CARONIA: LE BELLEZZE DEL BOSCO NEL VALLONE NICOLETTA
Durante l’escursione compiuta nel torrente Nicoletta di Caronia abbiamo incontrato alcuni esemplari maestosi di quercia da sughero che hanno attirato la nostra attenzione al punto da indurci a fermarci per ammirarli e fotografarli. Tutta la vallata in cui scorre il bellissimo torrente Nicoletta è ammantata da una coltre fitta, compatta e uniforme di sugheri e querce. |
I sugheri sono predominanti e conferiscono all’ambiente naturale una bellezza unica, antica e classicheggiante. Percorrendo la strada di Badetta abbiamo attraversato per vari chilometri un fitto bosco di sugheri e abbiamo notato che alcuni fondi al cui interno si sviluppa il bosco sono stati arati con mezzo meccanico. Tale particolare è indice una cura e di un’attenzione non indifferente da parte dei proprietari dei suddetti terreni nei confronti di tali alberi. Probabilmente i sugheri con la loro preziosa corteccia costituiscono una fonte economica vantaggiosa e comunque meritevole di attenzione. Tutta la montagna attraversata è uniformemente ricoperta di alberi di sughero, mentre le zone scoperte sono del tutto inesistenti. La conservazione di questo bosco è avvenuta sicuramente per volontà dell’uomo. Tale scelta si è rivelata corretta e sapiente, in quanto è riuscita a trasmetterci una natura ricca, sana, lussureggiante, formosa e corposa, oltre che bella e seducente. Grazie a questa intelligente scelta abbiamo oggi la possibilità di ammirare esemplari magnifici di questa preziosa pianta sempreverde. Tali esemplari si trovano sparsi un po’ ovunque in mezzo ad esemplari di tutte le età, dalla pianta appena germinata, alla pianta di 20-30 anni. Il sughero è una pianta dalla crescita molto lenta e dalla vita abbastanza lunga. Sopporta bene tutte le difficoltà climatiche della nostra isola e si adatta meglio alle quote medio basse. Nel reportage che segue la maggior parte delle foto sono relative ad un unico esemplare di grandi dimensioni e dalla forma del tutto originale. Si tratta di una pianta molto antica, ma in ottima salute, cresciuta su una parete verticale. Tale particolare posizione ha fatto sviluppare le chiome, i rami e il tronco principale in direzione orizzontale. L’albero nella sua parte più bassa è perciò coricato, mentre successivamente piega verso l’alto, innalzandosi per diverse decine di metri. Dall’unico tronco di base si ramificano ad una certa altezza diversi fusti principali ognuno dei quali ha una sua ben precisa direzione, in modo da creare una chioma sferica compatta e uniforme. Data la posizione di crescita alcuni di questi fusti hanno assunto una forma originalissima, estendendosi in orizzontale per diverse decine di metri. Altri ancora piegano addirittura verso il basso per riempire con le loro ricche fronde il sottostante vuoto. I fusti più grossi e robusti sono quelli che si dirigono verso il cielo, ove svettano in cerca di luce da catturare dalla volta celeste. La loro imponente e solida struttura sembra proprio una scala che si innalza, sfidando la gravità terrestre, per rispondere al richiamo della luce e della vita. Il sughero è un sempreverde a piccola foglia scura e lucida. Il suo manto è simile ad un velluto ricamato che innalzato dai rami più robusti verso il sole ricade poi in basso con un notevole effetto piangente. L’albero contrappone la rusticità dei rugosi tronchi ricoperti di sughero alla raffinatezza ed eleganza delle chiome libere. Gli esemplari secolari sono un vero e proprio capolavoro della natura, formatisi giorno dopo giorno, aggiungendo con grande maestria e laboriosità un centimetro alla volta. Anno dopo anno ogni centimetro di crescita effettuato è stato modellato, irrobustito e consolidato nella sua originalissima forma per giungere ad un risultato finale che solo nel corso dei decenni manifesta il disegno e il progetto di chi l’ha ideato. La bellezza di questa essenza del bosco è una bellezza che può essere ammirata nel suo splendore e nella sua completezza solo negli esemplari di una certa età. Nella maturità quest’albero acquista un’avvenenza che non può essere ricondotta che ad una giovinezza nascosta e a noi sconosciuta. Tutta la vallata in questione è ricca di numerosissimi esemplari straordinariamente belli e affascinanti che con la loro presenza conferiscono al bosco un’importanza regale. La loro bellezza spicca in mezzo alle chiome più giovani per vigore, robustezza ed eleganza. Tali esemplari hanno il grande fascino di una virilità tutta vegetale, che si impone nel bosco per perpetuare la continuazione della specie. La vallata ci introduce in un regno di splendore, di pace e di serenità che conquista l’anima mettendola a suo agio, facendola sentire accolta e amata. Il bosco si trasforma in un vero e proprio giardino ove tutto ci parla di Dio. Ogni essere vive proteso verso Dio, traendo la da Lui forza, bellezza e vita. E’ un creato contemplativo ove la mano dell’uomo non ha ancora disturbato l’idillio millenario esistente tra Cielo e Terra, ove è ancora possibile introdursi nell’armonia del cosmo partecipando alla lode che incessantemente dal creato sale al Creatore in segno di gratitudine e di amore.
Capo d’Orlando, 28/11/2012
Dario Sirna