CAPO D’ORLANDO – FESTA DELLA MADONNA

MARIA SS. DI CAPO D’ORLANDO – PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO E PROCESSIONE

Il piccolo pellegrinaggio che vi proponiamo è quello che si è svolto questa mattina sul Monte della Madonna di Capo d’Orlando. In cima al colle è stato edificato tanti secoli fa un Santuario in onore della Madonna. Il Santuario si erge nel luogo in cui è stata rinvenuto l’antico simulacro che la leggenda vuole sia stato lasciato sul posto da San Cono, molti anni dopo la sua morte.

I grandi prodigi operati da Dio in favore dei devoti della SS. Vergine Maria che ne venerarono la suddetta statuetta in breve tempo convinsero la Chiesa ad edificare sul posto l’attuale Santuario per raccogliere i fedeli sotto la protezione della Madre Celeste. Ogni anno il 22 ottobre, in segno di perenne ringraziamento a Dio per il dono ricevuto, il Santuario viene riaperto ai pellegrini per celebrare solennemente e in comunione con la Chiesa i festeggiamenti della Patrona di Capo d’Orlando, facendo così memoria dell’eccezionale ritrovamento. I pellegrini devoti della Madonna arrivano sul posto da tutto l’interland nebroideo per raggiungere a piedi la cima del colle e rendere onore alla Beata Vergine Maria. Il pellegrinaggio si svolge di mattina. Già alle prime luci dell’alba, nel chiarore del crepuscolo mattutino, la scalinata che collega il paese col Santuario si comincia ad animare di gente. Le Messe vengono celebrate dalle 6,00 alle 11,00, ad intervalli di un’ora, e sono tutte molto partecipate. Al termine della messa solenne delle 11,00, e precisamente a mezzogiorno la statua della Madonnina viene scesa in processione nel centro di Capo d’Orlando, ove è ospitata all’interno della Chiesa di Cristo Re. Noi con il reportage di oggi abbiamo voluto documentare il pellegrinaggio, la partecipazione alla solenne celebrazione Eucaristica delle 11,00 e la suddetta processione. Il pellegrinaggio per chi abita a Capo d’Orlando è breve e abbastanza facile, l’unico tratto più impegnativo e più esposto è quello della salita del colle. Il Monte ha un’altezza di circa 100 metri slm, ed è servito da una scalinata più o meno impegnativa. Il tragitto del percorso è serpeggiante, con rampe di varia lunghezza collegate tra di loro da piccoli e panoramicissimi pianerottoli. Sul Monte della Madonna abbiamo già pubblicato pochi mesi addietro un articolo abbastanza dettagliato che illustra chiaramente il suddetto percorso. Un altro articolo è stato dedicato esclusivamente al Santuario. Per i particolari su questi due argomenti vi rimandiamo a tali articoli, facilmente rintracciabili nel sito consultando le categorie di appartenenza. Il pellegrinaggio si svolge tutto in salita e propone un cammino faticoso alternato a momenti di grande sollievo spirituale. L’anima salendo sente il peso opprimente della zavorra del peccato affaticare il cuore e opprimerlo nel tentativo di indurlo a rinunciare. E’ una vera e propria lotta contro un nemico crudele che vorrebbe bloccare il pellegrino colpendolo direttamente alle gambe. Ma la strada percorsa è santa e su di essa le gocce di sudore versate non si asciugano e non vengono inghiottite e dimenticate dal silenzio della terra ma salgono a Dio insieme alle invocazioni rivolte alla Madonna per ottenerci ristoro, conforto, energie, perseveranza e coraggio, necessari per continuare il cammino. La salita dura e impegnativa ricorda la quotidiana lotta della vita contro le tentazioni e il male. Ogni gradino è un impedimento che la Grazia trasforma in prova d’amore, in palestra di crescita, in scuola di fede. La Madonna, Madre premurosissima e fedele, ci viene in soccorso, ci aiuta, ci sprona, ci ridona le forze offrendoci alla fine di ogni rampa il ristoro di uno scorcio paradisiaco. Salendo, alla fatica spesa per superare tutte le difficoltà e le contrarietà della strada si contrappone la gioia di una pace sempre più grande che dagli estremi confini del cielo e dalle sterminate distese del mare si tuffa nell’anima per sollevarla alla quiete celeste del Paradiso. Il richiamo della Madre di Dio cresce nel cuore e da bisogno impellente di serenità e di aiuto si comincia a trasformare in desiderio di