IL TORRENTE CARONIA A MONTE DEL MULINO – PRIMA PARTE
Questo articolo è il primo di una serie di reportage che è dedicata a quel tratto del Torrente Caronia che si sviluppa a monte del Mulino. Sul Torrente Caronia abbiamo già effettuato diverse pubblicazioni e precisamente una pubblicazione relativa al Ponte Romano, una pubblicazione relativa al Mulino ad Acqua e una pubblicazione sulla fioritura degli oleandri. |
Queste tre pubblicazioni sono disponibili agli indirizzi riportati in calce all’articolo. In particolare facciamo presente che i primi due articoli, oltre alle due opere cui sono dedicati, documentano quel tratto del Torrente Caronia in cui essi ricadono e perciò documentano la parte terminale di questo corso d’acqua, quella parte cioè che si avvicina alla foce. Il reportage di oggi, invece, approfondisce la conoscenza di questo torrente nel suo tratto più interno e nascosto. La struttura del torrente Caronia è molto articolata, esso infatti proviene dalla confluenza di numerosi e bellissimi torrenti secondari che scendono dai fianchi vellutati e verdi delle montagne che si innalzano alle spalle del paese nel cui territorio ricadono. In particolare tra gli affluenti principali distinguiamo il Torrente Cannella e il Torrente Samperi. Dal punto di confluenza di questi due affluenti a valle dello stesso il torrente prende il nome di Torrente Caronia. Morfologicamente e dal punto di vista naturalistico non esistono differenze sostanziali tra gli affluenti e il torrente, l’unica vera differenza la si può riscontrare nella giacitura del letto del fiume. Sia il Samperi che il Cannella scorrono in valloni scavati all’interno di versanti obliqui, per questo motivo essi hanno un letto molto ripido. Il Torrente Caronia, invece, ha un andamento quasi pianeggiante e scorre all’interno di strette gole o valloni che gli danno un fascino differente. Scorrendo in piano esso non genera cascate o salti d’acqua rilevanti, ma si è creato il suo patrimonio di bellezze scavando nella roccia il suo letto e abbassando così il suo greto in mezzo a un contesto roccioso molto affascinante, di cui la massima espressione è lo Stretto delle Capre, che sarà oggetto di una prossima pubblicazione. Relativamente all’accesso al fiume e alle difficoltà che lo stesso presenta rimandiamo i lettori alle indicazioni fornite al seguente indirizzo https://camminoin.it/?s=mulino+di+caronia . Precisiamo solo che l’esplorazione del fiume pur non presentando notevoli difficoltà di percorso è comunque molto faticosa perché il cammino è parecchio lungo e perché esso si sviluppa all’interno del torrente sia all’andata che al ritorno. Non ci sono, infatti, vie alternative che consentono un rientro su sentieri esterni al fiume. Come al solito questo tipo di cammino richiede massima attenzione a causa della difficile praticabilità del letto del fiume, al cui interno la presenza di estese coperture di sassi rende il piano di calpestio dissestato, insidioso e scivoloso. La bellezza del fiume è comunque talmente grande e allettante da incoraggiare anche i più titubanti, essa inoltre regala ampie soddisfazioni che ricompensano adeguatamente ogni sforzo e ogni fatica. La natura che avvolge il torrente è particolarmente ricca e selvaggia. Colpisce, come in tutte le vallate di Caronia, la grande abbondanza di verde e di boschi. Il manto boschivo è fitto, impenetrabile, chiuso come una corazza a chiunque voglia cimentarsi nell’impresa di attraversarlo, per questo motivo il fiume si offre come sua unica via di penetrazione effettivamente praticabile. L’escursione nel torrente Caronia e nei suoi affluenti dà così la possibilità non solo di visitare e conoscere tutte le bellezze di questi straordinari corsi d’acqua, ma permette nel contempo di effettuare un viaggio tra le montagne dagli stessi attraversate e tra i boschi che le ammantano senza discontinuità alcuna. L’escursione, quindi, oltre a regalare l’emozione dell’avventura, emozione tipica delle escursioni che si svolgono all’interno di torrenti impetuosi, in contrasto ad esse, permette contemporaneamente di gustare il piacere rilassante della passeggiata nel verde e nel bosco. Il cammino diventa una sorta di prelibata pietanza in agrodolce ove la perfetta combinazione dei gusti dell’agro con i sapori del dolce risulta vincente in quanto permette di esaltare reciprocamente i due sapori contrastanti. Allo stesso modo l’escursione nel fiume Caronia è un misto di avventura e di passeggiata in cui la prima è esaltata dall’idillica onda di pace donata dal cammino nel verde che fa da cornice al torrente, mentre la seconda è arricchita dall’eccitante esperienza nel fiume. I due ambienti, inoltre, presentando vesti completamente differenti non si sovrappongono l’uno all’altro, ma, al contrario, traggono dal loro mutuo contrasto un ulteriore punto di forza e di esaltazione. Ciò significa che le rocce del fiume, lo scintillio dell’acqua e il verde del bosco, inseriti all’interno della azzurra cupola del cielo formano un contesto naturale di altissimo pregio, e ciò grazie anche alla particolare conformazione di questi tre elementi che ne permette una perfetta interazione ed integrazione. Non basta avere gli ingredienti per fare una torta bisogna saperli dosare e utilizzare nella maniera giusta, in modo che la loro elaborata combinazione produca un effetto finale migliore dell’effetto ottenuto dalla somma dei singoli ingredienti. In questo caso il genio del Creatore ha voluto sbizzarrirsi con questo angolo di natura siciliana creando con elementi semplici e poveri un territorio veramente ricco, bello e di grande valore. L’escursione ha perciò il merito di elevare l’anima verso Dio, di sollevarla dalle miserie della vita terrena e di trasportarla nella dolcezza contemplativa del Paradiso, ove tutto è relazionato a Dio, tutto parla di Dio, tutto comunica Dio, tutto gode Dio, tutto loda e adora Dio. Anche noi ci lasciamo travolgere dallo Spirito divino e adagiandoci sulle ali della sua inebriante brezza viviamo intensi momenti di armonia interiore.
Capo d’Orlando, 22/086/2013
Dario Sirna.
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