CAPO D’ORLANDO – PANORAMICHE IN GRANDANGOLO
Questo reportage apparentemente non mostra nulla di nuovo e di sconosciuto. Esso è dedicato ad alcuni scorci paesaggistici di Capo d’Orlando visti con ottiche grandangolari e da punti di vista diversi da quelli ordinari. L’uso del grandangolo spinto, in questo caso il 12 mm, uno dei più potenti attualmente disponibili per Canon, dà eccellenti prestazioni che consentono di avvicinarsi parecchio al soggetto da inquadrare pur mantenendo molto ampio l’angolo del campo ottico utilizzato. |
I risultati che si ottengono con questo tipo di attrezzatura danno la possibilità di catturare nello spazio limitato di un solo fotogramma un’immagine molto più estesa di quella catturata dall’occhio umano. In tal modo, guardando attraverso il mirino della macchina fotografica, l’occhio ha una visione molto più aperta riuscendo ad includere nel suo campo visivo porzioni di spazio altrimenti incomprese. Il vantaggio dal punto di vista paesaggistico negli scatti effettuati è rilevante, specie per tutte quelle situazioni in cui le dimensioni degli spazi e dei volumi da immortalare sono tali da non potere essere catturati in condizioni ordinarie. Si ha così la possibilità di godere della visione unica di scorci altrimenti incontenibili e perciò spezzati. Le prospettive assumono contorni straordinari che permettono di vedere lo spazio con aspetti del tutto nuovi e particolarmente accattivanti. L’eccellente profondità di campo offerta dalla lente, unitamente ai punti di vista ravvicinati e alla forte convergenza delle linee prospettiche, dà una visione tridimensionale dell’ambiente molto evidente coinvolgendo direttamente l’osservatore, che sentendosi personalmente introdotto nella scena, la vive non come spettatore di un tempo statico e bloccato, ma come protagonista di un tempo dinamico che risucchia lo sguardo nello spazio, trascinandolo nell’esplorazione dei particolari più lontani e invisibili. Con questo reportage abbiamo voluto rendere omaggio alla nostra Capo d’Orlando dedicandole i primi scatti di prova effettuati con questa nuova ottica, scatti che sono stati elaborati in modo da enfatizzare le capacità artistiche della lente. Il lavoro mostra chiaramente tutte le imperfezioni di un approccio ancora fresco e poco approfondito delle tecniche utilizzate, ma dà comunque un’idea dei nuovi orizzonti aperti al nostro lavoro di documentazione dalla nuova attrezzatura, proponendoci una bellezza rinnovata e sconosciuta dei paesaggi quotidianamente offertici dalla natura che ci circonda. I fotogrammi proposti si riferiscono perciò a immagini notissime del nostro paesaggio viste con ottiche panoramiche particolari. Gli effetti che ne conseguono si riflettono sui risultati e sulle immagini, conferendo alle stesse un fascino del tutto diverso e un gusto completamente rinnovato. Ciò ci permette di comprendere quanto alte siano le capacità delle scene da noi incontrate nel corso della nostra vita di interagire con la nostra mente, con il nostro cuore e con il nostro spirito. Non sempre quello che noi vediamo è come si mostra ai nostri occhi e non sempre noi riusciamo a percepire la reale bellezza del mondo che ci circonda. Occorre liberarsi degli schemi fissi imposti al nostro cervello dalle nostre limitate conoscenze per consentire al nostro cammino di prolungarsi anche laddove la strada sembra già percorsa tutta e lo spazio da conoscere sembra finito. Il cammino non deve spostarsi solo all’interno di una dimensione finita, ma deve migrare da una dimensione all’altra viaggiando sempre nell’infinito spazio della vita. In questo cammino nuovo si riscopre se stessi e ci sente parti di un tutto che si completa solo con Dio e con le infinite espressioni dell’amore.
Capo d’Orlando, 30/12/2013
Dario Sirna.