CAPO D’ORLANDO – ATMOSFERE D’AUTUNNO DOPO IL TEMPORALE
L’Autunno segna l’inizio della stagione delle piogge. L’accorciamento della durata del giorno in favore della notte e l’abbassamento del sole sull’orizzonte sono due fattori determinanti che danno origine all’attivazione di consistenti scambi termici tra le aree sub-tropicali e le aree Artiche. Il raffreddamento delle zone polari sia in estensione che in temperatura determina infatti un fortissimo gradiente di calore tra la fascia equatoriale e i poli. |
In natura le legge degli equilibri impone che le differenze di energia tra due diverse regioni comportino un movimento di quest’ultima dalle zone più ricche alle zone più povere. Questo passaggio serve a ristabilire l’equilibrio in modo tale che alla fine del processo innescato le due regioni a diversa energia abbiano la stesso valore di energia in tutti i loro punti, con una entità che rappresenta la media di tutte le energie in gioco. Quando la grandezza che subisce forti scarti in regioni differenti del pianeta è la temperatura le masse d’aria in questione si mettono in movimento trasportando la loro energia termica e generando rimescolamenti nell’atmosfera che hanno la capacità di tendere all’equilibrio. L’autunno e l’inverno sono le due stagioni in cui tali scambi di calore assumono un vigore straordinario, succede così che enormi masse di aria calda richiamate dal gradiente termico si mettono in movimento verso i poli andando a occupare posizioni detenute da masse di aria molto più fredde. Queste ultime sotto la spinta degli anticicloni sono costrette a cedere loro il posto e a riversarsi per contro negli spazi vuoti lasciati dalle masse calde in azione. C’è così la tendenza a uno scambio di posizione tra queste masse aventi natura differente sia per la loro temperatura, che per la loro umidità, che per la loro pressione, che per la loro origine. Nei giorni scorsi questo fenomeno ha interessato in maniera consistente le regioni del nord Europa. L’Artico è stato occupato dall’invasione di una massa consistente di aria calda risalita dall’Africa e nel contempo ha causato una colata di aria fredda verso le regioni del centro Europa e l’Italia. Anche il Mediterraneo ha risentito di questi scambi grazie al passaggio dalla Porta di Carcassona di infiltrazioni fredde in quota. Una di queste infiltrazioni è scivolata giù fino al Tirreno meridionale ove si è scontrata con masse d’aria ricchissime di umidità e calore, masse generate dalla alta temperatura del mare, calore immagazzinato durante l’estate e ancora ben conservato dell’acqua marina. Questa mattina un nucleo temporalesco embrionale stazionava sul Tirreno al largo delle coste palermitane. La ciclonicità delle correnti e il forte gradiente termico tra il suolo e l’alta atmosfera hanno incentivato nelle ore più calde gli scambi ascensionali tra il mare e il cielo. In particolare il riscaldamento delle ore centrali del giorno ha incrementato tali scambi con una rapidità e velocità tali da causare un notevole rinvigorimento della cellula temporalesca. Quest’ultima nel giro di poche ore, grazie ad ulteriori apporti freddi in quota e grazie all’energia liberata dal mare ha iniziato ad espandersi e a rinforzarsi al punto da diventare una vera e propria perturbazione. L’instabilità atmosferica ha coinvolto quasi tutta la Sicilia e in modo particolare il palermitano, tutta la costa Tirrenica, la costa ionica del messinese e le are montane e centrali dell’Isola. Il pomeriggio è stato perciò bagnato su tutta la nostra regione, le piogge battenti sono state accompagnate da forti grandinate, da raffiche sostenute di vento, da fenomeni elettrici intensi e da una copertura nuvolosa intensa ed estesa, oltre che densa e nera. Noi non abbiamo documentato i fenomeni in quanto la loro intensità ed estensione ha reso la cosa piuttosto impossibile, ma approfittando del netto miglioramento che si è verificato in nella tarda serata abbiamo scattato alcune foto relative all’allontanamento verso Messina del nucleo temporalesco. La concomitanza di questo passaggio con il crepuscolo serale ha favorito effetti di luce e tramonto inusuali che hanno creato una particolarissima atmosfera sia sul mare, sia sulla costa, sia in cielo, sia in paese. Il forte riflesso rossastro del sole tramontato dietro le Madonie ha colorato la vellutata pelle del mare e il candito merletto dei batuffoli di nuvole, mentre gli ultimi strascichi di pioggia continuavano a bagnare l’aria. Il gioco delle luci, i riverberi, i contrasti, i colori, le ombre e i movimenti delle brezze hanno stravolto il paesaggio conferendogli una veste tipicamente autunnale, anche se ancora tiepida e piacevole. Le foto allegate tentano di documentare quest’atmosfera dal sapore forte e seducente, capace di richiamare l’attenzione anche dell’individuo più distratto e assente. Molti in paese hanno vissuto il dopo temporale con una certa soddisfazione unendo al respiro di sollievo per la cessazione dei fenomeni la grande meraviglia suscitata nel cuore dalla magia inimitabile della natura. Anche in queste espressioni meteorologiche non possiamo non riconoscere la grande attenzione e il grande amore infusi da Dio durante la loro creazione. Per questo abbiamo motivo di ringraziare e lodare il Signore non solo per il dono della pioggia, ma anche per lo spettacolo con cui essa ci viene consegnata.
Capo d’Orlando, 11/10/2013
Dario Sirna.