BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO

BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO

Buongiorno a tutti,

in questa felice ricorrenza il nostro cammino quotidiano è guidato da Vangelo di Luca, con il canto del Magnificat: LUCA  1, 46-55

 

 “46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,48perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 49Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; 50di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. 51Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 52ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; 53ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. 54Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, 55come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».”

Immaginiamo di trovarci al posto della Vergine Maria, di essere cioè delle persone molto semplici e umili, senza alcuna particolare rilevanza sociale, di non avere motivo alcuno per sentirci importanti o degni di attenzione da parte del mondo, di non vere altre aspirazioni se non quella di piacere a Dio e di poterlo servire nel silenzio, nella tranquillità, nei ristrettissimi limiti geografici e spirituali della di una vita nascosta, immaginiamo ora di ricevere come la Vergine Maria la visita dell’angelo Gabriele e di sperimentare direttamente su noi stessi il mistero dell’incarnazione del Verbo ad opera dello Spirito Santo. Immaginiamo dunque di diventare inaspettatamente e immeritatamente, per dono divino e per misericordia di Dio, la madre di Gesù, colei cioè che accetta la volontà di Dio di concepire e partorire il Figlio di Dio. Per quanto noi possiamo sforzarci di comprendere questo mistero e di metterci al posto della Vergine Maria per intuirlo, non potremo mai capire fino in fondo la gioia vissuta dalla Vergine nel vedersi elevata da Dio a tale condizione di privilegio, né potremo mai vivere in noi le emozioni interiori suscitate dallo Spirito Santo nell’atto in cui trasforma una giovane e umile donna in Madre di Dio, né potremo mai comprendere il senso di responsabilità con  cui la Vergine di Nazareth ha partecipato al progetto divino della nostra salvezza, né potremo mai percepire la profondità dell’affetto e dell’amore con cui la Vergine Madre dona tutta se stessa a Dio in tale missione, né potremo mai avvertire il peso portato da questa donna per l’impegno assunto, ma non potremo mai comprendere neanche la grande fede con cui essa ha vissuto tutto questo. Per una donna che vive una tale condizione il Magnificat è un canto spontaneo che sale irresistibilmente dal cuore per rendere lode a Dio per quanto Egli ha compiuto. La Vergine Santa nei Vangeli non parla molto, questo canto sembra essere il suo discorso più lungo e più importante. Esso non è solo un canto di ringraziamento e una lode a Dio per il dono ricevuto, ma  è soprattutto un programma di vita, un impegno assunto con Dio, una missione da portare a compimento nel corso degli anni, un’alleanza stretta con il Signore e da rispettare a tutti i costi. Il Magnificat è il testo di questo patto stretto da Dio con la Vergine e scritto dallo Spirito Santo nel suo cuore. La Vergine Maria sa infatti che la sua vita d’ora in poi sarà l’attuazione reale delle parole  ricevute da Dio e che tramite il Magnificat Ella annuncia al mondo intero.  Queste parole contengono un programma di vita, un progetto divino, una missione che Dio stesso è venuto a realizzare sulla terra per la salvezza dell’umanità e che la Vergine Maria ha accolto in sé con la sua totale disponibilità. Dunque il Magnificat esaminato in tutti i suoi versi altro non è che il racconto della storia della nostra salvezza, racconto annunciato al mondo in anticipo dalla Vergine. In esso troviamo tutto l’impegno profuso dalla Vergine nell’attuazione di tale programma, nonché il suo ruolo e la funzione della sua vita terrena, ma troviamo anche e soprattutto l’annunzio della Salvezza attraverso l’adempimento delle antiche promesse.   Il Sì iniziale di Maria proclamato nell’annunciazione ora viene chiaramente esplicitato attraverso le parole di questo canto. Il Magnificat, oltre ad essere un canto di gioia e di esaltazione della misericordia e della bontà di Dio, è per la Vergine Maria un modo completo per celebrare il “Sì” delle  sue nozze eterne con Dio. Ella, infatti, nel cantare il Magnificat non parla di se stessa, ma canta la bellezza di Dio. Lo Spirito Santo trova nel cuore della Vergine l’amore di una donna che attende con ansia il suo sposo per amarlo con tutta se stessa, per ricoprirlo di attenzioni, per donarsi a Lui anima e corpo, per renderlo felice, per mettersi al suo servizio, per vivere del suo respiro, per diventare una sola cosa con lui, per donargli dei figli. La gioia della Vergine Maria parte da questo punto umano e sale molto più in alto sollevandosi sopra le vette della gaudio celeste, perché questo suo rapporto sponsale non è con un uomo qualsiasi ma è direttamente con Dio.

Capo d’Orlando, 07/10/2014 Dario Sirna.   Beata Vergine Maria del Rosario

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