CARONIA – TORRENTE CANNELLA – QUARTO TRATTO
Siamo ancora nel Torrente Cannella, ed esattamente nel suo tratto centrale, con lo scopo di riuscire a documentare la parte alta di questo selvaggio corso d’acqua di Caronia. L’impresa è alquanto ardua a causa dell’elevata impraticabilità del posto. Per raggiungere questo tratto di fiume consigliamo vivamente di sfruttare la pista forestale che serve le frazioni Sambuco e La Noce, site oltre il ponte sul torrente Rubino. |
Le suddette piste sono collegate alla Strada Provinciale che da Caronia sale a Capizzi, si trovano in un discreto stato di conservazione e sono praticabili anche con automobili utilitarie. Arrivati in località Sambuco occorre proseguire a piedi seguendo il sentiero pedonale che conduce al fiume. Raggiunto quest’ultimo l’escursione si svolge in salita. Purtroppo, come nei tratti precedenti, anche qui la vegetazione fluviale è molto fitta e intricata. La sua esuberanza, unitamente alla struttura del torrente, oppone al cammino un serio ostacolo che rende il percorso lento e fastidioso. Non ci sono grosse difficoltà legate a impedimenti rocciosi o a grandi salti, né a canali, piscine e gole impossibili da superare, ma la presenza della vegetazione è talmente invasiva da costituire una considerevole prova di pazienza e di buona volontà. Il percorso documentato oggi non copre tutto il cammino del fiume in quanto le difficoltà di avanzamento ci hanno impedito di andare avanti fino in fondo. Inoltre, non essendoci vie di ritorno alternative e meno impegnative si è costretti a ripercorrere il fiume anche in discesa, perdendo così molto tempo. Dal punto di vista paesaggistico il Torrente non offre grandi vedute a causa della struttura chiusa del vallone al cui interno esso si muove. Il verde lussureggiante tappezza ogni angolo del territorio circostante e forma una distesa uniforme che contrasta solo con il blu del cielo soprastante e con il colore scuro delle rocce del fiume. L’ambiente naturale si presenta intatto, esente da qualsiasi contaminazione macroscopica, molto simile a un Eden ricco di vita e di bellezza. Il fiume scorre all’interno di questo regno come via che porta armonia, pace, serenità, salute e bellezza. L’assedio della vegetazione circostante nasconde sotto la volta del fitto bosco le evoluzioni compiute dal torrente durante il suo percorso. Piscine e cascatelle, insieme a rocce e a massi, animano l’arredo naturale della valle attribuendo alla stessa fascino e luce. La monotonia del verde compatto del bosco è così rallegrata e ravvivata dalla presenza del fiume e delle rocce che ne segnano il suo tragitto. Le zone più interessanti propongono salti di modesta altezza e piscine di piccole dimensioni, inseriti in un ambiente roccioso di grande pregio. In particolare segnaliamo nella zona più alta del tragitto effettuato un contesto di massi e rocce di notevoli dimensioni che con aspetto monumentale e fortemente coreografico formano una splendida cornice. E’ questo mutevole gioco di composizioni miste, tipico delle fiumare di Caronia, che esercita attrazione e interesse nell’escursionista. Il fascino della natura e la sua incantevole bellezza proiettano l’anima nella dimensione della pace e della serenità, facendole gustare il sapore della contemplazione e indirizzandola nella dimensione dell’incontro con il Creatore. Questo ultimo passaggio completa il cammino e conferisce ad esso e alla vita il suo reale significato, trasportando l’uomo nella logica della sapienza e dell’amore.
Capo d’Orlando, 06/01/2014
Dario Sirna.
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Torrente Cannella – Quarto tratto
Siamo ancora nel Torrente Cannella, ed esattamente nel suo tratto centrale, con lo scopo di riuscire a documentare la parte alta di questo selvaggio corso d’acqua di Caronia. L’impresa è alquanto ardua a causa dell’elevata impraticabilità del posto. Per raggiungere questo tratto di fiume consigliamo vivamente di sfruttare la pista forestale che serve le frazioni Sambuco e La Noce, site oltre il ponte sul torrente Rubino. Le suddette piste sono collegate alla Strada Provinciale che da Caronia sale a Capizzi, si trovano in un discreto stato di conservazione e sono praticabili anche con automobili utilitarie. Arrivati in località Sambuco occorre proseguire a piedi seguendo il sentiero pedonale che conduce al fiume. Raggiunto quest’ultimo l’escursione si svolge in salita. Purtroppo, come nei tratti precedenti, anche qui la vegetazione fluviale è molto fitta e intricata. La sua esuberanza, unitamente alla struttura del torrente, oppone al cammino un serio ostacolo che rende il percorso lento e fastidioso. Non ci sono grosse difficoltà legate a impedimenti rocciosi o a grandi salti, né a canali, piscine e gole impossibili da superare, ma la presenza della vegetazione è talmente invasiva da costituire una considerevole prova di pazienza e di buona volontà. Il percorso documentato oggi non copre tutto il cammino del fiume in quanto le difficoltà di avanzamento ci hanno impedito di andare avanti fino in fondo. Inoltre, non essendoci vie di ritorno alternative e meno impegnative si è costretti a ripercorrere il fiume anche in discesa, perdendo così molto tempo. Dal punto di vista paesaggistico il Torrente non offre grandi vedute a causa della struttura chiusa del vallone al cui interno esso si muove. Il verde lussureggiante tappezza ogni angolo del territorio circostante e forma una distesa uniforme che contrasta solo con il blu del cielo soprastante e con il colore scuro delle rocce del fiume. L’ambiente naturale si presenta intatto, esente da qualsiasi contaminazione macroscopica, molto simile a un Eden ricco di vita e di bellezza. Il fiume scorre all’interno di questo regno come via che porta armonia, pace, serenità, salute e bellezza. L’assedio della vegetazione circostante nasconde sotto la volta del fitto bosco le evoluzioni compiute dal torrente durante il suo percorso. Piscine e cascatelle, insieme a rocce e a massi, animano l’arredo naturale della valle attribuendo alla stessa fascino e luce. La monotonia del verde compatto del bosco è così rallegrata e ravvivata dalla presenza del fiume e delle rocce che ne segnano il suo tragitto. Le zone più interessanti propongono salti di modesta altezza e piscine di piccole dimensioni, inseriti in un ambiente roccioso di grande pregio. In particolare segnaliamo nella zona più alta del tragitto effettuato un contesto di massi e rocce di notevoli dimensioni che con aspetto monumentale e fortemente coreografico formano una splendida cornice. E’ questo mutevole gioco di composizioni miste, tipico delle fiumare di Caronia, che esercita attrazione e interesse nell’escursionista. Il fascino della natura e la sua incantevole bellezza proiettano l’anima nella dimensione della pace e della serenità, facendole gustare il sapore della contemplazione e indirizzandola nella dimensione dell’incontro con il Creatore. Questo ultimo passaggio completa il cammino e conferisce ad esso e alla vita il suo reale significato, trasportando l’uomo nella logica della sapienza e dell’amore.
Capo d’Orlando, 06/01/2014
Dario Sirna.
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