CAPO D’ORLANDO – FESTA DELLA MADONNA – IMMAGINI

FESTA DELLA MADONNA – IMMAGINI

La festa della Madonna di Capo d’Orlando  è molto sentita in tutto il territorio locale, tanto da suscitare nel centro Paladino un afflusso di fedeli considerevole dai vicini paesi della costa tirrenica e dei Nebrodi. Tale consistente partecipazione  non è un fatto nuovo, ma il risultato di un’antica tradizione che attribuiva al pellegrinaggio presso il Santuario Mariano sito sul colle del promontorio orlandino un valore straordinario.

Alla base di tale interesse c’era, e c’è, sicuramente la fede, ossia l’amore incontenibile per Dio, espresso attraverso una relazione intima con la Madonna e con Gesù. L’amore è l’unica causa capace di far muovere il mondo e di spronare l’uomo verso mete e imprese altrimenti inconcepibili e quindi irrealizzabili. Quando l’amore diventa la ragione della vita esso trasforma quest’ultima in speranza, in gioia, in forza, in azione, in sicurezza. La fede in Cristo ha trovato in Maria per numerosi secoli un punto di forza, un punto di partenza, un punto di realizzazione. Maria è la Madre del Signore e aggraziarsi la Madre significa aggraziarsi il Figlio, arrivare alla Madre significa giungere al Figlio per una via certa e infallibile. L’amore per Cristo si estende dunque anche alla Madre e trova in Lei un’alleata, una guida, una speranza in più di coronare il desiderio di essere di Dio, una pregustazione della gioia del Paradiso, un’anticipazione della bellezza eterna. Maria è specchio di Cristo, raggio della vera Luce. Come tale Ella riflette l’immagine dell’amore divino, come tale Ella veicola attraverso la sua persona tale amore permettendo a noi uomini di attingere alla Sua sorgente senza merito e già dalla misera condizione della terra. Tradotto in termini più semplici ciò significa che la Beata Vergine Maria è per ognuno di noi una certezza cui fare riferimento per esternare il nostro amore a Dio, per esprimere e dare forma alla nostra fede, per accedere ai tesori dell’amicizia con il Signore, per presentare le nostre suppliche, per avanzare le nostre richieste, per crescere nell’amore, per imparare ad amare, per conoscere Dio e la Parola, per chiedere miracoli e prodigi, per essere aiutati nell’impossibile, per trovare speranza laddove il mondo ha tolto ogni speranza, per acquisire quelle forze che da noi stessi non possediamo, per chiedere perdono delle nostre colpe, per presentare atti di misericordia, per fare penitenza, per offrire il nostro cuore e tutta la nostra vita, per consacrarci a Dio, per vivere le beatitudini, per dare un senso, un valore e gusto al nostro tempo, per riempire di eternità la nostra esistenza. Le ragioni che ci spingono a cercare le braccia di Maria e a rifugiarci nel suo seno e sotto la sua protezione materna sono infinite, ma tutte sono connesse alla inevitabile esigenza dell’uomo di nutrirsi continuamente di amore. E’ ovvio, allora, che un luogo come il Santuario Mariano di Capo d’Orlando non può passare inosservato agli occhi dei fedeli. Grazie ai prodigi miracolosi compiuti qui dall’intercessione della Madre di Dio questo luogo è santo per eccellenza ed è perciò un polo di attrazione altissimo per ogni cristiano. Il flusso dei fedeli al colle che sulla cima ospita  il Santuario è storico. Esso si intensifica e raggiunge la sua massima espressione il 22 ottobre di ogni anno, giorno in cui si celebrano i festeggiamenti in onore della Madonna. Questo flusso di gente, come ogni altro flusso di persone, oltre a suscitare un interesse spirituale, da sempre ha suscitato anche un interesse profano, un interesse cioè legato a questioni che con la religione non hanno nulla a che fare. Il punto di incontro di grandi masse di persone è infatti un’occasione unica per fare affari di carattere economico. Così, come anticamente alla festa religiosa era associata la fiera degli animali, oggi alla stessa festa è associato un immenso mercato all’interno del quale è possibile trovare di tutto e di più. La potenzialità di tale mercato richiama infatti non solo un numero infinito di compratori, ma anche un numero vastissimo e assortito di venditori. Le vie del paese vengono chiuse al transito automobilistico e vengono trasformate in un immenso centro commerciale animato da espositori provenienti da tutte le parti d’Italia e persino dall’estero. Ogni via è illuminata con luminarie elettriche dalle forme artistiche e monumentali. I grandi archi di luce formano delle vere e proprie gallerie, sotto le cui volte si svolge la festa. Colori e luci brillano all’impazzata in una gara di bellezza che ha lo scopo di attrarre a sé il maggior numero di potenziali compratori. Le bancarelle offrono di tutto, dai giocattoli per i bambini ai dolci della festa, dal vestiario ai casalinghi, dalle piante ai tappeti, dalla bigiotteria alle stoviglie, dalle novità dell’anno ai prodotti dell’artigianato locale ed estero, dagli animali domestici ai mobili, ai quadri, ai lampadari etc..  Annesso al mercato c’è pure un parco giostre ove è possibile assaporare in profondità il gusto dell’adrenalina pura. Anticamente la festa non aveva questo aspetto profano, o meglio nessuno osava sfruttare l’occasione della festa senza prima rendere omaggio alla Madonna e a Dio per il dono della fede e per il dono di Cristo. Oggi, purtroppo, c’è un’altissima percentuale di presenze, specie di quelle giovanili, che non conosce neanche il volto del simulacro venerato. Ma questo non significa affatto che  la Madre di Dio  non trovi in mezzo alla confusione e alla distrazione del mondo un modo per rendersi sempre vicina a queste persone e per offrire prontamente  il suo amore quando esso le sarà chiesto. La speranza non viene dall’uomo, ma da Dio e Maria, Madre della Chiesa, è sicuramente è un faro sempre splendente nel mare agitato della vita. Nessuno da se stesso è capace di salvarsi, nessuno da se stesso è capace di avere fede, nessuno da se stesso trova la speranza, è sempre Dio che ci viene incontro,  è Dio che sa come raggiungerci, è Dio che non ci abbandona mai, è Dio che trova in noi la via per condurci a Lui e per consegnarci il suo Amore eterno.   Le luci della festa si spengono già dalla mezzanotte del 22, il mercato si trasforma in un ammasso di spazzatura, le bancarelle vengono smontate, i commercianti vanno via, le giostre si fermano e tutta l’allegria della festa svanisce in un attimo, la luce di Dio invece è eterna, essa brilla per ciascuno di noi senza sosta e senza incertezze, perché  immutabile, gratuito e disinteressato è l’amore con cui il Signore ci chiama alla felicità vera.

Capo d’Orlando, 22/10/2013

Dario Sirna.

 

 

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