CAPO MILAZZO – PISCINA DI VENERE

LA SCOGLIERA DI CAPO MILAZZO: PISCINA DI VENERE

Piscina di Venere-0034La stagione estiva, sebbene non in forma smagliante, è arrivata con il suo bel carico di  sole  e di caldo. Questi sono i giorni in cui le ore di luce prevalgono nettamente sulle tenebre della notte e il sole sull’orizzonte raggiunge la sua massima potenza e il suo splendore più efficace.

L’estate insieme alle belle giornate porta con sé il desiderio delle vacanze, delle gite, della vita all’aperto, del ritorno alla natura. Tra le mete naturali più ricercate vi sono sicuramente le coste, le spiagge, le scogliere e il mare in genere. Ovviamente il mare, insieme alla montagna di alta quota, offre il grande vantaggio di potere smorzare con i bagni la forte calura dell’aria, regalando salubre refrigerio proprio nei momenti di maggiore bisogno. Spinti dal profumo dell’estate e dall’invitante odore  che il mare spande in questa stagione abbiamo deciso di dedicare un reportage a una delle scogliere più belle ed affascinanti della Sicilia, la scogliera di Capo Milazzo. Di questa scogliera il reportage di oggi documenta solo la porzione di costa prossima alla meravigliosa Piscina di Venere. L’area in questione si trova proprio in corrispondenza della punta più estrema del Capo Milazzo. Essa addirittura  si sporge oltre la falesia su cui sorge il faro. La zona è facilmente raggiungibile, è sufficiente portarsi a Milazzo utilizzando l’uscita Porto dell’asse viario e andare sempre dritti fino alla salita del promontorio. Seguendo la segnaletica si arriva al Paradise, ove è necessario lasciare l’auto e proseguire a piedi lungo l’arteria che si dirige al faro. In tale via esiste una deviazione sul bordo sinistro, corredata di relativa segnaletica, che conduce direttamente alla Piscina di Venere. Il sentiero è abbastanza lungo e prevede il superamento di una ripida e lunga scalinata, ma è anche molto interessante dal punto di vista paesaggistico. Esso nella parte alta si snoda all’interno di un antico parco di ulivi, diligentemente gestito dalla Forestale. L’altopiano è munito di suggestivi belvedere, che si affacciano sulla sottostante scogliera, sul faro e sul blu profondo del Tirreno. A ponente questo altopiano degrada in una scarpata le cui pendenze diventano sempre più ripide avvicinandosi alla costa. Il manto verde che riveste questi pendii è una prateria di fichi d’india, di olivastri, di lentischi, e di una infinita varietà di essenze erbacee tipicamente mediterranee. L’attrezzatura necessaria a questa escursione prevede solo l’utilizzo delle scarpette da scoglio per muoversi sulle ruvide e appuntite rocce. Il cammino lungo il percorso, oltre che dal panorama, è allietato dalla presenza di stormi consistenti di uccelli marini, tra cui primeggia il gabbiano reale.     Il grido di questi uccelli attraversa l’aria e si diffonde con stridore acuto in tutta la zona riempiendo il cielo di una conversazione senza fine. La sottostante scogliera offre a questi volatili numerosi siti di nidificazione, favorendo così la formazione di una consistente colonia di tale specie.  Dopo circa dieci minuti di cammino si giunge alla Piscina di Venere. La scalinata, infatti, è stata costruita con questa specifica destinazione. La Piscina è di forma circolare, ma irregolare, presenta vaste zone poco profonde ove l’acqua del mare si presenta tiepida e invitante. La sua struttura è formata da una corona di rocce e scogli che dal promontorio si allarga verso il mare con un gioco architettonico di grande pregio naturalistico. Vari fattori contribuiscono ad elevare la bellezza di questo luogo. Innanzitutto lo splendore dei fondali, ammantati da uno fitto e ininterrotto tappeto di muschi e di organismi animali. Le praterie marine rivestono ogni scoglio e risalendo le profondità dell’abisso affiorano in superficie colonizzando tutta l’area della risacca. In questa sottile, ma lunghissima e ampia fascia costiera, il mare ci offre uno spettacolo naturale di grande bellezza e ricchezza. A stupire e incantare non sono solo le forme osservate, ma soprattutto i colori brillanti e caldi, i profumi freschi e inebrianti, e la morbidezza di questo manto vellutato dipinto dalle mille sfumature dell’oro e disegnato con inimitabile maestria. La bellezza della Piscina di Venere non si esaurisce, dunque, nella spettacolarità della scogliera e nella semplicità e omogeneità della nuda roccia, il cui effetto ambientale è sicuramente monumentale, ma si avvale altresì dell’importante componente biologica che con una abbondante presenza di pregiate specie vegetali e animali   conferisce allo specchio d’acqua una magia esotica. Dunque, mentre  il gioco dei riflessi dovuto alla geometria dell’ottica ribalta  e raddoppia  le immagini del paesaggio invadendo gli spazzi  sommersi, i lussureggianti fondali emergono dagli abissi contrapponendo ad esso  una seducente fioritura di colori e di vita. Tutto questo per dire che cielo e mare si danno appuntamento sulla terra ferma per incontrare l’occhio e il cuore dell’uomo e regalargli tutta la bellezza della creazione divina.

Capo d’Orlando, 18/06/2014

Dario Sirna.

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