CARONIA – TORRENTE NICOLETTA – A VALLE DEL PONTE ROMANO

CARONIA – LE BELLEZZE DEL NICOLETTA  A VALLE DEL PONTE ROMANO

Questo reportage è dedicato al tratto finale del torrente Nicoletta, quel tratto del fiume che si sviluppa dal Ponte Romano fino  all’incontro con il torrente San Fratello, da dove i due fiumi unificati in un solo alveo  danno origine al Furiano. Il posto è facilmente raggiungibile dalla Strada ESA a servizio della contrada Badetta del Comune di Caronia.

Questa strada dopo aver attraversato la suddetta contrada si sviluppa nel territorio interno di Caronia per vari chilometri seguendo un percorso che alternativamente si affaccia sul fiume Nicoletta e sul Fiume San Fratello. Lungo tale percorso interseca il Fiume Nicoletta, che attraversa su di un alto ponte in cemento armato. Per effettuare l’escursione di oggi occorre lasciare la macchina in questo punto e proseguire a piedi seguendo il corso d’acqua nella sua corsa a valle. Affacciandosi dal ponte in questione verso la parte bassa del fiume si intravede chiaramente la bellissima struttura muraria dell’antico ponte romano. Per la via di accesso più semplice ed immediata da seguire per scendere all’interno dell’alveo è consigliabile sfruttare le scarpate di terra che fiancheggiano il ponte in cemento armato. Non è possibile arrivare nel fiume dalla trazzera che passava sul ponte romano in quanto quest’ultima è stata completamente divorata dalla vegetazione infestante a causa del suo abbandono in favore della nuova arteria stradale carrabile costruita dall’ESA. L’escursione in questo periodo richiede l’uso degli stivali alti non tanto per l’abbondanza della portata del fiume quanto per la possibilità di muoversi con maggiore agilità nella ricerca degli scorci del da fotografare. Da questo punto di vista, trattandosi di un fiume e considerato che l’acqua e l’alveo sono il soggetto principale dei fotogrammi è ovvio che avendo la possibilità di affondare i piedi nell’acqua si hanno migliori opportunità di scatto. Comunque semplicemente per ammirare la grande bellezza di questo fiume e per trascorrere una giornata  immersi in una natura incantevole l’escursione può essere effettuata anche solo con gli scarponi da trekking. Non ci sono grossi pericoli da affrontare ma bisogna però adottare tutte quelle precauzioni che sono necessarie e obbligatorie quando si cammina sulle rocce, sui massi, sulle pietre bagnate e scivolose a causa del muschio. Questo tratto di fiume è  un’ottima palestra per chi ama l’attività aerobica e ginnica. Trattandosi di un alveo fittamente popolato da gruppi di grandi massi di arenaria è necessario saltare, scavalcare, scalare, scendere e salire rocce di dimensioni di qualche metro di altezza. Sono proprio queste rocce e i loro colori che conferiscono al fiume un fascino molto interessante. Non attenzioniamo il ponte romano perché ad esso abbiano già dedicato un apposito articolo poco tempo fa. L’unica nota stonata di questo tratto del Nicoletta è la discarica abusiva attivata dalla inciviltà dell’uomo proprio in corrispondenza del ponte in cemento armato. Purtroppo la mancanza da parte dell’uomo di ogni forma di rispetto per la natura e per i corsi d’acqua in particolare, ha il triste epilogo di rovinare l’immagine degli stessi e di procurare a tutto l’ambiente locale un elevato grado di inquinamento. Per fortuna, essendo la zona in questione molto lontana da grossi centri abitati, il volume di rifiuti è relativamente modesto per cui la loro presenza si esaurisce dopo qualche centinaio di metri di percorso. Il fiume in questo tratto ripropone, in misura ridotta, le stesse spettacolari caratteristiche del suo tratto intermedio. La bellezza e il fascino del posto sono dovuti essenzialmente alla presenza continua di rocce di varie dimensioni, in mezzo alle quali, come pietre preziose incastonate in un cestello d’oro, si muovono le acque del fiume, dando origine, grazie proprio alla presenza dei massi e alla loro particolare disposizione, a una lunga e piacevole sequenza di cascate e piscine, intervallate da tratti di cammino orizzontale a lento deflusso. Il vallone che ospita il fiume non è eccessivamente largo e presenta due versanti straordinariamente ricchi di verde e di vegetazione boschiva. La densità del bosco è tale da coprire ogni angolo di terra, lasciando spazi ridottissimi al pascolo e al prato. La stagione primaverile offre l’ulteriore vantaggio di godere dell’aspetto più bello del bosco, dovuto al una veste nuova, tenera, chiara, lucente e movimentata oltre che dalle diverse tonalità di verde, dai bellissimi colori delle fioriture di biancospino e ginestra spinosa. Camminare in mezzo al fiume e come passeggiare in un viale del paradiso terrestre. La dolcezza e la raffinatezza del paesaggio, della natura e dei colori, sono ulteriormente insaporiti dal seducente gusto dei profumi intensi dei fiori, dalla ristorante frescura del  vallone e dal canto melodico delle acque del fiume. Il fragore delle varie cascatelle  innalza verso il cielo un coro di voci miste che impareggiabilmente e senza sosta  intonano la loro lode al Creatore. La totale assenza di ogni stonatura, il perfetto accordo di ogni strumento, la  composizione delle voci, il volume delle stesse e l’impeccabile cura della cornice scenografica,  indicano  la grande maestria del supremo Direttore di questa instancabile orchestra, nonché la grande genialità del Regista di questo capolavoro inimitabile. Ridiscendere il corso del Nicoletta è più che una romantica passeggiata all’ombra dell’antico ponte romano. Il ponte, con il suo meraviglioso arco,  è solo la porta di ingresso  che introduce il visitatore all’interno di un ambiente naturale di straordinaria bellezza e di incantevole fascino. Questo vale per entrambe le direzioni di percorrenza, perché sia che si risale, sia che si ridiscende il corso del fiume, il ponte introduce, comunque, all’interno di un mondo fantastico. Gli spunti contemplativi sono continui ed esaudiscono l’anima nel suo desiderio di riposo e di pace. Difficile non entrare in diretta relazione con Dio e impossibile non cogliere il fascino immediato della sua presenza. Creato, creatura e Creatore entrano in comunione e vivono tutta la dolcezza dell’amore.

Capo d’Orlando, 14/05/2013

Dario Sirna.


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