EFESINI 1, 3-10
Buongiorno a tutti,
inizieremo questo nuovo giorno ringraziando e lodando Dio con le parole della lettera agli Efesini di San Paolo, di seguito riportate :
Benedetto sia Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *
che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.
In lui ci ha scelti *
prima della creazione del mondo,
per trovarci, al suo cospetto, *
santi e immacolati nell’amore.
Ci ha predestinati *
a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo, *
secondo il beneplacito del suo volere,
a lode e gloria
della sua grazia, *
che ci ha dato
nel suo Figlio diletto.
In lui abbiamo la redenzione
mediante il suo sangue, *
la remissione dei peccati
secondo la ricchezza della sua grazia.
Dio l’ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza, *
poiché egli ci ha fatto conoscere
il mistero del suo volere,
il disegno cioè di ricapitolare in Cristo
tutte le cose, *
quelle del cielo
come quelle della terra.
Nella sua benevolenza
lo aveva in lui prestabilito *
per realizzarlo
nella pienezza dei tempi.
Questo canto di ringraziamento a Dio è un capolavoro di bellezza, fede e teologia che in poche, semplici ed efficaci parole riassume sapientemente il piano di salvezza dell’umanità realizzato da Dio in Cristo. Il canto è una risposta alla benedizione effusa da Dio all’umanità tramite Cristo. L’Apostolo, pieno di giubilo per le straordinarie opere realizzate da Dio a favore dell’uomo, sente dentro di se la necessità impellente e irresistibile di benedire pubblicamente Dio per il grande amore con cui ha realizzato la salvezza di tutti. La sua benedizione spazia dal disegno iniziale al pieno compimento dello stesso, passando in rassegna tutte le fasi intermedie e tutti i grandi benefici che da esso ne sono scaturiti all’umanità intera. Al centro della benedizione c’è il dono di Cristo fatto da Dio all’umanità. Cristo è infatti Colui nel quale noi siamo stati salvati, dapprima con la scelta e la predestinazione, ossia con la elaborazione di un destino di salvezza scelto per noi, ancora prima della creazione stessa, e poi con la realizzazione della nostra redenzione, della remissione dei nostri peccati, della nostra adozione a figli, della nostra salvezza e della nostra eterna comunione con Dio. Per mezzo di Cristo la grazia divina si riversa sull’umanità e con essa veniamo resi partecipi della volontà di Dio di essere salvati da Cristo, che è il principio di tutto e che ricapitola in se ogni cosa. Conoscere questa volontà e conoscere Cristo ci consente dunque di aderire al progetto di salvezza e di accogliere la grazia riversata su noi. L’Apostolo oltre a porre l’attenzione su Cristo ci fa presente che nel disegno iniziale di Dio sull’uomo, questi era stato pensato santo e immacolato nell’amore. Questa condizione, che l’uomo ha immediatamente perso a causa del peccato, Dio ci consente di recuperarla per mezzo di Gesù Cristo. Da sempre, quindi l’uomo esiste nel cuore di Dio, dove è collocato in una posizione di piena comunione con Dio. Tramite Gesù Cristo, quando i tempi sono stati maturi, Dio ha realizzato di fatto questo progetto, provvedendo a liberare l’uomo dal peccato, a restituirlo alla vita eterna, a nutrirlo con il suo sangue e il suo corpo, a sostenerlo con i sacramenti, ad arricchirlo e supportarlo con lo Spirito Santo, ad affidarlo alle cure amorevoli della Santa Madre Chiesa, a collocarlo in Paradiso, a sollevarlo alla condizione di figlio adottivo, a renderlo partecipe non solo del suo amore ma anche della sua volontà e di ogni mistero, unendolo a sé nel corpo di Cristo. Siamo stati pensati da Dio conformi a Cristo e lo siamo divenuti in Gesù nel momento in cui egli per la nostra salvezza si è incarnato, è morto, è risorto, è asceso al Padre, ha inviato sulla Terra lo Spirito Santo, ci ha donato la Chiesa. A noi non resta che l’unico compito di essere e restare sempre in Gesù Cristo.
Capo d’Orlando 04/08/2012
Dario Sirna