CARONIA – TORRENTE CANNELLA – PRIMO TRATTO

LA RISALITA DEL TORRENTE CANNELLA – PRIMO TRATTO

Il torrente Cannella è uno dei due affluenti principali del Torrente Caronia. Esso raccoglie le acque del  versante occidentale della grande vallata che si snoda nell’entroterra di questo bacino idrico. Delle tantissime arterie fluviali che compongono la maglia idrografica di territorio che si sviluppa a monte del fiume Caronia questo torrente è uno dei più importanti.

Sono le sue acque che mescolandosi a quelle del torrente Sampieri alimentano la portata del Caronia e garantiscono l’esistenza di quest’ultimo. L’accesso al torrente è molto difficile in quanto non esistono  arterie stradali che lo raggiungono. Questo torrente si trova proprio nel cuore più selvaggio e meno esplorato del territorio de Comune di Caronia. Esistono due possibilità per raggiungere tale torrente. La prima prevede la risalita di tutto il corso del Caronia, in tal caso l’impresa è molto lunga e difficile in quanto prevede l’attraversamento di punti pericolosi, come la gola del Mulino e lo Stretto delle Capre. Questo cammino è improponibile a causa dei tempi eccessivamente lunghi che sono necessari per raggiungere  e lasciare il posto, a meno che non si decida di trascorrere vari giorni nel torrente accampandosi nelle tende. Meno impegnativo e meno lungo è il percorso che entra dalla contrata Pomo, sulla provinciale che collega Caronia con Capizzi. Raggiunta la portella Pomo, in corrispondenza della fontana  occorre immettersi sulla pista forestale che scende verso il fiume. Mantenendosi sempre sulla destra si raggiunge L’altopiano che sovrasta la contrada Sampieri. Qui, parcheggiata la macchina, a piedi si scende nel Torrente Sampieri, sfruttando una pista sterrata che scende giù fino al letto del fiume. L’ultimo tratto è un sentiero tracciato dal passaggio delle capre. Raggiunto il torrente Sampieri occorre spostarsi a destra ridiscendendo il fiume fino ad arrivare all’innesto del Torrente Cannella. Le due fiumare unendosi danno vita al Torrente Caronia. Il tragitto da effettuare a piedi all’interno del Sampieri per raggiungere il Cannella è di oltre un’ora. Attenzione che a causa della fitta vegetazione fluviale il punto di innesto del Torrente Cannella è quasi irriconoscibile, in quanto sommerso dal verde fitto e intricato della vegetazione. A tale scopo conviene seguire l’andamento del versante ovest del vallone Sampieri, fino ad intercettare il vallone Cannella. Solo in questo modo si riesce a individuare questo torrente, altrimenti invisibile. L’escursione richiede  l’utilizzo degli stivali alti, essa è molto difficile e non consigliata a bambini e persone non allenate. La durezza del cammino, la sua lunghezza, e le energie in gioco, rendono questo percorso idoneo solo a soggetti molto motivati. A scoraggiare l’escursionista è inoltre il fastidio creato dalla vegetazione fluviale che invade il letto del Cannella. La presenza dei salici è talmente elevata da rallentare notevolmente l’avanzamento a causa dell’ostacolo opposto dai rami degli alberi. Trattandosi di un vallone molto stretto e molto alberato i suoi versanti laterali sono impraticabili a causa delle pendenze dei ripidissimi pendii che lo caratterizzano. Inoltre strapiombi  e rocce  si alternano in continuazione a fitte macchie di rovi e arbusti. Molto difficile è anche l’individuazione del punto di uscita dal torrente, per il quale noi ci siamo serviti dell’intuito più che della conoscenza, ben sapendo però che il fiume tramite la località Sambuco si collega alla pista forestale che serve le fattorie di contrada La Noce. Questo punto è veramente difficile da individuare in quanto non esistono riferimenti e non ci sono segnali nel fiume che danno indicazioni utili. Prima di affrontare questo percorso conviene studiarsi molto bene il fiume con le immagini del satellite, altrimenti è preferibile effettuare il tragitto in questione all’inverso, ossia in discesa, partendo proprio dalla località La Noce. Questa terza possibilità è sicuramente meno difficile per quel che riguarda l’orientamento, ma è anche la più pesante, perché costringe l’escursionista ad affrontare un lunghissimo cammino in salita alla fine dell’escursione. In ogni caso, se non si utilizzano due automobili, la distanza da coprire per ritornare indietro è molto lunga. Un’ultima possibilità consiste nel ritornare indietro dal torrente stesso. Anche questa soluzione è molto faticosa e lunga. Il torrente Cannella rispetto agli altri torrenti di Caronia si presenta meno affascinante, ma più ricco di verde e di vegetazione. Le rocce di arenaria sono una presenza costante  anche in questo corso d’acqua ed è sempre grazie ad esse che il fiume regala evoluzioni di elevato pregio naturale e ambientale, ma le dimensioni del tutto, rispetto agli altri torrenti, sono notevolmente  ridotte.  Risalendo il primo tratto, quello oggetto di questa pubblicazione, si incontrano vari punti di interesse, tra i quali segnaliamo un canale roccioso basso e lungo, scavato dalla portata erosiva delle acque in un letto di morbida arenaria. Le rocce di questa zona del territorio di Caronia sono meno colorate e meno appariscenti di quelle delle limitrofe zone del Sampieri e di tutti i corsi d’acqua che si sviluppano verso est. I canali rocciosi che si incontrano lungo la risalita del fiume sono numerosi e sono intervallati da tratti in cui il greto è formato da sabbia e da massi di piccole dimensioni, o da tratti in cui le pareti delle sponde laterali del vallone si innalzano a strapiombo sulle sponde del torrente formando delle piccole ed affascinanti gole. L’escursione offre molti spunti fotografici, dovuti non solo alla bellezza del paesaggio, ma anche alla espressione piuttosto viva della natura. Lungo il percorso si incontrano numerose specie animali e ittiche che popolano il fiume ed esemplari interessanti della flora locale. Pochi punti offrono vedute panoramiche, essendo lo sguardo sempre imprigionato dalle strette pendici del vallone e costretto a dimorare al suo interno. Le difficoltà di percorrono offrono invece numerose occasioni per sperimentare il gusto dell’avventura e della sfida con se stessi e con le proprie capacità, intese non solo come capacità fisiche, ma anche e soprattutto come capacità psicologiche. Gli aspetti che vengono  fortemente messi alla prova sono la pazienza e le motivazioni. Ci vuole proprio tanta calma e tanta passione per addentrasi in un cammino continuamente ostacolato da mille difficoltà. Questo aspetto, impegnando molto l’escursionista, spesso distrae il cammino dalla sua funzione contemplativa, che in queste particolari condizioni va ricercata e alimentata durante le soste nei punti più affascinati. Raccomandiamo pertanto di non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà del percorso e di approfittare delle soste per abbandonarsi a profonde meditazioni interiori e spirituali, attraverso le quali il creato conduce alla gioia dell’incontro con il Creatore.

 

Capo d’Orlando, 13/12/2013

Dario Sirna.

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