“AMERAI IL SIGNORE TUO DIO CON TUTTO IL CUORE”

Buongiorno a tutti,

il nostro cammino di oggi continua a svilupparsi sotto la guida delle seguenti parole del Deuteronomio:

La legge dell’amore

In quei giorni Mosè, parlò al popolo dicendo: «Ascolta, Israele: Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà condotto alle città grandi e belle che tu non hai edificato, alle case piene di ogni bene che tu non hai riempito, alle cisterne scavate ma non da te, alle vigne e agli oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione servile. Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome. Non seguirete altri dèi, divinità dei popoli che vi staranno attorno, perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; l’ira del Signore tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti distruggerebbe dalla terra. Non tenterete il Signore vostro Dio come lo tentaste a Massa. Osserverete diligentemente i comandi del Signore vostro Dio, le istruzioni e le leggi che vi ha date. Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri in possesso della fertile terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti, dopo che egli avrà scacciato tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha promesso.
Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha dato? tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato».

Seguendo le indicazioni di Mosè contenute nel testo del Deuteronomio sopra riportato, abbiamo scoperto che l’Amore è solo in Dio, che unica sede dell’Amore è Dio, e che per vivere in pieno il senso della nostra vita dobbiamo attingere l’Amore direttamente da Dio. Queste affermazioni ci consentono di individuare la direzione del cammino della vita. Mosè nel Deuteronomio, dopo averci rivelato questa grande verità, prosegue insegnandoci come realizzare tale cammino nella vita pratica di ogni giorno. Le parole che cercheremo di approfondire oggi sono: “Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.” Sinteticamente queste parole ci indicano che per vivere in profondità l’amore è necessario accoglierlo in tutto il nostro essere. Non c’è una parte della persona umana che va esclusa dall’amore. Quando chiediamo l’Amore a Dio Egli non ce lo dà con il contagocce, né lo riversa solo nel nostro cuore, ma con esso riempie anche la nostra anima, la nostra mente e il nostro intero corpo. In Dio tutto è amore e quando questo “tutto” viene comunicato a noi, che siamo stati creati a sua immagine, esso si riversa in ogni parte del nostro essere, interessando così l’intera persona. Avendo Dio creato l’uomo con lo scopo di renderlo partecipe del suo amore Egli lo ha dovuto creare necessariamente a sua immagine, in modo che l’uomo avesse la possibilità di ricevere l’amore di Dio in pieno. Il tutto di Dio, inteso non tanto nella dimensione, quanto nell’”essenza” può comunicarci l’amore in pienezza solo se trova un tutto corrispondente, ossia un essere che sia sua immagine speculare. L’uomo ha dunque l’immagine di Dio proprio per potere ricevere in pienezza l’amore di Dio. L’uomo ha, per volere e per bontà divina, la possibilità di amare come Dio, ossia con il cuore, con la mente, con l’anima, con lo spirito e con il “corpo”. L’amore di Dio non è una realtà confinata ad una sola dimensione, esso si estende a tutte le dimensioni dell’essere, interessandole direttamente e coinvolgendole con totalità. Ecco perché il Signore ci chiede di essere amato con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Egli ci chiede un impegno totale e pieno perché solo così può ricolmarci della sua pienezza d’amore e può coinvolgerci in una vera comunione d’amore. Questo comandamento ci insegna in che modo noi dobbiamo rapportarci con Dio, in che modo cioè noi dobbiamo vivere il nostro rapporto con Dio. Esso dunque contiene delle informazioni concrete che ci permettono di incamminarci verso Dio, ma allo stesso tempo ci consegna le indicazioni necessarie per vivere nella vita di ogni giorno l’amore ricevuto da Dio partecipandolo ai fratelli. L’amore verso i nostri fratelli deve essere trasmesso e vissuto allo stesso modo in cui Dio ce lo ha trasmesso e ce lo ha partecipato. Dio, dunque, non è solo sorgente a cui attingere l’amore ma è anche maestro che ci insegna a utilizzare il dono da Lui ricevuto. Mosè ci invita a presentarci a Dio nella completezza della nostra persona umana, ossia senza divisioni interne tra anima, cuore, mente e corpo. L’unità della persona è condizione indispensabile per amare Dio in pienezza, non è possibile infatti relegare Dio alla sola sfera sentimentale o alla sola sfera religiosa, occorre donarsi a Dio con tutta la nostra persona, occorre rendere partecipe Dio di tutto ciò che fa parte della nostra vita. Questo precetto è condizione fondamentale per comprendere cosa significa amare e per poter ricevere in pieno l’amore di Dio. Dio non è interessato a una singola parte del nostro essere, perché egli non fatto distinzioni nella nostra persona quando l’ha creata, ma l’ha considerata sempre una realtà unica e indivisibile. Quando l’amore offerto a Dio non è espressione della volontà di tutto il nostro essere, ma si limita ad una parte di esso, Dio sente un sorta di rifiuto al nostro interno e viene offeso. Dio vuole essere al centro della nostra esistenza, Egli vuole essere per noi quello che è nella realtà, e cioè DIO. Riconoscere Dio per quello che è significa renderlo sovrano della intera nostra intera esistenza e del nostro intero essere. A Dio interessa ogni istante della nostra vita e ogni aspetto di essa e della nostra persona. Quando si ama una persona non la si ama mai   con una sola parte di se stessi ma la si ama con la pienezza del proprio essere, con la totalità di quello che si è,  altrettanto si desidera essere ricambiati. Quando l’amore è vero e non ha secondi scopi, essendo esso interessato solo alla persona, la desidera con tutto il suo universo per unirla al proprio universo. Non si può amare una persona senza desiderane le parole, i pensieri, i sentimenti, le azioni,  la fede, i sorrisi, le gioie, le tristezze, gli affetti, la mente, l’anima e  il corpo. Amare significa proprio trasferire l’azione corporale anche tutto il resto della persona, quindi al suo cuore, alla sua mente, alla sua anima, non per usarle violenza e potere, ma per contemplarne la bellezza più profonda, per condividerla con la propria e diventare così con la persona amata una sola cosa. Questo è l’ideale dell’amore a cui ci chiama Dio, questo è l’amore che si vive in Dio, questo è l’amore cui si riferisce Mosè quando ci comanda di amare  “il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze”. Questo comando è veramente la chiave che racchiude in sé il senso della vita e ci fa comprendere che cosa  significa Amare e come si ama. La testimonianza più alta e completa data nel mondo sull’amore è proprio quella di Dio. Tale testimonianza è rivelata nel mistero della salvezza, al cui centro c’è il Figlio che si dona per noi, il Padre che dona il Figlio a noi e lo Spirito Santo che viene effuso in dono su di noi. Dio ci ha amati per primo e Dio sarà anche l’ultimo ad amarci, perché il suo amore è eterno e non conosce limiti.

Capo d’Orlando 25/01/2013

Dario Sirna

 

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