purezza e di amore. Un desiderio che cresce nel cuore con il progredire del cammino e con il sollevarsi della quota. Superata una certa altezza l’anima comincia quasi quasi a restare sospesa nell’aria, desiderosa di staccarsi sempre di più dal mondo sottostante per ascendere alle vette del Paradiso. Un canto angelico invade lo spirito che diviene sempre più leggero e agile. Il desiderio del cuore infiamma tutto il corpo infondendo alle stanche membra quella forza che è necessaria per raggiungere la sommità del colle senza sentire più l’oppressione della fatica e il fastidio del calore e del sudore. Una leggera brezza accarezza il corpo e scende nell’anima per sollevarla in alto con la forza di un soffio vitale. L’irta salita che all’inizio del cammino con le sue lunghissime e ripide scalinate scoraggia il pellegrino, nel brevissimo tempo di un attimo scompare sotto i nostri piedi, dissolvendosi istantaneamente anche nei ricordi della memoria. Ora siamo sul Sacrato del Santuario e ad accoglierci c’è la Madre di Dio. Ella non è sola ma porta sulle sue braccia il Figlio di Dio. Ce lo mostra con l’orgoglio e l’amore di una madre premurosa e attenta. E’ questo il premio che Lei vuole offrirci alla fine del nostro cammino e come ricompensa per avere dato ascolto al Suo dolce richiamo. Ella dall’alto del colle ci mostra, inoltre, uno spazio infinito, non più frammentato, non più sezionato, né ridimensionato, ma intero ed unico, segno di un regno indivisibile, incrollabile ed eterno, edificato per noi da Cristo. Qui non ci sono più distanze, né separazioni o ostacoli, che ci impediscono di entrare nel regno di Dio. La porta del Regno è aperta e il suo ingresso è ampio e comodo, le pareti del tempio non esistono più, il soffitto è il Cielo, il pavimento è il mondo. Le sue stanze sono gli infiniti atri del Cielo, in ognuno di essi c’è il Sigillo dell’Agnello che ci consente di entrare come figli del Padre celeste. Entrando troviamo la Mensa apparecchiata, il Sacerdote intento a celebrare, il Cristo pronto ad offrirsi per tutti. Ascoltiamo la Parola, accogliamo nel cuore il messaggio del Sacerdote, partecipiamo all’intera celebrazione eucaristica guidati verso Cristo dall’amore di Maria e dalla sapienza della Chiesa. Grazie all’invito della Madre Celeste e all’offerta di Cristo entriamo in comunione con Dio, mentre il coro degli angeli dal Cielo si riversa sull’Altare per cantare e lodare il Signore dei signori e il Re dei re. La gloria dell’Agnello risorto avvolge tutto il tempio depositandosi nel cuore di ogni fedele, che diventa un piccolo tempio di Dio. Il dono ricevuto è grande, immenso, indescrivibile, così come grande e massimo deve essere il nostro impegno e il nostro amore per mantenerlo intatto, splendente e sempre vivo. La Madre di Dio che oggi ci ha guidato fino a qui resti sempre nel nostro cuore la Madre premurosa a cui fare continuo riferimento per crescere ancora di più in santità e nell’amore per Cristo. L’unione con Gesù, realizzata con la Santa Comunione grazie alla Chiesa e all’intercessione della Madre Celeste, ci invita mantenerci uniti al corteo che si stringe intorno alla statuetta della Santa Vergine. Non tutti, però, hanno la possibilità di salire sul colle e così la Madonna, volendo essere madre di ogni uomo del mondo e in particolare degli infermi, dei malati, degli anziani, dei bambini, degli ultimi, degli emarginati, di tutti coloro che sono in grave difficoltà e di tutti coloro che hanno perso la fede o che non l’hanno ancora abbracciata, scende dal colle del Santuario a cercare queste anime per offrire anche a loro, come a noi, il Figlio di Dio. La processione è commovente e partecipatissima. I fedeli mostrano per la Madre di Dio tutto l’amore e il rispetto che un figlio sente per la propria madre. La Madonnina è accolta nel centro di Capo d’Orlando con canti, acclamazioni, inni, lodi, applausi e preghiere che dal profondo dell’anima salgono a Dio per ringraziarlo di questo grande dono. Anche noi ci uniamo al corteo ed esultanti seguiamo la Vergine per acclamarla durante il suo trionfale ingresso  in paese.

Capo d’Orlando 22/10/2012

Dario Sirna

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