare la Parola di Dio? Nessuno. Essa esiste indipendentemente dalla nostra volontà di accoglierla o di rifiutarla, e laddove le è impedito di operare, non può esserle comunque impedito di sussistere e di brillare. Questo potere della Parola è un bene immenso per ciascun uomo del mondo, è infatti grazie a tale sua caratteristica che la Parola produce e favorisce le conversioni dei cuori. Se la Parola non avesse questa capacità di rendersi sempre viva nel nostro intelletto l’uomo diventerebbe una creatura irrecuperabile, si chiuderebbe totalmente nel suo io, si lascerebbe sopraffare dal male, sarebbe una creatura senza speranza alcuna di salvezza. La Parola invece, grazie alla sua purezza non finisce mai di indicarci la via del bene e rende continuamente presente nel nostro cuore l’esigenza dell’amore. Il suo rifiuto non riesce ad allontanare da noi la sua presenza, la nostra perversione, la nostra accidia, la nostra pigrizia, la nostra perseveranza nel male, non la spengono, non la zittiscono, anzi le danno maggiore vigore, in quanto creano in noi stessi e quindi di fronte ad essa, una tenebra più fitta, tenebra che ha l’effetto di rendere abbagliante la luce della sua purezza. Questo potere della Parola di Dio ci incuriosisce, ci interroga, ci distoglie dalle nostre occupazioni malvagie e prima o poi si abbatte sulla nostra vita per sconvolgerla completamente.
Capo d’Orlando, 26/09/2013
Dario Sirna.