IL COSTONE ROCCIOSO DELLA FONTANA DELL’ANGELO DI CARONIA
Durante le escursioni effettuate nel Vallone Cardoneta di Caronia oltre alla bellezza del fiume e delle sue cascate abbiamo documentato il fascino dell’ambiente naturale interno al vallone stesso. In questo contesto di straordinario interesse abbiamo concentrato la nostra attenzione su un costone roccioso molto particolare sia per conformazione, sia per colore, sia per struttura. |
Tale costone roccioso occupa il versante ovest del Vallone proprio in corrispondenza del grande salto della Fontana dell’Angelo. Si tratta di una formazione rocciosa alta le cui pareti fortemente tinteggiate di giallo attirano l’attenzione del visitatore già da lontano e conferiscono all’ambiente un ulteriore pregio. Le rocce in questione, che di per sé sono già un elemento ambientale di notevole valore, inserite nella cornice della cascata impreziosiscono notevolmente questo tratto del Vallone accrescendone il fascino. Per descrivere attentamente e senza torti la grande bellezza della Fontana dell’Angelo non possiamo limitarci a considerare solo il percorso del fiume e della cascata, vista in tutti i suoi dettagli, ma dobbiamo necessariamente prendere in giusta considerazione anche tutti gli altri elementi naturali che sono presenti sul posto con un ruolo che pur non essendo centrale, non è comunque secondario. Il costone si innalza proprio in corrispondenza del grande baratro in cui improvvisamente il fiume precipita, perdendosi nel vuoto. Esso è accessibile dalla sponda ovest del fiume, a monte della cascata. L’accesso che conduce al costone non è in sicurezza, pur non presentando notevoli difficoltà di percorso. Una piccola scarpata, formata dalla minuta disgregazione delle rocce, ricopre la parte bassa del costone e costituisce perciò la rampa naturale di accesso allo stesso. Le pendenze di questa rampa sono molto accentuate, il loro fondo non è stabile e, soprattutto esse presentano il grande inconveniente di sporgere direttamente nel profondo baratro in cui precipitano le acque del fiume. La totale assenza di vegetazione, di staccionate e di qualsiasi barriera di protezione costituisce un rischio non indifferente, da valutare attentamente, noi in base all’esperienza effettuata non ci sentiamo di incoraggiare nessuno nell’imitazione della suddetta impresa. Superata la scarpata e raggiunto il costone roccioso ci siamo spostati lungo tutta la sua estensione longitudinale per documentare da vicino la bellezza e i particolari di questa roccia. Tale percorso è proprio il tratto più rischioso da coprire in quanto in vari punti presenta serie difficoltà. Alle criticità effettive del cammino occorre aggiungere anche le difficoltà dovute alle vertigini, fortemente sollecitate dalla necessità di mantenere un equilibrio precario su un altissimo precipizio. Gli sforzi compiuti, le difficoltà affrontate e i rischi corsi, sono stati però ampiamente ricompensati dalla suggestione regalata dalle rocce e dalla posizione dominate guadagnata. Il costone roccioso in questione si distingue da tutte le altre rocce della zona per l’originalità del suo colore e per la sua architettura. Tutto il Vallone Cardoneta è ricco di elementi rocciosi di grande bellezza, ma tutti hanno una natura comune, quasi gemella. Queste rocce, invece, pur appartenendo alla stessa famiglia di cui portano chiaramente lo stemma distintivo del casato, differiscono dalle restanti rocce per l’esaltazione dei colori e per l’omogeneità della struttura. Il costone roccioso ha la forma di un banco di roccia dell’altezza di circa venti metri e della lunghezza di circa cinquanta metri. Sporge dalla parte alta del versante a cui appartiene collocandosi su di esso come un diadema regale che cinge la testa di un re. Il suo colore giallo intenso e la sua uniforme compattezza hanno il grande pregio di raccogliere la luce solare che scende sulla valle e di diffonderla al suo interno come il riflesso di un enorme lingotto d’oro. L’Effetto è notevolmente amplificato dai contrasti naturali con il verde intenso della sughereta, con l’azzurro forte del cielo e con lo splendore bianco delle nuvole di vapore generate dagli schizzi della sottostante cascata. Il diadema sembra posto proprio con l’intenzione di segnalare la bellezza di un’aureola di luce angelica. La Fontana dell’Angelo ha così uno stendardo, posto in cima alla vallata che domina il salto, che segnala al mondo intero la presenza di un paradiso naturale di angelica bellezza. Su questo stendardo dorato, trasportati dalle emozioni del cuore, leggiamo le parole di un inno di lode al Signore scritto dagli angeli e annunziato agli uomini attraverso l’eco della vallata. Gli angeli ci annunciano così l’amore del Signore e lo proclamano da questo regno di bellezza e di pace. Dopo aver percorso l’intero costone, prima di tornare indietro, essendoci nel contempo spostati davanti alla cascata, decidiamo di scendere nuovamente alla base della scarpata per avvicinarci il più possibile al salto della acque. La posizione raggiunta ci pone proprio di fronte alla Fontana dell’Angelo dandoci così l’impressione di poterla toccare con le mani, con il privilegio di ammirarla in tutta la sua bellezza standogli di fronte, ponendoci all’altezza delle acque che precipitano nel vuoto. L’eccezionale prospettiva goduta ci regala grandi e forti emozioni che lasciano il cuore sospeso in quel vuoto ove in mezzo alle acque sgorganti dalla Fontana gli angeli si librano in volo. Veniamo rapiti da tanta emozione e, trasportati dall’onda della contemplazione, rivolgiamo il nostro sguardo alla vera Bellezza del cielo per ringraziala di tanta benevolenza.
Capo d’Orlando 05/02/2013
Dario Sirna