CAPO D’ORLANDO – DALLE LUCI DEL TRAMONTO ALLE LUCI DELLA SERA

CAPO D’ORLANDO – ATMOSFERE CREPUSCOLARI AUTUNNALI

Le foto pubblicate nella galleria fotografica annessa a questo articolo sono state scattate dal Monte della Madonna, Capo d’Orlando, e si riferiscono alle atmosfere di luce che hanno caratterizzato le ore del tramonto, del crepuscolo e della sera di ieri.

Le condizioni atmosferiche, la posizione geografica del Sole e il clima autunnale hanno contribuito favorevolmente alla selezione ed esaltazione delle  frequenze calde dello spettro solare, cosicché già dal tardo pomeriggio di ieri la volta celeste ha assunto toni marcati che con il trascorrere delle ore sono stati ulteriormente filtrati a tutto vantaggio della componente rossa. Il fenomeno è tipico della stagione autunnale e, nel caso in questione, è stato ulteriormente accentuato dalle condizioni meteorologiche del cielo. In questa stagione il tramonto si sposta nel quadrante di ponente, ove l’orizzonte è occupato dalle sagome montuose della costa settentrionale della Sicilia. Il quadrante occidentale è anche il quadrante da cui generalmente provengono i corpi nuvolosi a causa del loro spostamento zonale, dovuto all’accelerazione rotazionale del globo terrestre. Ciò significa che quando un vortice atmosferico si avvicina verso la Sicilia questa risulta interessata inizialmente dalle correnti sciroccali. Tali correnti creano flussi perturbati con direttrice sud/nord  le quali hanno un apparente moto stazionario. In tali contesti il cielo risulta suddiviso in zone in parte occupate dalle nubi e in parte libere da formazioni compatte ed estese. Queste zone si mantengono all’interno di rigidi confini che permangono inalterati fino a quando il flusso sciroccale risulta attivo. Inoltre le formazioni nuvolose tipiche di queste condizioni atmosferiche sono molto alte e stratificate, esse pertanto non interferiscono con i rilievi montuosi ma si pongono al di sopra degli stessi. Ciò permette ai raggi solari obliqui che provengono  dalle aree serene di passare al di sotto delle nuvole e di raggiungere la superficie terrestre anche in corrispondenza delle coperture nuvolose. Nelle formazioni nuvolose da scirocco il confine tra l’area coperta e quella serena passa sulla direttrice della costa tirrenica della Sicilia, a ovest di Capo d’Orlando, cosicché tutte le aree che si sviluppano a est della valle del Fitalia sono interessate dalla copertura nuvolosa, mentre quelle che si sviluppano ad ovest della stessa sono generalmente soleggiate e serene. In queste condizioni, nelle ore del tramonto, quando cioè la sfera del Sole si comincia ad abbassare sulla linea dell’orizzonte, i raggi solari si trovano ad interferire con due ostacoli. In basso essi sono bloccati dalle sagome montuose delle Madonie e dei Nebrodi, in alto essi sono fermati dalla copertura nuvolosa. Pertanto nel cielo rimane libera una finestra dalla posizione e forma molto  particolare. Questa finestra è come l’apertura di un obiettivo, essa tende a chiudere il fascio luminoso ed aziona nel contempo un filtro che ha la capacità di bloccare le componenti fredde dei colori della luce, lasciando passare solo quelle calde. Il fenomeno si accentua con l’abbassarsi del sole e assume la sua massima espressione dopo la discesa di tale stella sotto la linea dell’orizzonte. In questo caso, infatti rimangono attivi dei raggi che illuminano solo la volta celeste. Essi incontrando le nubi hanno la capacita di illuminare queste ultime e di farsi riflettere sulla terra dalle loro superfici. Ne consegue che il riverbero rosso acceso di tali nuvole ha la forza di illuminare l’atmosfera ancora per diverso tempo dopo il tramonto del sole. Le ore pomeridiane durante le giornate di scirocco sono perciò caratterizzate da atmosfere luminose molto particolari. La luce bianca con il trascorrere delle ore comincia a perdere lentamente le sue componenti azzurre, assumendo colori che dal giallo intenso virano all’arancio e al rosso bruno. Questo gioco di luci diventa particolarmente affascinate sulla superficie del mare, ove le brezze, increspando la pelle dell’acqua, creano effetti vellutati e metallici particolarmente suggestivi e surreali. Lo spettacolo fornito dal promontorio di Capo d’Orlando offre un supplemento dovuto alla presenza delle sfolgoranti luci del paese. Nell’ora crepuscolare, mentre le tinte rosse cedono il loro posto alle tinte azzurre e blu del cielo, le luci bionde del centro abitato si intensificano e sullo sfondo cupo del suolo emergono come un manto di stelle. Queste luci con il trascorrere del tempo e lo spegnersi della volta celeste diventano le uniche protagoniste dello spazio. Esse con la forza ricevuta dal loro confronto con le tenebre trasformano il paese in un gioiello tempestato di brillanti e adagiato in un cofanetto rivestito di velluto nero. Nell’ora del crepuscolo le atmosfere che dipingono il paesaggio generato da un flusso sciroccale attivo sono senza dubbio l’espressione più surreale del nostro cielo. Le fiamme rosso acceso sembrano incendiare e bruciare spaventosamente tutta la volta celeste. Le nubi si trasformano in lingue di fuoco dall’aspetto infernale, ma questa apparenza apocalittica del mondo ha un effetto del tutto opposto a quello che  a prima vista si potrebbe percepire.  In questo contesto spaventoso e affascinate, minaccioso ma innocuo, si comprende il vero significato della pace.  Questa parola nel corso della nostra vita e della storia dell’umanità ha assunto vari significati essendo essa ora espressione della fratellanza dei popoli, ora espressione della serenità interiore, ora espressione della convivenza democratica, ora espressione dell’armonia familiare, ora espressione dell’intesa di coppia, ora espressione della salute fisica e corporale, ora espressione della vivacità del cuore, ora espressione della convivenza con la natura e il creato.  Tutte queste cose sono sicuramente sfaccettature della pace, ma non sono la vera pace. Quest’ultima trova la sua unica essenza nella riconciliazione con Dio. Dio è la nostra pace, Dio è la nostra serenità, Dio è la nostra felicità. Avere la pace significa godere dell’amicizia con Dio, essere in comunione di vita con Lui. Solamente in tale comunione si può capire quale è il valore e il significato della parola amore e solo in tale comunione si può comprendere che la pace è nel vivere ogni nostra  relazione come una relazione d’amore. Amare ciò che ci circonda, amare le persone che ci stanno accanto, amare le persone lontane, amare chi ci fa del male, amare le persone che sono diverse da noi, amare chi non condivide il nostro pensiero, amare chi ha una fede diversa dalla nostra, amare perché amare è l’unica attività presente nel cuore di  Dio. Essere in comunione con Dio significa escludere dal nostro cuore sentimenti e attività che sono in contrasto con i sentimenti e le attività del cuore di Dio. In Dio c’è la vera pace non perché in Dio non c’è la sofferenza, ma perché in Dio l’amore spinge gratuitamente alla generosità senza limiti, lasciando nel cuore la soddisfazione del donarsi spontaneamente:  unica soddisfazione che sottrae  l’anima da tutte le schiavitù del mondo e la solleva alla libertà del Cielo.

Capo d’Orlando, 19/11/2013

Dario Sirna.

 

 

 

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