CARONIA – TORRENTE RUBINO – I GRANDI MASSI DEL QUARTO TRATTO
Siamo ancora nel Torrente Rubino di Caronia, non per stancarci di vedere sempre le stesse cose, ma per stupirci di come la bellezza di questo corso d’acqua riesca a rinnovarsi continuamente passo dopo passo, riproponendosi con aspetti diversi e sempre molto eccitanti. |
A titolo informativo ricordiamo che il Torrente Rubino è il tratto più alto della vena principale del Torrente Caronia. Esattamente esso appartiene agli affluenti che provengono dal settore est del bacino di questo spettacolare fiume. E’ preceduto nel tratto a ridosso della marina dal Torrente Caronia, mentre nel tratto centrale è anticipato dal Torrente Sampieri. Rinnoviamo l’invito a organizzare l’escursione tenendo conto di tutte le difficoltà connesse all’esistenza di piscine profonde da attraversare e di massi giganti da valicare. Entrambi questi elementi sono presenti in sovrabbondanza e perciò non possono essere assolutamente sottovalutati, piuttosto devono essere presi in seria considerazione dando importanza ad una preparazione fisica adeguata e un’attrezzatura idonea al cammino in acqua. Quindi stivali a coscia alta e sacche impermeabili sono obbligatori. Sono consigliati anche spezzoni di corda della lunghezza di dieci metri, da destinare al superamento di eventuali punti critici durante la scalata dei megaliti. Tutte le altre informazioni relative ai percorsi e alla descrizione dei tratti precedenti sono disponibili negli articoli riportati in coda al presente documento. Di questo tratto non possiamo non ribadire quanto già detto e ridetto nei precedenti articoli, ma abbiamo anche l’obbligo di aggiungere qualcosa di nuovo e di diverso per meglio documentare gli aspetti propri di questa zona. In particolare ci stupisce l’esaltazione della bellezza naturale del posto. Essa sembra non raggiungere mai un limite invalicabile. Ogni suo traguardo è automaticamente superato da un nuovo risultato conquistato nei tratti successivi. L’aspetto particolare della bellezza del torrente che si accentua continuamente è quello dei massi. Questi, infatti, non finiscono mai di stupire sia per dimensioni, sia per forme, sia per colori, sia per composizione, sia per coreografia, garantendo così un’armonia ambientale sempre sublime e impareggiabile, degna di un paradiso terrestre. La densità dei monoliti di grandi dimensioni è talmente alta che in alcuni tratti il greto del torrente è completamente sommerso da questo tappeto uniforme e livellato di macigni rosa, tondeggianti e levigati. Le forme di tali massi sono talmente belle e piacevoli da essere assimilate a quelle di pietre preziose di notevole dimensioni. Questa considerazione ci suggerisce di trovare un nesso che ci spiega l’origine del nome di questo Torrente. In effetti il rubino è una delle pietre preziose più importanti, esso si distingue dai restanti cristalli per il suo colore rosso scuro e fiammante. Certamente non possiamo dire che i megaliti di questo torrente hanno lo stesso colore, la stessa nitidezza, la stessa trasparenza e le stesse forme di un cristallo di rubino, ma osservando con attenzione l’effetto prodotto dai riflessi dei raggi solari sulle loro superfici non possiamo non fare a meno di percepire una grossolana familiarità tra i due elementi e aiutandoci con la fantasia, con l’immaginazione e la poesia, non possiamo non confermare che il Torrente Rubino ben merita tale nome proprio per la bellezza dei suoi massi. Un ulteriore elemento che contribuisce a sostenere tale ipotesi è fornito dalla trasparenza cristallina dei bellissimi fondali colorati delle piscine. Il tono dorato di questi fondali è identico al colore del topazio giallo. I riflessi di queste lastre luminosissime e affascinati si irradia sui massi di arenaria rosa che li circondano, dando agli stessi un riverbero ottico simile a quello dei cristalli più puri. Questi effetti di luce fanno dunque ben meritare al Torrente l’appellativo di fiume delle pietre preziose, o, in sintesi, Torrente Rubino. In questo tratto del torrente si può capire chiaramente che questo titolo è ben meritato e giustamente attribuito. Tale primato è inoltre confermato dalla sfavillante bellezza del contesto naturale attraversato dal torrente. La vegetazione, l’esposizione geografica, l’orografia, e ogni altro particolare contribuiscono ad esaltare ancora di più la luminosità abbagliante del torrente, conferendo allo stesso, nel contrasto con il verde acceso e fittissimo del bosco, un primato di colori e di splendore insuperabile. Il cammino all’interno di questo spettacolare ambiente naturale è inoltre insaporito dall’attrazione prodotta dall’armonia delle forme e dei colori, oltre che dal fascino di numerosi piccoli salti e cascatelle. La perfetta combinazione di elementi naturali diversi e la totale assenza di discontinuità paesaggistiche, attribuibili a eventi calamitosi, trasmettono nel cuore del visitatore pace, serenità e concordia, facendo scorgere nell’amore l’unica forza che determina l’esistenza, la forza e l’unione di questo incantevole regno. E’ impossibile entrare all’interno di questo gioiello della natura e non respirare l’aria del Paradiso, è impossibile camminare al suo interno e non percepire l’amore di Dio, è impossibile immergersi in così tanta ed esuberante bellezza senza incontrare, ringraziare, lodare e contemplare il Signore, che dopo averla benedetta ce l’ha donata gratuitamente. Qui lo spirito riscopre la sua voglia di elevarsi al di sopra delle miserie umane per lasciarsi agganciare dalla salvezza divina e vivere, per grazia di Dio, le beatitudini angeliche.
Capo d’Orlando, 06/11/2013
Dario Sirna.
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