TORRENTE NICOLETTA – IL PONTE ROMANO
Siamo a Caronia, sul Torrente Nicoletta e ci proponiamo di documentare la bellezza di questo fiume nel tratto che si sviluppa intorno al Ponte Romano. Per accedere alla zona occorre seguire il percorso della strada Badetta, fino ad incontrare il suddetto torrente in corrispondenza del nuovo ponte in cemento armato. |
Affacciandosi da questa struttura, a valle si può ammirare in tutta la sua bellezza e integrità il ponte romano. La struttura ha una caratteristica forma ad arco sormontata da un passamano in muratura di forma geometrica, triangolare, con lo spigolo più alto al centro. Sul lato monte invece si può ammirare la bellezza affascinate del torrente, che traforando il verde copioso e fitto della sughereta, si porta a valle in un cammino costellato di tanti elementi megalitici naturali. La suggestione del posto, alimentata contemporaneamente dal ponte e dal fiume, ci impone di scendere immediatamente nel letto del torrente e di goderne tutta la sua bellezza. Scendiamo dapprima verso il ponte e da qui risaliamo il corso d’acqua per un bel tratto. Il ponte si presenta in perfette condizioni strutturali, non sembra essere destabilizzato, non presenta crepe, né cedimenti. La sua antica bellezza si armonizza col il gusto romantico di questa bella vallata, creando un’atmosfera idilliaca. La sua particolare forma, la sua antica e perfetta fattura in muratura, la presenza di un ambiente naturale intatto e apparentemente vergine, la totale assenza di qualsiasi segno di civiltà moderna ( a parte il nuovo ponte), ci proiettano con la mente alle epoche passate, creando, addirittura, un’atmosfera pastorale, simile a quella dei presepi. Nell’immenso mare verde del bosco di sughero il fiume avanza come un grande principe in alta uniforme, ricolmo di medaglie e trionfante di gloria. Tutta la foresta si inchina al suo cospetto allargandosi e allontanandosi da lui per consentirne il passaggio. La folla gremita degli alberi si accalca verso il prode condottiero per ammirarne la bellezza. Le cime dei sugheri si proiettano nello spazio e, innalzandosi sulla valle in cerca di una visuale senza ostacoli, emergono e si prostrano di fronte al grande sovrano in segno di rispetto e di fedeltà. Uno spettacolo affascinante che coinvolge anche noi. Andiamo incontro a sua maestà, nelle cui vene scorre il blu delle limpide acque dei Nebrodi. Il Ponte con il suo meraviglioso arco sembra una porta trionfale eretta proprio per segnare l’ingresso vittorioso del valoroso principe all’interno della città verde. Le acque del torrente sono placide, ma sul greto sono numerosissimi i segni di una forza nascosta che si scatena al momento opportuno e che nessuno riesce a dominare. I grandi massi di arenaria, con le loro spettacolari forme arrotondate, sono la testimonianza più evidente di tale potenza. Data la totale assenza nei versanti attigui della valle di formazioni rocciose, sembra plausibile ipotizzare che essi siano stati rotolati a valle nel corso dei millenni dalla forza travolgente delle acque in piena e che la loro provenienza sia riconducibile alle zone a monte. Lo scenario dei massi, che come guardie svizzere impassibili e ligie scortano con le loro meravigliose livree il grande sovrano nel suo passaggio a valle, crea una prospettiva molto interessante e particolarmente armoniosa. Il fiume è un gioiello prezioso inserito all’interno di un tesoro inestimabile, il cui splendore si irradia verso il cielo e il mondo esterno dal verde intenso e compatto del fitto bosco. Passeggiare in mezzo a queste straordinarie bellezze naturali, in un regno incontaminato, lontano dai rumori e dai colori del mondo moderno è un grande e sicuro ristoro per l’anima e per il corpo. Qui la voce della natura è indisturbata e il suo dominio è ancora incontrastato. L’ambiente puro e splendente ci richiama al contatto con il creato, ci spinge a tentare di ristabilire l’antico rapporto che ci legava ad esso. Un rapporto di dipendenza e di rispetto di cui l’uomo non può e non deve fare a meno. In tale rapporto con il creato si inserisce e sviluppa anche il rapporto personale e intimo con il Creatore. Dio ci ha consegnato un regno di bellezza, di potenza e di amore, concedendoci con esso ogni elemento necessario al nostro benessere corporale e spirituale. Fuori da tale dimensione l’uomo perde anche il contatto con Dio, inserendosi in una realtà virtuale che crea falsi miti e procura solo pericolose delusioni. Staccarsi dalla natura equivale a separarsi da quella parte di noi stessi che ci assicura equilibrio, energia, forza, coscienza e salute. Spesso abbiamo la convinzione di coltivare questo nostro rapporto con il mondo che ci circonda, ma è solo venendo in posti come questo che si può capire cosa significa veramente relazionarsi con il creato e con Dio. Il fiume Nicoletta è un’oasi di paradiso, un giardino regale, un angolo nascosto di meraviglie e di emozioni. Qui la voce dell’uomo che grida le brutture delle sue azioni e dei suoi comportamenti non può entrare e se entra è immediatamente sopraffatta da una voce superiore che si impone allo spirito, zittendolo e riconducendolo al mondo della contemplazione pura. I nostri pensieri e i nostri affanni, per quanto gravi e difficili possano essere non hanno accesso nella gaudente valle del fiume Nicoletta, ove l’anima è immediatamente accolta dallo stupore e dalla bellezza. Dall’inizio alla fine essa viene sollevata in alto per essere ricolmata di continue attenzioni e di grandi omaggi. Dalle sede terrestre essa viene proiettata alla sede celeste per incontrare Dio, per ammirarne il suo splendore, per conoscerne le sue opere, i suoi prodigi e soprattutto il suo immenso amore per l’uomo. Lodiamo e ringraziamo il Creatore per il grande dono concessoci con l’escursione di oggi.
Capo d’Orlando, 11/12/2012
Dario Sirna.