SEMINARIO DI PATTI – AMICI DEL SEMINARIO
Il Seminario Vescovile della Diocesi di Patti, come ogni anno, ha organizzato per il periodo estivo in corso, una giornata dedicata agli “Amici del Seminario”. L’incontro tra Seminario e Amici del Seminario si è svolto domenica 8 luglio nella sede estiva di Castell’Umberto. All’incontro hanno partecipato S.E. il Vescovo di Patti, il Rettore del Seminario, il Direttore Spirituale del Seminario, alcuni Sacerdoti, i Seminaristi, e i laici che hanno a cuore la vita del Seminario. |
Nel grande campo della vita, all’interno dei poderi coltivati dalla Chiesa, esiste un bellissimo orto in cui vengono formati i nuovi Sacerdoti che andranno a lavorare poi nella “Vigna” del Signore: questo orto è il Seminario. Contrariamente a quanto solitamente si pensa, questa struttura non è chiusa in se stessa, ma aperta al mondo esterno, con cui frequentemente si interfaccia per il discernimento, per una formazione completa e per dare la possibilità al mondo esterno di potere accedere alle grandi ricchezze che essa è in grado di elargire anche nella fase embrionale della formazione dei candidati al ministero sacerdotale. Proprio questo è quello che è accaduto nel corso dell’incontro di Castell’Umberto. Il Seminario ha sapientemente nutrito lo Spirito degli Amici presenti all’incontro con la proposta di due eccezionali testimonianze. La prima, sulla vita di Chiara Corbella, la seconda, sulla vita del Beato Don Pino Puglisi. Esse sono state egregiamente introdotte da due Seminaristi e sapientemente commentate alla fine da S.E. il Vescovo. Alla presentazione dei seminaristi è seguita la proiezione di due video molto interessanti e particolarmente ricchi di grandi tesori spirituali, dedicati, rispettivamente, all’una e all’altra testimonianza. La testimonianza di Chiara Corbella è stata senza dubbio molto toccante, in quanto dalle parole pronunciate dalla stessa testimone non stati trasmessi solamente gli altissimi contenuti spirituali del suo messaggio cristiano di vita, ma, sono state, altresì, trasmesse le emozioni vissute dalla stessa protagonista nella sua vita. Queste emozioni hanno ulteriormente arricchito di contenuto e significato il messaggio che ci è stato consegnato. Per dovere di cronaca, occorre precisare che la testimonianza, anche se riferita da Chiara, in realtà coinvolgeva in prima persona pure suo marito. In breve raccontiamo la commovente storia di santità di questa giovanissima coppia di sposi romani. Provenienti da un solido cammino cristiano di scuola francescana, i due coniugi, dopo il matrimonio, hanno volutamente e con grande gioia concepito il primo figlio. Purtroppo, inaspettatamente, la bambina attesa presentava gravissime malformazioni che consistevano nella mancata formazione della scatola cranica. Nonostante il consenso all’aborto anche da parte della Chiesa, la giovane coppia decideva di portare alla luce la bimba. L’evento, miracolosamente, si verificava con successo, ma la bimba, come preannunciato dai medici, moriva dopo mezz’ora dal parto. A questa gravidanza ne seguiva una seconda, con le stesse identiche modalità. Anche questo secondo figlio, affetto da gravissime malformazioni agli arti inferiori, moriva subito dopo il parto. La coppia, riponendo tutta la sua fiducia in Dio, concepiva il terzo figlio, che questa volta era perfettamente sano. Ma al quinto mese di gravidanza, la giovanissima madre veniva colpita brutalmente da un tumore, contro cui occorreva procedere immediatamente. La scelta della madre e della coppia, al fine di salvaguardare la vita e la salute del bambino, fu di posticipare le cure contro il tumore alla nascita del bimbo, al fine di evitare che esse potessero procurargli delle malformazioni, mettendone a rischio la vita. Questa scelta salvava il bambino, ma procura la morte alla madre. Il racconto di queste vicende, di tutti i relativi particolari e dello stato d’animo con cui esse sono state apprese, affrontate e superate dalla giovane coppia e ancor più dalla madre Chiara, hanno fatto emergere nella testimonianza, in maniera evidente ed emotiva, una fede incrollabile in Dio, nelle sue promesse, nelle sue parole, nel suo amore. Questa giovane donna, unitamente al sostegno e alle scelte del marito, ha dato alla nostra società una testimonianza attuale di cosa significa oggi essere cristiani, di cosa significa credere in Dio, di cosa significa amare, di cosa significa rispettare la vita, di cosa significa ascoltare la parola di Dio e farne guida unica della propria vita, di cosa significa camminare nella santità e desiderare che tutti giungano ad essa. Ascoltare dalla voce di Chiara il racconto di tutte le difficoltà incontrate in queste terribili vicende personali e le grandi motivazioni d’amore con cui sono state effettuate le necessarie scelte e l’affidamento totale a Dio, ha totalmente sconvolto il cuore dei partecipanti che sono stati travolti dalla commozione della storia e dalla ricchezza e bellezza dei contenuti ricevuti. Le parole di Chiara ci hanno reso partecipi non solo della sua vita ma soprattutto della sua fede, che giunta nei nostri cuori ha rafforzato il nostro credo e ha accresciuto il nostro amore per Dio. Nel corso dell’incontro, analogamente, abbiamo ricevuto ulteriore sostegno e crescita nella fede dalla grande testimonianza del martirio del Beato Don Pino Puglisi. A perfetta imitazione di Cristo, considerando figli suoi tutti i bisognosi a lui affidati, con un coraggio ancora più esemplare di quello di Chiara Corbella, non ha esitato a dare la propria vita per amore. Queste due persone hanno testimoniato in maniera esemplare come ai nostri giorni siano ancora forti e sentire le seguenti parole di Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per gli amici”
Il nostro grazie infinito va a Dio per averci donato l’amore di questi preziosi fratelli, ma anche a questi santi per averci indicato con la loro vita la Via dell’Amore vero, e infine al Seminario per averci nutrito e accresciuto nello spirito, nella fede, nell’amore e nella vita, con la proposta di queste due splendide testimonianze d’amore.
Nella vita, a volte, si cammina come su un tapis roulant, faticando molto ma restando sempre fermi nello stesso punto, a volte, invece, come in questa occasione fornita dal Seminario di Patti, si compiono pochi passi per coprite distanze immense e superare limiti impossibili.
Capo d’Orlando 08/07/2012
Dario Sirna